Parash? Vaigash – Le quattro tappe della vita umana

Parash? Vaigash – Le quattro tappe della vita umana

Questa parash? contiene uno dei passaggi pi? significativi della Tor? da cui possiamo imparare quale debba essere il comportamento dell?ebreo in esilio.

Yosef era giunto in Egitto come schiavo e, dopo sofferenze ed ingiustizie, arriva a conquistare la posizione pi? potente in quella nazione: da schiavo umiliato diventa un principe, un uomo temuto e rispettato da tutti. E? la prima realizzazione che troviamo nella nostra tradizione, del sogno che ogni emigrante nasconde in s?, allorch? comincia ad integrarsi in una nuova societ?.

Fino alla fine della parash? precedente, Yosef era sempre stato descritto come un sognatore; ora diventa un amministratore efficiente, freddo e calcolatore. Solo ora, quando Yosef si rivede con i suoi fratelli, possiamo percepire la profondit? delle sue emozioni, che in qualche modo ci rimandano al Yosef che abbiamo gi? conosciuto. Read more

Parash? Vayeshev – Essere dei sognatori

Parash? Vayeshev – Essere dei sognatori

La parash? di Vayeshev si apre con le parole: ?Questa ? la discendenza di Giacobbe. Giuseppe?? Frase abbastanza strana per il semplice fatto che i figli di Yaakov erano dodici e non solo Yosef-Giuseppe.

Rashi cita tre ragioni per le quali Yosef viene indicato come il discendente di Yaakov.

Prima di ogni cosa il motivo fondamentale per il quale Yaakov ha servito Lavan era il matrimonio con Rachel, la madre di Yosef. In secondo luogo le fattezze e l?aspetto esteriore di Yosef erano esattamente identiche a quelle di Yaakov ed in ultima analisi tutto ci? che ? accaduto a Yaakov ? anche accaduto a Yosef: entrambi sono stati odiati, entrambi avevano fratelli che li avrebbero voluti uccidere.

Il Midrash, Bereshit Rabba 84,6, aggiunge poi altre analogie tra padre e figlio, quali: entrambi sono nati da madri sterili con difficolt? nel parto, entrambi hanno avuto ricchezze nella loro vita, entrambi hanno trascorso molti anni fuori dalla terra di Israele, entrambi sono morti in Egitto e l? sono stati imbalsamati in attesa di una vera sepoltura in Israele. Read more

Parash? Shemot – Comprendere il senso degli avvenimenti contemporanei

Quando si inizia a leggere il drammatico cambio sociale e storico che ha portato alla schiavit? degli ebrei in Egitto, la Tor? sintetizza il tutto in una sola frase: ?A suo tempo sorse sull?Egitto un nuovo re che non aveva conosciuto Giuseppe. E diceva al suo popolo: ?Ecco, il popolo dei figli d?Israele ? pi? numeroso e pi? potente di noi.? (Esodo 1, 8). Un nuovo re. Tutto il dramma di un destino che ha portato gli ebrei da essere la famiglia del Vicer? ad essere un popolo di schiavi ? racchiuso in questo ?nuovo re? che non aveva conosciuto Giuseppe. I maestri si dividono tra coloro che credono che si trattasse di un re realmente nuovo e coloro che affermano che il re non fosse nuovo, bens? avesse solo rinnovato decreti antiebraici. Ammessa anche l?ipotesi che questo nuovo Faraone non avesse conosciuto Giuseppe, dovremmo porci la domanda del come sia possibile vivere in una societ? attraversata da un cambiamento sociale cos? profondo e non rendersene conto.

In realt? se leggiamo il capitolo 50 della Genesi, precisamente dal versetto 4 in poi, quando viene descritto il momento nel quale Giuseppe comunica la morte di Yaakov al Faraone chiedendo il permesso di poter andare a seppellirlo, notiamo un dialogo ed un tono che non ? propriamente quello di un Vicer? verso il re che lo ha posto in quella posizione di potere e rispetto.? Infine i giorni di piangerlo passarono, e Giuseppe parl? alla casa di Faraone, dicendo: ?Se, ora, ho trovato favore ai vostri occhi, parlate, vi prego, agli orecchi di Faraone, dicendo: ?Mio padre mi fece giurare, dicendo: ?Ecco, sto per morire. Mi dovrai seppellire nel mio luogo di sepoltura che mi sono scavato nel paese di Canaan?. E ora, ti prego, lasciami salire a seppellire mio padre, dopo di che sono disposto a tornare??. Pertanto il Faraone disse: ?Sali a seppellire tuo padre proprio come egli ti fece giurare?.(Genesi 50, 4)

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Parash? Vaigash – Prendersi le proprie responsabilit

Yehuda ha pochissimi minuti per salvare suo fratello Beniamino dal carcere a vita che gli si prospetta.

Yosef, loro fratello, che per? ai loro occhi ? il vicer? d’Egitto, ha decretato che colui che avesse rubato la coppa sarebbe stato punito con la schiavitu’. In pochi minuti Yehud? deve cambiare il destino di Beniamino e salvarlo, lui che ha garantito a loro padre Yaakov che avrebbe riportato a casa il loro fratello piccolo, l’unico rimasto dell’amata moglie Rachele. Yehuda inizia il suo discorso non chiedendo piet?, non implorando compassione, bens? racconta i fatti. Piano piano include nei fatti la presenza di Yosef “vicer?”, il loro incontro ed il fatto che anche lui, uomo potente d’Egitto, ha portato Beniamino in Egitto.

Una volta che i fatti sono chiari Yehuda parla al cuore del vicer?, si prende la propria responsabilit? ed afferma di volersi sostituire al fratello, ingiustamente colpevole.

A quel punto il cuore di Yosef cede ed ? una grande lezione quella che riceviamo da Yehuda. Una lezione di pensiero veloce, di azione, di parole pensate e misurate, di emozioni messe da parte per dare spazio ai fatti, alla storia, ai dati ed agire in loro nome anche anche con emozione.

Yosef cede alle parole di Yehuda perch? queste lo accompagnano in un ragionamento che diventa richiamo responsabile e di fronte a chi si assume le proprie responsabilit? non possiamo far altro che lodare il suo agire e stimarlo.

Parash? Mikketz – La rivoluzione che opera nel materiale dell?universo spirituale

In questa parash? ci troviamo di fronte all?uomo dai ruoli multipli. Yosef ? il sognatore e l?interprete dei sogni. Egli governa l?Egitto, senza per? dimenticare il proprio ruolo di figlio e di fratello. A volte egli ? un uomo legato con gli elementi materiali ed a volte con l?universo spirituale.

In questa nostra Parash? il re dell?Egitto ha un sogno misterioso: nella sua prima parte, sette vacche magre e brutte che divorano sette vacche robuste e belle. Nella seconda parte, sette spighe sottili che divorano sette spighe belle ed abbondanti. La cosa straordinaria ? che anche dopo aver divorato animali o vegetali abbondanti e belli, gli esseri magri e squallidi restano uguali senza che avvenga nessun cambiamento nel loro aspetto. Il Faraone ? preoccupato: i suoi consiglieri provano inutilmente a spiegare il suo sogno. Non riuscendo a convincerlo diventa necessario eliminare l?umiliazione e ricorrere a Yosef, il consigliere ebreo, per ottenere la sua opinione.

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Parash? Vayeshev – Il destino di un leader

C?? un oggetto particolare che diventa un elemento di riflessione in questa parash?: la tunica di Yosef.

Al versetto 3 del capitolo 37 ? scritto: ?Israel amava Yosef pi? di tutti i suoi figli, perch? era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica di lana sottile.? Questa scelta, obiettivamente poco equilibrata, se analizzata dal punto vista educativo di un padre di molti figli, sar? il simbolo dell?odio tra i fratelli e della distanza che si era creata tra di loro. La tunica, in quanto oggetto di un rapporto nato sulla preferenza di Yaakov/Israel, occuper? nello spazio della relazione tra i fratelli un luogo di ossessione, una centralit? sulla quale gli stessi fratelli di Yosef convoglieranno la loro violenza non meno di quanto faranno contro Yosef stesso.

Dal versetto 25 in poi, dopo che i fratelli vedono arrivare Yosef e prendono la terribile decisione di ucciderlo, come primo atto tragico lo spogliano della tunica, eliminano in definitiva il simbolo di quell?amore paterno che cos? pubblicamente era stato ingiusto e sopra ogni cosa aveva posto Yosef come primogenito, stando all?interpretazione di Sforno e del Kli Yakar che vedono nella tunica il simbolo della leadership ed il segno del comando.

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La preghiera personale

Cos? come esiste una?preghiera ‘nazionale’, focalizzata sulle esigenze della nostra gente, tutti noi abbiamo dei?problemi e delle questioni puramente private ??per le quali pregare e chiedere aiuto al Creatore.

Nel Talmud i Saggi ci insegnano che possiamo e dobbiamo aggiungere le nostre richieste specifiche alla preghiera dell’Amidah. A seconda del motivo per ciascuna delle nostre richieste, daremo una sfumatura un po ‘pi? personale.
Cos?, nella benedizione della Salute possiamo aggiungere una richiesta per un parente malato, ecc. Ciascuna delle nostre petizioni trover? il frame di destra, e quando non siamo in grado di impostarlo in modo corretto, allora alla benedizione finale delle richieste che possono essere incluse si aggiunger? qualsiasi altra cosa che vogliamo richiedere.

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Potremmo imparare da re Davide che, nei?Salmi ha scritto e identificato la sua situazione personale con il capitolo della storia nazionale che si stava svolgendo. Quindi la domanda rimane personale, ma ? soggiogata alla capacit? nazionale. Io, come parte del popolo di Israele, voglio che la mia gente sia in buona salute, ed ? quindi indispensabile che anche ogni particolare individuo debba?recuperare la salute perduta. In questo modo ? possibile convertire il problema nazionale in qualcosa di molto pi? personale, si riesce molto meglio a impegnarsi sulle orme della storia. Non ? pi? un problema astratto e diventa un problema personale: ? essenziale che per la Salute del Popolo anche un singolo individuo ?sia guarito.

Tutto il giorno a pregare?

Tutto questo non significa che si crea una connessione di sistema col Creatore che copre ogni momento della nostra vita. I Saggi dicono nel Talmud che “l’uomo spera di pregare tutto il giorno’; Speriamo di essere in grado di mantenere il contatto con il Creatore in ogni ora del giorno, e si spera di essere in grado di ottenere l’aiuto concreto che si ?pu? davvero trovare.

Sempre e ovunque sono i luoghi adatti per stabilire un contatto con il Creatore. Ogni argomento ? appropriato, la salute fisica o spirituale di una persona cara, piccoli problemi con i vicini o parenti, studio e problemi di apprendimento, difficolt? finanziarie, ecc.

Cos? otteniamo un contatto continuo con il Creatore, che dovrebbe essere la pi? alta aspirazione di chiunque, come vediamo nella storia di Yosef. La Torah descrive la vita dello schiavo nella casa di Potifar, che esclama: ‘Vedo che il Signore ? con te e tutto quello che fai, Dio ti ha dato per avere successo’ (Genesi 39: 3). Questo pu? essere inteso come una reazione di Putifar alle azioni di Yosef, che continuamente ha chiesto aiuto divino per tutto quello che ha fatto, e ha ringraziato il Creatore per ogni piccolo successo che ha avuto.