La prospettiva – Parash? Eikev

La prospettiva – Parash? Eikev

di Rav Avi Baumol

In che modo ci hanno disciplinato i nostri genitori? O meglio, all’epoca – come bambini – come percepivamo le punizioni e le sgridate? Non credo usassimo termini come: disciplinare, psicologia genitoriale, sindrome, patologia, e cos? via.

Quando eravamo bambini la vita non era mai giusta. Non credevamo di essere trattati in maniera giusta. Subito paragonavamo la nostra situazione a quella dei nostri fratelli, che nella nostra testa venivano trattati meglio. Ogni punizione ci sembrava troppo severa, e non conoscendo l’introspezione non eravamo pronti ad analizzare i nostri comportamenti.

E poi siamo diventati genitori.

Read more

Mesi pieni di eventi ebraici a Cracovia

Mesi pieni di eventi ebraici a Cracovia

La Corsa per i Vivi, della quale abbiamo parlato nell’articolo precedente, si ? svolta a giugno, e ha inaugurato due mesi importanti per la Comunit? Ebraica di Cracovia, culminata con l’annuale?Jewish Culture Festival?(Festival della Cultura Ebraica). L’evento durato due settimane – ora al suo 26esimo anno – raccoglie ogni anno circa 20mila persone – in gran parte polacchi non-ebrei, che vogliono sapere di pi? sulla storia ebraica in Polonia.

Il festival include musica (kletzmer e cantori), film e lezioni. Il JCC da solo ha organizzato 85 eventi in questo periodo. Rav Baumol ha tenuto una serie di lezioni sulla storia ebraica e le tradizioni, nell’ambito del Festival, chiamate “Hanno cercato di ucciderci, hanno fallito, mangiamo”. Rav Baumol ha tenuto anche alcune lezioni in polacco (“Va meglio”, ci dice).

La maggior parte delle persone che hanno partecipato non erano ebrei, aggiunge Rav Baumol. “Il fatto che cos? tante persone siano venute a studiare Torah da una rabbino, ? segno di una grande curiosit? e rispetto della generazione pi? giovane dei Cracoviensi verso l’ebraismo e il patrimonio ebraico”.

Il venerd? sera del Festival, 520 persone hanno celebrato lo Shabbat insieme – la pi? grande cena di Shabbat a Cracovia dalla II guerra mondiale. Ecco alcune foto.

Un altro evento ebraico popolare a Cracovia durante la primavera, ? “La notte delle Sinagoghe”. Tutti i sette shul di Cracovia sono aperti al pubblico a partire dalle 22.00. Migliaia di Cracoviensi si affollano nelle strade di Kazimierz – il vecchio quartiere ebraico – per imparare di pi? dall’antica storia ebraica della citt?.

“Cracovia ha infrastrutture pronte per circa 70mila ebrei”, dice Rav Baumol. “Vi sono shul e mikve e asili a cibo casher. Stiamo solo aspettando le persone”.

La Notte delle Sinagoghe inizia con una celebrazione dell’havdal?. E qui abbiamo una foto di Rav Baumol che inaugura la cerimonia.

L’Havdal? ? divenuta una dei segni distintivi di Rav Baumol a Cracovia. Viene spesso chiamato per parlare a gruppi di non-ebrei in visita a Cracovia. “La mia posizione non ? solo per ravvivare e sostenere la vita ebraica a Cracovia, ma fare anche da ambasciatore della storia e tradizione ebraica nel mondo”, ci spiega. Se dei gruppi arrivano nel fine settimana, Rav Baumol far? l’Havdal? per loro – ?a volte nel cortile del JCC e a volte sul tetto. Ecco alcune foto:

L1013338

Abbiamo anche altre foto – tutte eseguite da Paul Schneller – della vita ebraica di Cracovia. Le foto della preghiera sono state fatte alla sinagoga di Itzhak. Le foto di Rav Baumol con un paio di forbici sono di un upsherin, il tradizionale primo taglio di capelli di un bambino ebreo di tre anni.

01Export_Krakow_V_L1003994 7_06_16_Krakow_VI_0231 Krakow_VII_30_06_16_0025 Krakow_VII_30_06_16_0027

L’anno prossimo la Corsa per i Vivi si terr? il 30 giugno 2017, e si terr? nello stesso periodo del Festival della Cultura Ebraica di Cracovia. Prenotate i biglietti ora!

Elisa Schwartzman si racconta

Elisa Schwartzman si racconta

Da quando ero bambina sapevo di essere ebrea; sapevo anche di non potere mai rivelare la mia identit?.

E’ difficile credere che nel XXI secolo un ebreo debba ancora nascondere la propria ebraicit?, ma ? proprio quello che mi ? successo crescendo a?Dnepopetrovsk, in Ucraina negli ultimi 20 anni. S?, ufficialmente vi ? una vita ebraica in Ucraina, migliaia di ebrei frequentano la sinagoga e la comunit? nella mia citt? natale. Ma decine di migliaia ancora temono ripercussioni rivelando la mondo intero la loro identit?. Io sono una di queste persone, e solo dopo il mio trasferimento a Cracovia ho potuto rivelare il mio segreto. Questo sar? il felice finale che racconter? tra un po’.

I miei primi ricordi ebraici sono molto positivi. Mi sentivo speciale, ero orgogliosa. Avevo 6 anni e sentivo di fare parte di questo club esclusivo e volevo parlarne a tutti. E quindi il primo giorno di scuola, quando la maestra ci ha detto di dire qualcosa su di noi (ho un pony, mi piacciono i gelati, sono mancino?) io con un grande sorriso ho esclamato: SONO EBREA! La maestra impallid?, l’esercizio fin? l? e ci disse di rimetterci sui nostri quaderni.

Quella sera i genitori mi dissero di quanto fossero delusi dal ricevere una telefonata del direttore che si lamentava del mio cattivo comportamento. Non capii all’epoca, non capisco nemmeno adesso a 22 anni, ma seguii gli ordini di mio padre e non ne parlai mai pi? con gli amici.

Eliza con amici del JCC
Eliza con amici del JCC

Fino a quando non compii 14 anni e incontrai il mio primo amore. Si chiamava Dimitri ed eravamo innamorati. Ci divertivamo molto insieme. Ero convinta che Dimitri fosse l’amore della mia vita e quindi gli rivelai il mio segreto – sono ebrea. Sul momento Dimitri non ne fu colpito, fino a quando non parl? con i suoi genitori. Lo chiamai il giorno dopo, ma nessuno rispose. Infine andai a casa sua per parlargli – dove ero stata cos? tante volte – ?e gridai “cosa ? successo?”. La sua risposta mi da i brividi ancora oggi.

“Non parlarmi mai pi? Eliza, sei disgustosa, voi siete cattiva gente, vorrei che fossi morta”.

 

Ero totalmente confusa, non capivo pi? niente.

Read more

“Ma su tutte eccelle la corona del buon nome”

di Rav Avi Baumol

Olga ? cresciuta in Polonia come cristiana senza nessuna connessione all’ebraismo, finch? non ? venuta a sapere delle sue radici ebraiche all’et? di 12 anni. Da quel momento Olga ha seguito la strada delle sue origini, trovando sostegno sociale, spirituale e fisico presso il Centro della Comunit? Ebraica di Cracovia. Da quando ci conosciamo, cio? da qualche anno, studia con me diverse volte alla settimana. La sua storia non ? niente di particolare in Polonia; nell’arco degli ultimi 25 anni, migliaia di giovani uomini e donne hanno trovato la loro strada e sono entrati nella comunit? ebraica di nuovo, aiutando a far rivivere la vita ebraica in Polonia.

IMG_1334

Le storie di queste persone non sono cos? facili: durante il comunismo in Polonia, l’antisemitismo ? entrato a fondo nella coscienza dei Polacchi e molti ebrei polacchi si sono promessi di non rivelare mai le loro radici tenendole nascoste anche davanti ai figli. Quando dopo molti anni la mamma di Olga ha deciso di raccontarle la verit?, ha detto cos?: “tua nonna era ebrea”. Non riusciva a dire: “Io sono ebrea, tu sei ebrea e tua nonna era ebrea”.

1662126_1606176432945835_4859524367082900502_n

La terza generazione dei sopravvissuti alla II guerra mondiale ? molto pi? aperta per parlare apertamente di quello che i loro genitori e nonni hanno nascosto. La zia di Olga per tutta la vita ha nascosto le sue origini ebraiche. E’ morta l’anno scorso. Non sono stato in grado di convincere la famiglia a seppellirla in un cimitero ebraico. Nessuno ancora non voleva identificarsi pubblicamente con gli Ebrei. Un’altra anima ? andata perduta.

Olga cambia il corso della storia, intraprendendo il suo viaggio qualche anno fa. Studia, osserva, fa volontariato, mette in cantiere diversi progetti, intraprende un dialogo tra ebrei e non-ebrei, educa gli studenti polacchi parlando loro dell’ebraismo (sono molto interessati a questa parte perduta di storia polacca). Olga cerca di “riavere” gli anni perduti vissuti nella mancanza di coscienza e nell’identit? nascosta.

Read more

Abbracciare con orgoglio le proprie radici ebraiche in Polonia

di Brian Blum

Krzysztof Sadowski non era scioccato quando sua nonna, tre mesi prima di mancare, ha rivelato alla sua famiglia di essere ebrea. Piuttosto “ero molto orgoglioso” ci dice, “perch? sapevo di appartenere ad una nazione?con pi? di 4000 anni di storia e una cultura molto profonda”.

La storia di Sadowski ? emblematica della rinascita ebraica in Polonia. Nel momento in cui la generazione sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale sta iniziando a mancare, sempre pi? persone rivelano alle nuove generazioni le loro origini nascoste ebraiche.

182078_104342152977864_477196_n-300x168

Nel caso di Sadowski, fu sua bisnonna ad essere convertita al cattolicesimo, ma “non ha mai dimenticato chi fosse” ci dice. Anche se con dedizione trasmise l’eredit? ebraica familiare a sua nonna, quest’ultima lo tenne nascosto. (“Erano gli anni del comunismo in Polonia e la gente aveva paura di parlare del periodo prima della guerra” racconta Sadowski). Per ironia, la nonna ha raccontato la verit? alla sua famiglia durante una cena di Natale.

Sadowski ? giovane, ha appena finito il liceo. Vive con i genitori nella cittadina di Opole, non lontano da quello che era una importante metropoli ebraica – Breslavia, e a tre ore di treno da Cracovia. Grazie al padre ferroviere, che gli procura “biglietti meno costosi” racconta sorridendo, si pu? recare spesso alla Comunit? Ebraica di Cracovia, dove lavora il nostro emissario Rav Avi Baumol. Grazie a Shavei Israel, Sadowski vorrebbe anche visitare Israele, viaggio che lo emoziona molto.

Read more

Una confessione polacca sul letto di morte e una ricetta di challah perduta

Rav Avi Baumol

Agnieszka mentre si reca in aeroporto
Agnieszka mentre si reca in aeroporto

Rav Avi Baumol ? l?emissario di Shavei Israel a Cracovia, in Polonia. Ha raccolto la testimonianza di questa giovane ragazza polacca, che ha appena scoperto le sue radici ebraiche.

Ogni settimana a Cracovia sono testimone di una nuova parte del miracolo, il miracolo della rinascita della vita ebraica in Polonia. Si manifesta in storie differenti, a volte attraverso lacune giovani donne che avendo scoperto negli ultimi dieci anni delle loro radici ebraiche, ritornano lentamente all?ebraismo osservante. Altri fanno i loro primi passi nel mondo ebraico, avendo appreso solo recentemente dei loro antenati. A volte i giovani entrano al Jewish Community Center di Cracovia e chiedono di potere parlare con il rabbino; altre volte sono molto pi? timidi, e solo per caso ci incontriamo. La settimana scorsa ho avuto uno di questi incontri.

Agnieszka Z era seduta sul sedile posteriore mentre andavamo all?aeroporto di Cracovia. Mi era stato offerto un passaggio da uno dei miei studenti del JCC. La sua coinquilina si ? presentata, ricordandomi di un nostro incontro un anno prima ad una festa di Hanukkah presso il JCC. Da allora non era pi? tornata, sentendosi in imbarazzo ad indentificarsi come ebrea. Ora, per caso, ambedue ci stavamo recando in Israele per una settimana. Read more