Parash? Ki Tavo – La gioia nel servire Dio

Parash? Ki Tavo – La gioia nel servire Dio

??E perch? non avrai servito all?Eterno, al tuo Dio, con gioia e di buon cuore in mezzo all?abbondanza d?ogni cosa, servirai ai tuoi nemici che l?Eterno mander? contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudit? e alla mancanza d?ogni cosa; ed essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finch? t?abbiano distrutto. ? ( Deuteronomio 28, 47-48)

Come ? difficile la comprensione e l?accettazione di questo versetto.

Cosa significa che il popolo ebraico sar? punito per non aver servito Dio con gioia e con cuore buono? In cosa consiste la colpa di non avvertire la gioia e di non utilizzare un cuore buono?

Insegna Rav Dessler, il Michtav MeEliahu, che noi siamo creati ad immagine e somiglianza di Dio ( Genesi 1,27) e questa straordinaria esperienza di creazione ha impresso in noi, creature umane, la potenzialit? per vivere una vera e profonda gioia che richiama la gioia del Creatore, di Dio che avendoci creato ha espresso la pi? pura forma di amore, di chessed in ebraico.

Read more

Parash? Devarim – L’insegnamento ebraico

Parash? Devarim – L’insegnamento ebraico

Il libro del Deuteronomio, Devarim, ? l’ultimo libro del Pentateuco, quello che pi? di ogni altro esprime la necessit? della partecipazione e della responsabilit? umana per attuare pienamente il progetto divino nel mondo.

Rav Shimshon Refael Hirsch spiega che Devarim ? il libro che avrebbe accompagnato Israele nella sua nuova vita dal deserto alla costruzione di una societ? ebraica in Eretz Israel. ? il libro degli insegnamenti morali, della legge, della presenza divina che smette di essere sovrannaturale come durante il cammino nel deserto e diventa quotidianit? o per meglio dire diventa obbligo di costruzione di una quotidianit? che si richiami costantemente al Divino.

Read more

Parash? Shemini – Cielo e Terra

Parash? Shemini – Cielo e Terra

La parash? di Shemini ha al centro del proprio messaggio le regole della kasherut ed il senso di una costante distinzione tra ci? che ? adatto alla tavola ebraica e ci? che non lo ?.

La kasherut ? sempre stata un luogo di dibattito e di discussione sia internamente al popolo ebraico che nella sua relazione con il resto del mondo, creando spazi di opinioni molto diversi tra di loro e scatenando reazioni non ebraiche differenti. Pensiamo per esempio al mondo greco-ellenistico ed al suo sguardo sul mondo ebraico. Noi siamo soliti guardare alla battaglia dei greci, nel periodo di Channukka per esempio, dal punto di vista di Israele. Una battaglia del non sacro e del sacro, della luce e del buio, della materia e dello spirito. Ma questa ? una visione molto parziale. La Grecia era intrisa di due discipline diverse, una, l?occupazione in una cultura del bello e dello sviluppo del corpo, la seconda la filosofia che promuoveva una completa astensione da ogni vita naturale. Si trattava di due mondi e due realt? lontane e separate l?uno dall?altro. Colui che si occupava del corpo non poteva certo occuparsi dello spirito. Colui che si occupava nello spirito non poteva certo occuparsi del corpo. I decreti greco ellenistici contro gli ebrei erano contro l?unione del mondo spirituale con quello fisico, contro l?incontro tra Cielo e terra. Prendiamo per esempio il divieto dell?osservanza dello Shabbat: lo Shabbat simboleggia la materia nei pasti, nel vino, nel cibo e nel bere ma anche lo spirito nello studio della Tor?, nelle mitzvot, con la vicinanza a Dio.

Read more