Parash? Emor – Il ruolo del sacro

Parash? Emor – Il ruolo del sacro

Esiste un ruolo storico ed un ruolo contemporaneo ed invisibile del Cohen. Il ruolo storico ? quello che conosciamo attraverso la Tor?, rispetto alla sua presenza nel Bet HaMikdash, rispetto al suo essere persona fisica di incontro tra Dio e uomo, tra rito e Shechina otre la stessa ritualit?.
In nome di questo ruolo i primi versetti della nostra parasha di Emor delimitano e definiscono lo spazio ben definito e ben delimitato che il Cohen ha per la propria vita privata sia in positivo che in negativo. Allo spazio del dolore il Cohen pu? concedere solo lo stretto ambito familiare ed allo spazio positivo come quello matrimoniale il Cohen pu? concedere solo gli spazi che la Tor? delimita: il Cohen non pu? sposare una divorziata o ?una ghioret.
? davvero difficile comprendere le richieste della Tor? in questo senso perch? ? chiaro che a livello emotivo ci ? difficile seguire la logica di una imposizione matrimoniale che impone al Cohen di non poter sposare una donna ebrea che sia divorziata o ghioret.

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Parash? Emor – La Santit? dello Shabbat

Parash? Emor – La Santit? dello Shabbat

?Durante sei giorni si compir? ogni lavoro; ma il settimo giorno sar? Shabbat, giorno di completo riposo e di santa convocazione? (Levitico 23,3.)

Il Talmud nel trattato di Shabbat 118b afferma che: ? Se Israele osservasse due Shabbatot secondo l?halach?, ci sarebbe immediatamente la Redenzione.?

Proviamo a comprendere meglio questa affermazione. Prima di ogni cosa ci stupisce il fatto che Israele non abbia una cos? profonda coscienza dello Shabbat, tanto da non comprenderne il potere di redenzione che questo potrebbe avere e di fatto ha sul destino del popolo ebraico e sul destino del mondo stesso. Probabilmente l?osservanza dello Shabbat alla quale fa riferimento il Talmud non ? solamente halachica, ma a che fare con elementi pi? profondi della nostra spiritualit?. Rav Eliahu E. Dessler, nel suo testo Michtav MeEliahu, insegna che esiste uno Shabbat esterno ed uno interno.

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Contare l’Omer – Parash? Emor

La mitzv? di contare l?Omer occupa un posto non secondario nella parash? di Emor ed al di l? della mitzv? tecnica dell?agitazione dell?Omer, il senso del conteggio e dei giorni da contare porta con s? moltissimi significati.

Rambam, Maimonide, scrive nelle Guida dei Perplessi, 3, 43: ?E Shavuot ? il giorno del Dono della Tor?. E per rendere pi? grande questo giorno, si contano i giorni dal primo Moed che lo procede, come colui che aspetta il fedele amato e conta i giorni ed anche le ore: questa ? la motivazione del conteggio dell?Omer dal giorno della nostra uscita dall?Egitto fino al Dono della Tor?, che era di fatto l?intenzione primigenia e lo scopo dell?uscita dall?Egitto come ? detto ? E vi porter? a me? ( Esodo, 19, 4).

Per Rambam il conteggio ? legato al giorno finale tra tutti i giorni dell?Omer, cio? Shavuot, e la mitzv? del conteggio prende il suo senso dall?attesa per il giorno in cui celebriamo il dono della Tor?.

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