Genitori e figli: autorit? e libert?
Le crisi dei sistemi educativi, della famiglia e della vita urbana formano un contesto che ci costringe a ripensare alle radici, al processo di configurazione dell’essere umano.
La Parasha di Mishpatim ci d? uno sguardo a questi problemi attraverso un problema principale.?Ci fermeremo su tre versi che trattano del problema di colpire e maledire i genitori.?(Esodo cap. 21)
15?Chiunque ferisca?suo padre o sua madre morir?.
16 Allo stesso modo, chi ruba una persona e la vende, o se lo trova nelle sue mani, morir?.
17 Allo stesso modo, chi maledice suo padre o sua madre morir?.
L’ordine dei versetti ci d? un indizio per comprenderne il significato.
? sorprendente che la disposizione dei versi sia questa, ovvero che tra due situazioni che riguardano il rispetto per i genitori appaia un versetto nel quale si parla di chi ruba una persona, la rapisce e chiede il riscatto per lei o la vende come schiava, perch? questo ordine?
Prima di rispondere a questa domanda, diamo un’occhiata ai versi che riguardano i genitori.?Sembra logico che chiunque ferisca suo padre o sua madre riceva una pena pi? severa di quella che lo maledice.?Le sanzioni di questi due crimini ci mostrano che la Torah non la considera cos?.?Chi fa male al padre o alla madre riceve la punizione del soffocamento.?Chi maledice suo padre o sua madre riceve la punizione per lapidazione.
Chi maledice suo padre o sua madre o entrambi danneggia la sua anima ci? che non accade quando li ferisce fisicamente.
Ritorniamo all’ordine dei versi,ovvero a colui che ruba una persona, in questo caso i saggi ci dicono che si riferisce a chi ruba soprattutto bambini o neonati (un fatto che purtroppo ? molto attuale ).?Questo crimine ha una duplice conseguenza, in primo luogo il fatto del furto e in secondo luogo, separando i genitori dai bambini, la struttura sociale della famiglia ? rotta.?Da qui i nostri saggi vedono la relazione tra le due questioni, dal momento che chiunque sia cresciuto nella sua famiglia, o alienato da essa, potrebbe finire per ferire o maledire i suoi genitori che non conosce.?
Ma dobbiamo chiederci se il figlio che insulta i suoi genitori merita la pena di morte poich? questo fatto sembra avere una sanzione molto grave.
Per rispondere a questa domanda dobbiamo analizzare quale posto occupano il padre e la madre nella societ?, la Torah ci dice che se il loro valore diminuisce, i bambini non saranno cresciuti con un senso di rispetto e limiti. Un mondo in cui padre e madre non esercitano la loro autorit? assomiglia a un mondo senza Dio, e si aspetta solo che noi vediamo un mondo di caos e decadenza.
In questo modo possiamo capire perch? il precetto del rispetto per il padre e la madre ? nelle tavole della Legge accanto ai comandamenti che riguardano il rapporto tra Dio e l’uomo;?quando sembra che il suo posto naturale sarebbe nella seconda tavola , dove compaiono i precetti che riguardano il rapporto tra l’uomo e il suo prossimo.
Ma proprio per quello che stiamo analizzando in questa Parash?, possiamo capire la logica secondo cui il principio del rispetto per padre e madre ? vicino ai precetti relativi alla fede in Dio e alla mitzvah di Shabbat. ? una vertebra essenziale nella fede, senza genitori, la fede nel Creatore diventa impossibile.?Questi sono responsabili dell’educazione del bambino in un mondo con fede.
Attraverso i genitori il bambino ? legato ai precetti ricevuti sul Monte Sinai.
In cosa risiede realmente l’autorit? parentale??Nell’autorit? ebraica si dice “samchut”, che esprime il concetto per il quale c’? qualcuno di cui fidarsi e su cui contare.?La mancanza di autorit? dei genitori genera la separazione del figlio da questi, crea un mondo in cui non ha nessuno su cui contare e su chi fidarsi ed ? in questa realt? che viene creato un campo propizio per coloro che rubano le anime, ad esempio i trafficanti di droghe.
Il mondo ha bisogno di autorit?.?La libert? ? tale, quando ha dei limiti, allora ha senso.
Questo ? il ruolo dei genitori all’interno del popolo di Israele, per creare quella sfera di autorit? e rispetto in cui i loro figli possano sostenere se stessi e quindi unirli alla catena delle generazioni di Israele.
Edith Blaustein