La volontaria di Shavei Israel che insegna ai bambini in Colombia

La volontaria di Shavei Israel che insegna ai bambini in Colombia

Yael Mendoza, volontaria di Shavei Israel, si ? recata a Bogota in Colombia, per lavorare con la locale comunit? di Bnei Anusim. Al momento, sta insegnando ebraismo ai giovani ragazzi e organizza varie attivit? come la?hafrashat challah?(separazione della challah) e gli shabbaton. Yael terr? anche un corso di ebraico e aiuter? nella scuola materna.

Yael e la sua famiglia avevano fatto aliy? dal Per? nel 2004, con l’aiuto di Shavei Israel. Nei due mesi di viaggio in Colombia, vuole visitare tutte le 11 comunit? con le quali lavora Shavei Israel. Yael ? molto commossa dalla calorosa accoglienza che ha ricevuto dai membri della comunit?.

Qui con i suoi piccoli alunni:

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Il significato delle preghiere

di Rav Nissan Ben Avraham

La Preghiera: l’ultimo rifugio

Gli Anusim, quegli ebrei che hanno dovuto nascondere la propria identit? nel corso della storia, avendo sofferto persecuzioni e minacce da parte dei governi e degli abitanti dei paesi in cui hanno vissuto, spesso non avevano altro modo per praticare?l’Ebraismo che attraverso la preghiera.

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Non potevano eseguire il precetto della circoncisione, in quanto avrebbero potuto essere scoperti, n? potevano tenere correttamente il sabato e sono stati costretti a dissacrarlo, per evitare sospetti che li avrebbero messi a rischio di morte. Lo stesso per quanto riguarda il resto delle feste. N? potevano mantenere gli standard di kashrut, la dieta ebraica, come se il non?mangiare carne di maiale potesse essere un segno che distingueva le leggi ‘antiquate’ degli ebrei.

Per tanti di loro tutto ci? che rimaneva erano le preghiere.

Ringraziando Dio, non abbiamo questo tipo di problemi e siamo in grado di soddisfare tutti i comandamenti senza paura, ma ancora, non siamo sempre pienamente consapevoli del significato delle preghiere che recitiamo, anche quando leggiamo nella nostra lingua.

In ebraico o in un’altra lingua?

? vero, nell’ebraismo vi ? una chiara preferenza per le preghiere recitate in ebraico. L’ebraico ? la lingua della profezia. La profezia non ? solo quando il profeta ha un messaggio per chiunque o qualsiasi nazione, ma qualsiasi contatto diretto e consapevole tra il Creatore e l’uomo. Si presume che quando preghiamo dovremmo avere una conversazione con il Creatore, cio?, dobbiamo raggiungere un livello vicino alla profezia. E dal momento che l’ebraico ? la lingua con cui questo collegamento viene compiuto con il Creatore, ? importante abituarsi a pregare in questa lingua.

Naturalmente, in un primo momento, non resta che imparare il significato di ci? che diciamo, poich? una preghiera recitata come un pappagallo ? inutile. Pertanto, ? importante avere familiarit? con le preghiere in una lingua comprensibile. Ma pi? tardi, avendo?gi? una conoscenza di ci? che diciamo, ? importante proseguire in ebraico.

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