Il rituale e le preghiere di Purim hanno al loro centro un grande assente: l?Hallel, il gruppo di Salmi che durante le festivit? ed i capi mese vengono recitati durante le preghiere del mattino.
Quello che invece caratterizza il nucleo centrale delle preghiere di Purim, l?amid?, la preghiera delle diciotto benedizioni, ? il testo di Al HaNissim che ci ricorda i miracoli e la salvezza avvenuta a Purim, l?eroismo di Mordechai e di Ester, gli eventi che si capovolsero e la presenza decisiva di Dio accanto al popolo ebraico. Sembra quindi paradossale che in uno dei giorni pi? gioiosi del calendario ebraico, proprio i salmi gioiosi sono assenti, non ricordati e non permessi. L?Halach?, nelle parole di rav David Yosef, nella raccolta Halachica Otzerot Yosef, offre una serie di spunti per comprendere il perch? di questa assenza nel rito. La prima ragione sta nel fatto che la lettura della Meghilat Ester, il libro di Ester, copre, per cos? dire, lo ?spazio? della Meghill?. Un secondo motivo ? che dopo l?uscita dall?Egitto, dal momento che il popolo ebraico ? entrato in terra di Israele, non si recita pi? l?Hallel per eventi miracolosi avvenuti in Diaspora. L?ultimo motivo, quello forse pi? problematico e duro da comprendere, ? che non si recita l?Hallel a Purim perch? in quei giorni siamo stati salvati da un decreto di morte, ma non siamo stati redenti e non abbiamo raggiunto una vera libert? e quindi, la frase dei salmi: ?Lodatelo servi dell?Eterno? non ha un senso compiuto perch? siamo rimasti servi, o se vogliamo sudditi, del re non ebreo Assuero. In altre parole la nostra realt? politica non ? cambiata, mentre ? cambiata solo la situazione sociale e la nostra sicurezza immediata come sudditi graditi al re. In realt? la stessa Halach? e lo stesso rav David Yosef ci insegna che nel malaugurato caso in cui una persona non ha con se una meghill? valida per la lettura e non ne pu? ascoltare la lettura da qualcun altro, deve recitare l?Hallel completo, ma senza alcuna benedizione di accompagnamento.