Parash? Vaer? – Il percorso della redenzione

Parash? Vaer? – Il percorso della redenzione

Gli anni della schiavit? e della sofferenza sembrano essere giunti alla fine, Moshe lo apprende allorch?, a partire da questo parash?, Dio si rivolge al popolo di Israele per spiegargli come sar? liberato dall?Egitto e sar? fisicamente e spiritualmente redento da tutte le sue sofferenze.

Questa ? la parash? nella quale Dio presenta a Moshe il ?programma della redenzione? con tutti i suoi dettagli: quali passi saranno necessari, con quale ritmo, come si determineranno la varie tappe del processo, alla fine del quale il popolo di Israele si ritrover? realmente libero da tutte le limitazioni che lo affliggono.

Dio espone quindi una ?agenda? che rivela un aspetto importante della sua intenzione: la liberazione del popolo e dei singoli componenti deve avvenire attraverso un processo che tenga conto della natura umana; gli elementi magici o miracolosi non sono che accessori. La redenzione come stato finale, deve includere una memoria del processo, una memoria analizzabile, dalla quale la presente e le future generazioni del popolo ebraico potranno trarre insegnamento e prendere esempio. Read more

Parash? Shemot – Ci? che definisce una nazione

Parash? Shemot – Ci? che definisce una nazione

Il libro di Bereshit ci ha fatto conoscere una serie di storie individuali di uomini e donne prototipi, le cui vite hanno segnato per sempre la loro discendenza ed hanno avuto grande influenza su di essa. Il libro Shemot che comincia con la parash? che porta lo stesso nome, non si riferisce pi? a singoli individui ma introduce il concetto di popolo, di un gruppo di individui che condividono una stessa identit?.

?Allora sorse sull?Egitto un nuovo re??e disse al suo popolo: ?Ecco che il popolo dei figli d?Israele ? pi? numeroso e pi? forte di noi. Prendiamo provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che aumenti??. In questo punto, il termine ?popolo? riferito ad Israele, appare per la prima volta, nella bocca del Faraone. Prima ancora degli stessi ebrei, ? quindi un estraneo che riconosce l?identit? comune di tutta la discendenza di Yaakov, il suo carattere di popolo. I discendenti di Israele avevano sin dal principio una quantit? di elementi di coesione che offriva loro una comune identit?, per? ? in uno momento ben determinato della loro evoluzione che si pu? affermare la nascita di un ?popolo?: una identit? collettiva nuova, che raggruppa tutti gli individui, senza annullarli, essendo tale collettivit? qualcosa di distinto dalla loro somma.

Il popolo, per funzionare come tale, deve essere definito tanto all?esterno ? ovvero riconosciuto come tale dai suoi pari ? quanto al suo interno, rendendo partecipe ognuno dei suoi membri, coscientemente e senza alcuna crepa, della identit? collettiva.

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Pesach – La festa dell’impegno per la libert

Pesach – La festa dell’impegno per la libert

? Commuove il cuore come se si ascoltasse la dolcezza di una delicata ninna nanna. Persino quegli ebrei che si sono allontanati dalla fede dei loro padri nella folle ricerca di altre gioie ed altre glorie sono portati verso il profondo del loro essere quando, per caso, sentono di nuovo le vecchie melodie di Pesach che una volta a loro erano tanto care.?

Chi dice queste parole ? Heinrich Heine poeta, scrittore, letterato ebreo tedesco che per seguire lui stesso la sua carriera nel 1825 si battezz? definendo questo gesto: ?Il proprio biglietto di ingresso in societ??. In definitiva un ebreo di quelli che egli stesso descrive: Persino quegli ebrei che si sono allontanati dalla fede dei loro padri nella folle ricerca di altre gioie ed altre glorie sono portati verso il profondo del loro essere quando, per caso, sentono di nuovo le vecchie melodie di Pesach che una volta a loro erano tanto care.?

Di fronte alle parole di Heine possiamo scegliere di intraprendere due strade che conducono a due tipi di reazioni diverse. Una ? la strada della commozione, della lacrima identitaria che vede alla nostalgia dei nostri fratelli lontani con speranza di redenzione e di ritorno?.verso quel ?profondo del loro essere? che viene mosso e commosso dall?ascolto del mah nishtana.

L?altra strada ? quella della consapevolezza che sul romanticismo, sulla nostalgia, sul sospiro identitario non si basa Pesach, n? la preparazione necessaria ad essa n? alcuna delle mitzvot legate al seder ed ai sette giorni di festa che ci aspettano. Read more

Vi presentiamo Revital Haokip, una piccola Bnei Menashe che ha appena fatto aliy

Vi presentiamo Revital Haokip, una piccola Bnei Menashe che ha appena fatto aliy

La piccola Revital Haokip, 18 mesi, era tra i 204 membri della Trib? “Perduta” di Bnei Menashe che Shavei Israel ha assistito nel portare in Israele con l’aliy? questa settimana. Haokip, sua sorella maggiore Emunah, i suoi genitori Yoel e Nurit, sono atterrati all’aeroporto Ben-Gurion marted?, mentre un altro gruppo ? arrivato gioved?.

I 204 nuovi immigrati sono arrivati dallo stato dell’India nord-orientale, il Manipur al confine con la Birmania, casa della pi? numerosa comunit? di Bnei Menashe. I nuovi immigrati prevedono di stabilirsi in Galilea, dove vivono gi? molti altri Bnei Menashe. Inizialmente alloggeranno nel centro di assorbimento di Far Hasidim, dove si convertiranno formalmente all’ebraismo.? Read more

“Purim e Parash? Ki Tissa- Il Banchetto”

“Purim e Parash? Ki Tissa- Il Banchetto”

Questa settimana la parash? di Ki Tiss? ? preceduta dalla festivit? di Purim.

Conosciamo tutti i versetti tragici con i quali si apre la parash? al capitolo 32 del libro dell?Esodo: il popolo ebraico entra in panico per il ritardo con il quale Mosh? scese dal monte Sinai e cade in preda all?ansia da guida, da materialit?, da senso di ordine che ordine non ? e costruisce il vitello d?oro che altro non ? che una inutile proiezione materiale, frutto di un panico pi? profondo a livello spirituale. Conclusione di questa caduta spirituale ? una festa, un banchetto, un mangiare insieme: ?L’indomani, si alzarono di buon’ora, offrirono olocausti e portarono dei sacrifici di ringraziamento; il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alz? per divertirsi.? ( Esodo 32, 6) L? dove il testo originale dice: ?????????? ????? ??????? ????????, ?????????? ???????.? Ed il verbo usato per indicare il divertimento, in generale indica un momento di assenza di limiti e di moralit?.

E? interessante notare che anche nella Meghill? i banchetti occupano un posto chiave nello drammaturgia della storia stessa.

La Meghill? si apre con un banchetto, quello del re Assuero, che ? il segno tangibile del suo potere ormai consolidato, c?? poi il banchetto della regina Vashti che ? il segno di una autonomia che verr? punita dallo stesso re Assuero e ci sono i banchetti di Ester che svela, in quei contesti, la propria origine e capovolge il senso della storia stessa.

Al centro della storia di Purim c?? per? il digiuno, come a dire la ripresa di una moralit? attraverso il gesto estremo dell?astensione dalla materialit?. Read more

Parash? Tetzaveh ? I luoghi del nostro incontro con Dio

Parash? Tetzaveh ? I luoghi del nostro incontro con Dio

La parash? di Terum? si apre con l?indicazione divina della costruzione del mikdash, un santuario, dove Dio avrebbe avuto, per cos? dire, il suo spazio di residenza in mezzo al popolo di Israele ( Esodo 25,8). Al verso successivo lo stesso comandamento torna a riferirsi alla costruzione di un mishkan (Esodo 25,9) che era il vero e proprio tabernacolo trasportabile nel deserto. Mikdash e mishkan sono quindi il luogo di incontro tra popolo e Dio e sono due elementi ben distinti e con significati diversi.

Il mishkan ? il luogo del movimento, il luogo che il popolo pu? smontare e condurre con s?, ? il luogo che segue l?uomo nel suo camminare, nel suo salire e scendere, sia fisicamente che spiritualmente. Il mishkan ? la ?tenda della radunanza?, la tenda dell?incontro, l?incontro tra l?uomo e Dio attraverso lo studio e la trasmissione della Tor?. Per questo motivo nella parash? di Tetzaveh troviamo un versetto di fondamentale importanza. ??all?ingresso della tenda di convegno, davanti all?Eterno, dove io v?incontrer? per parlare con te.? (Esodo 29,42) Nel mishkan Dio si incontra con tutto il popolo di Israele, ma parla con Mosh?, quel ?te? che ? specificato nel versetto. E cosa significa parlare con te? Rav Dessler z?l ci insegna che in quel contesto ?parlare? significa trasmettere Tor?, perch? lo studio della Tor? significa avvicinarsi a Dio con gioia e con pienezza di significato. Read more

Parash? Terumah – Uno sguardo sulla collettivit

Parash? Terumah – Uno sguardo sulla collettivit

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?Parla ai figli di Israele che prendano per me un?offerta, da chiunque sia generoso di cuore prenderete la mia offerta.? Esodo 25, 2.

Il popolo ebraico ? messo di fronte il proprio dovere di partecipare alla costruzione della nuova realt? fisica e spirituale all?interno del Mishkan, il tabernacolo portatile nel deserto. La costruzione del Mishkan richiede una partecipazione per cos? dire materiale, oltre che una tensione spirituale verso quel luogo di incontro tra rito, ritualit? e spiritualit?. Tutti coloro che possono e vogliono donare materiali sono chiamati a farlo, tutti coloro che sono capaci di costruire, di modellare, di creare sono invitati a farlo.

Rav Hirsch, Rav Samson Raphael Hirsch, il grande maestro dell?800 della Germania, padre della moderna ortodossia, fa notare alcune particolarit? nel testo in ebraico.

Il testo infatti dice: ?Prendano per me?, espressione strana l? dove ci saremmo aspettati una espressione al singolare: ?Ognuno offra per me??

Per Rav Hirsch la questione si risolve in uno sguardo sul pubblico, sulla collettivit?, piuttosto che sull?offerta del singolo.

La mitzv? di offrire e di partecipare alla costruzione del Mishkan non cade solo sul singolo, bens? sull?intera collettivit? del popolo ebraico e non solo attraverso i singoli donatori. Read more