Dalla Sicilia a Napoli, i cripto-giudei italiani stanno tornando

Gli sforzi di un rabbino, attraverso l?Italia, per costruire nuove comunit? di ebrei da tempo dispersi.

Di Gedalyah Reback – Arutz Sheva

Rav Pinhas (al centro, con gli occhiali) accende le luci di Hanukkah a Palermo
Rav Pinhas (al centro, con gli occhiali) accende le luci di Hanukkah a Palermo

Quando parliamo di cripto-giudei, abbiamo la tendenza a pensare ai discendenti degli ebrei spagnoli (1492) e portoghesi (1497), che furono costretti a convertirsi al cattolicesimo, seppur mantenendo la Torah in segreto. Per? tendiamo a dimenticare che anche la Chiesa Cattolica e l?Inquisizione hanno influenzato l?Italia, in particolare la Sicilia. In spagnolo erano spesso chiamati conversos o marranos; in ebraico ?bnei anousim?, letteralmente ?i figli dei costretti?.

Rav Pinhas Pierpaolo Punturello (che per fortuna, a causa delle mie scarse capacit? con la lingua italiana, viene chiamato Rav Pinhas) ? un prodotto di quella poco conosciuta comunit? cripto-ebraica italiana. Si ricorda i suoi familiari coprire gli specchi in casa dopo che sua nonna era morta, quando era bambino (un?usanza comune durante i lutti per gli ebrei); ha trovato connessioni con l?ebraismo da ambedue i lati della sua famiglia; e dopo avere infine scelto di appartenere all?ebraismo, ? diventato capo spirituale della piccola comunit? di Napoli. Read more