Il diritto al ritorno (parte 5)

Il diritto al ritorno (parte 5)

Dalla chiesa al Beit Midrash

Miriam ha conosciuto il marito, Daniel Fuentes, 45 anni, nell’ambito del suo lavoro. Daniel, all’epoca conosciuto come Federico Fernando, era un devoto cristiano e aveva anche fatto da pastore. Si sono sposati circa 9 anni fa, mentre Miriam continuava a studiare ebraismo. Dopo quattro anni di matrimonio, anche suo marito ha iniziato a studiare Torah: “Sapeva gi? cosa fosse il sabato e conosceva l’ebraismo, ma da lontano”.

Con il passare del tempo, ambedue impararono a pregare, tenere shabbat e casherut. “Potevamo restare in Messico. Io lavoravo come avvocato in un ottimo studio, guadagnavano bene. Ma pi? studiavamo e pi? capivamo che non potevamo realizzarci spiritualmente l?. Vivevamo bene in Messico, ma vivere a Gerusalemme mi rende felice e mi fa sentire a casa. L’ebraismo mi ha dato un senso. Anche se conoscevo e amavo mio marito da tempo, da quando abbiamo iniziato a studiare insieme la nostra relazione ? diventata ancora pi? significativa. La consapevolezza di dovere mantenere la pace in casa ti cambia la vita. Adesso casa nostra ? piena di santit? e calma. Siamo anche venuti in Israele per dare una educazione ebraica alle nostre figlie.” ammette Miriam. “Gi? 20 anni fa avevo capito che l’ebraismo ? verit?, ma non riuscivo a progredire.”

Proprio due mesi fa, Miriam, Daniel e la figlia Leah finalmente hanno completato il loro processo di conversione. Vivono a Gerusalemme e aspettano la cittadinanza per potere vivere permanentemente in Israele. Shavei Israel li ha aiutati nel percorso. “Sono molto grata alle persone dell’organizzazione che ci hanno aiutati”, aggiunge con commozione.

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Il diritto al ritorno (parte 3)

Il diritto al ritorno (parte 3)

Continuiamo con l’intervista al presidente di Shavei Israel, Michael Freund:

E’ successo 500 anni fa, le persone iniziano a cercare le proprie origini ora?

“Negli ultimi 20 anni siamo stati testimoni di una grande crescita del numero dei discendenti di Anusim che vogliono tornare alle proprie radici. Lo vediamo dal Portogallo, alla Spagna fino al Brasile e Per?. Attraversa ogni strato sociale e socioeconomico.

Come pu? spiegare questo fenomeno?

“E’ difficile da spiegare in maniera razionale. Abarbanel, che ha vissuto in Spagna al tempio dell’espulsione ed era ministro delle finanze del Re di Spagna, descrive la cacciata degli ebrei nel suo commentario al libro del Deuteronomio e a quello di Isaia, e promette che alla fine gli Anusim torneranno al popolo di Israele. Dice che all’inizio sar? solo un ritorno nei cuori, perch? avranno paura di dichiararsi ebrei, ma arriver? un giorno in cui diranno: “Vogliamo tornare”. Credo che stiamo vivendo questi tempi. Le persone ci contattano di continuo parlando delle origini delle proprie famiglie.”

Ci sono degli usi che caratterizzano i discendenti degli Anusim?

“Molti ricordano delle nonne che il venerd? sera di nascosto accendevano candele e borbottavano qualcosa in una lingua incomprensibile. Un professore portoghese mi ha detto che da bambino i genitori gli proibivano di uscire la notte per contare le stelle, poich? era pericoloso. Gli Anusim contavano le stelle per sapere se Shabbat era gi? finito. A volte questo gli costava la cattura da parte dei tribunali dell’Inquisizione. Per questo le famiglie si comportavano in maniera cos? strana successivamente.

Qualche anno fa, ho conosciuto un diplomatico brasiliano in Israele. Mi ha raccontato come ci fossero tante famiglie di Anusim nel nord del suo paese. Queste usavano avere un tavolo con una mensola nascosta a capotavola, cos? che il capo famiglia potesse tirar fuori di l? un piatto con carne di maiale, se degli estranei fossero entrati all’improvviso in casa e metterlo al centro della tavola, affinch? nessuno li sospettasse di usi ebraici.

Dopo quella conversazione ho visitato il Brasile settentrionale, chiedendo all’amico di portarmi in un negozio di antiquari, dove con i miei occhi ho visto questo genere di tavole. Ancora oggi ci sono famiglie che non mangiano carne e latticini insieme. In alcuni luoghi, Purim o come lo chiamano loro “Santa Estherica Festival” ? diventato una festa centrale per gli Anusim. Sentono una vicinanza per la regina Esther, tenuta segregata nel palazzo di Ahashverosh. Durante la festa le donne digiunavano, accendevano candele in onore della fittizia santa e preparavano piatti casher con l’aiuto delle figlie.”

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Una grande gioia per Shavei Israel in Colombia

Una grande gioia per Shavei Israel in Colombia

Un grande mazal tov al nostro Rav Shimon Yehoshua, emissario di Shavei Israel in Colombia, per il suo matrimonio con Helen, originaria di Bogot?. Il matrimonio si ? svolto questa settimana nella citt? della sposa!

Al matrimonio hanno partecipato le autorit?, gli amici e i parenti da tutto il mondo; tra questi il rabbino capo di Bogot? Rav Alfredo Goldschmidt, Rav Elad Villegas direttore dell’ACIC (Associazione comunit? Israeliane in Colombia), Rav Asher Abrabanel rabbino della comunit? Maguen Avraham di Cali, e il padre con il fratello dello sposo, assieme a tutta la loro famiglia arrivati appositamente da Israele, cos? come la madre e le zie in arrivo dall’Argentina.

Rav Shimon Yehoshua ? nato in Argentina e ha conseguito l’ordinazione rabbinica presso il Beit Hamidrash Hasefaradi di Gerusalemme. E’ anche allievo dell’Amiel Institute che prepara i rabbini per la Diaspora. Ha fatto da rabbino nella citt? tailandese di Pattaya ed ? stato coordinatore di Bnei Akiva per l’America Latina. Ha lavorato anche in scuole ebraiche in Argentina, prima di diventare nostro emissario in Colombia, creando contatti con le comunit? Bnei Anusim dei paesi vicini, Ecuador e Guatemala per esempio. Rav Shimon lavora con Shavei da pi? di sei anni. Ha assistito molte famiglie nel loro ritorno alle proprie radici ebraiche e nell’aliy? in Israele.

Auguriamo a Rav Yehoshua e sua moglie Helen, una vita piena di gioie e benedizioni, e che assieme possano aiutare il popolo ebraico!

E qui il video della chupp? sotto alla quale vengono dette le 7 benedizioni

Un incredibile ritorno all’ebraismo per una Bnei Anusim

Un incredibile ritorno all’ebraismo per una Bnei Anusim

La scorsa settimana, al Centro Ma?ani di Gerusalemme, assieme al Ministero Israeliano della Cultura, abbiamo presentato e condiviso l’incredibile storia di Esther Astrug, con un pubblico ispanofono. Era questa l’ultima di una serie di conferenze dedicate alle varie comunit? di ebrei “perduti” o “nascosti” in tutto il mondo.

Esther si ? convertita anni fa all’ebraismo, dopo una infanzia americana in una normale famiglia protestante, aveva gi? una storia interessante da raccontare. Ma, ha scoperto solo recentemente di avere origini ebraiche, discendendo da “cripto-ebrei”, vale a dire Bnei Anusim!

“Tutto il mio viaggio verso l’ebraismo ? stato un piano divino”, ci ha detto Esther. In effetti, doveva andare cos?.

Per quelli che non sono potuti venire, saremo felici di condividere la registrazione della conferenza in ebraico.

Un ragazzo dell’Ecuador fa il suo Bar Mitzv? a Gerusalemme

Un ragazzo dell’Ecuador fa il suo Bar Mitzv? a Gerusalemme

David Peretz, un giovane ragazzo ebreo dell’Ecuador, immigrato in Israele da poco, sognava di poter fare il suo Bar Mitzv? con la sua famiglia a Gerusalemme. La scorsa settimana, il suo sogno si ? avverato, e la famiglia Peretz ha festeggiato gioiosamente grazie anche al supporto di Shavei Israel.

David e la sua famiglia provengono dall?Ecuador e hanno fatto una strada lunga e tortuosa. David assieme ai due fratelli e ai suoi genitori, hanno fatto aliy? due anni fa con l?aiuto di Shavei Israel. La sua famiglia si ? avvicinata all?ebraismo nel 2014, quando suo padre Yochana conobbe il nostro emissario in Colombia, Rav Shimon Yehoshua. Ne avevamo gi? scritto qui.

La famiglia Peretz ? molto felice e commossa, grata a Shavei Israel per l’opportunit? di potere organizzare un cos? importante evento. Al bar mitzv? hanno partecipato Rav Yitzchak Abelson e Rav Shlomo Waghnon, i rabbini che seguono il percorso spirituale della famiglia, Chaya Castillo di Shavei Israel, parenti arrivati dall’Ecuador per celebrare con David e condividere questi momenti speciali con lui, e i suoi compagni della yeshiv? di Carmiel.

Siamo felici di potere condividere alcune foto (fatte da Yacob Frias) e un commovente video dove David parla del significato del suo bar mitzv? e ringrazia tutti quelli che lo hanno aiutato in questo giorno speciale.

L’Aliy? dei Bnei Menashe – la storia di Esther Haokip

L’Aliy? dei Bnei Menashe – la storia di Esther Haokip

Quest’anno Shavei Israel porter? un gruppo di 250 immigrati Bnei Menashe dall’India nord-orientale in Israele con l’aliyah. Tra questi vi ? Esther Haokip, nativa del Manipur, molto emozionata di potere realizzare il suo sogno e ritornare alla terra dei suoi padri.

Questo autunno, dopo molti anni di attesa, Esther Haokip potr? finalmente abbracciare i suoi due nipoti, nati in Israele, che finora non aveva mai incontrato. Esther, una vedova, ? membro della comunit? ebraica Bnei Menashe, i discendenti di una delle Dieci Trib? Perdute di Israele, stabilitisi nell’India nord-orientale. Ha desiderato molto di potere fare aliyah e riabbracciare la sua famiglia in Terra Santa. Il giorno si sta avvicinando a grandi passi e con il vostro aiuto potremo renderlo reale.

Esther risiede nella regione indiana del Manipur, vicino al confine con il Burma e il Bangladesh. “Mio marito Yishai ? mancato nel 2009 e il suo sogno di fare aliyah non si ? mai realizzato”, ci dice. “Tuttavia, non ho mai abbandonato il mio sogno e la mia volont? di ritornare nella mia patria, la Terra d’Israele”, aggiunge.

Nel 2007, Esther con le lacrime agli occhi ha salutato sua figlia Chedva, che stava facendo aliyah. Rimasta bloccata in India, Esther non ha visto sua figlia per pi? di 12 anni. Non ha potuto partecipare al suo matrimonio nel 2011, e ancora non ha tenuto in braccio i figli di Chedva, i suoi unici nipoti.

Gi? nel 1998 i genitori di Esther, suo fratello e sua sorella, si erano trasferiti in Israele. “Sono molto felice per loto, ma mi mancano molto. Non ci siamo visti da 21 anni”, ci racconta.

La dolorosa lontanza di Esther dai suoi affetti ? stata molto dolorosa per lei. E da quando suo marito ? morto, si ? occupata dei suoi tre figli che vivono con lei.

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Nuovi programmi di studio al Centro Ma’ani di Gerusalemme

Nuovi programmi di studio al Centro Ma’ani di Gerusalemme

Il Centro Ma’ani di Shavei Israel continua con la sua serie di conferenze educative e toccanti. Questi programmi di studio sono dedicati alle varie comunit? di tutto il mondo, che stanno conducendo una vita ebraica e vogliono riconnettersi alle loro radici con il supporto dei nostri emissari e insegnanti. Questa settimana ? stata particolarmente piena di eventi, portando molti partecipanti interessati all’approfondimento e studio sui loro fratelli lontani, ascoltando le loro incredibili storie.

La prima conferenza si ? svolta luned? 29 luglio, nel ciclo “Incontri con i Bnei Anusim”, dove si possono ascoltare storie ed esperienze uniche. L’ospite di questa settimana, Esther Cediel, ha fatto il viaggio da Madrid a Gerusalemme, da figlia di una famiglia laica e socialista alla vita di una moglie ebrea madre di due bambini.

Durante la sua infanzia, Esther aveva scoperto le sua radici ebraiche. Ne ha fatto una ricerca, diventando anche una studiosa esperta di conversioni degli ebrei sefarditi al cattolicesimo, accompagnando a questo la sua conversione ufficiale all’ebraismo. In quest’ultimo percorso ? stata aiutata dall’istituto Machon Miriam di Shavei Israel, presentandosi davanti al Rabbinato d’Israele nel 2011.

La storia di Esther ? stata di grande ispirazione per quegli studenti del Machon Miriam che attualmente seguono il suo esempio e studiano per la propria conversione.

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Una storia personale: Ren?n Mu?oz Palacios dall’Ecuador

Una storia personale: Ren?n Mu?oz Palacios dall’Ecuador

Lavoriamo con molte comunit? in tutto il mondo e una volta a settimana vi raccontiamo la storia di uno dei membri delle nostre comunit?. Si tratta di persone generose che da volontari ci aiutano nel raggiungere e aiutare il maggior numero di persone. Uno di questi ? Ren?n (Yacov Ben Abraham) Mu?oz Palacios, di Ambato in Ecuador.

In Ecuador ci sono molte comunit? Bnei Anusim, una di queste si trova ad Ambato e conta circa 40 persone. Ren?n ? una delle persone che aiutano il nostro emissario Rav Shimon Yehoshua a creare dei corsi di Torah. Con il Rav ha fatto un processo formale di conversione per tornare alla religione dei suoi padri.

Da allora, Renan ? diventato il leader della comunit? ad Ambato, continuando i suoi studi alla Yeshiva Pirchei Shoshanim per diventare rabbino e assistere al meglio la sua comunit?. Renan ? molto grato a Shavei Israel per le opportunit? che offre agli ebrei in tutto il mondo.

“Per me”, ci dice Renan, “Shavei Israel significa aiutare una persona che ama la Torah. E’ come un’oasi nel deserto, visto che in America Latina ? difficile trovare aiuto adeguato. Sono felice di far parte di questa organizzazione e potere aiutare gli altri.”

La comunit? di Ambato ha condiviso con noi foto del 17 di Tammuz – un giorno di digiuno che apre le tre settimane di lutto per commemorare la distruzione del Secondo Tempio.

Dall’Ecuador a Gerusalemme – esaudiamo il sogno per il Bar Mitzva di David

Dall’Ecuador a Gerusalemme – esaudiamo il sogno per il Bar Mitzva di David

David Peretz ? un ragazzo di 12 anni che vive a Gerusalemme e come tanti altri ragazzi ebrei si sta preparando per il suo Bar Mitzva. Per? la sua storia ? un po’ differente…

David e la sua famiglia provengono dall’Ecuador e hanno fatto una strada lunga e tortuosa. David assieme ai due fratelli e ai suoi genitori, hanno fatto aliy? due anni fa con l’aiuto di Shavei Israel. La sua famiglia si ? avvicinata all’ebraismo nel 2014, quando suo padre Yochana conobbe il nostro emissario in Colombia, Rav Shimon Yehoshua.

La famiglia Peretz decise cos? di fare un processo di conversione formale a Miami, ma prima hanno dovuto passare un anno in Colombia, con la comunit? seguita da Rav Yehoshua. Dopo essersi convertiti hanno capito che per vivere il proprio ebraismo con pi? autenticit?, dovevano vivere in Israele. Hanno fatto aliy? e vissuto in un primo tempo a Carmiel, nel nord del paese, fino a quando non si sono trasferiti a Gerusalemme.

David e la sua famiglia sono molto orgogliosi di avere fatto un percorso cos? significativo, e Shavei Israel ? stata con loro dall’America Latina fino ad Israele. Adesso possiamo tutti contribuire e aiutare la famiglia Peretz ad esaudire il sogno di David, organizzando un bellissimo anche se modesto ricevimento per il suo Bar Mitzva a Gerusalemme, un momento che rester? per lui indimenticabile.

David and his family are deeply grateful to have come so far, and Shavei Israel has been with them all along the way from South America to Israel.?Now you can also join our efforts?and help the Peretz family to make David?s dream come true and organize a modest yet beautiful, and unforgettable bar-mitzvah celebration in Jerusalem.?

Dona adesso per essere parte della festa!

L’aliy? dei Bnei Menashe: la storia di Elon Haokip

L’aliy? dei Bnei Menashe: la storia di Elon Haokip

Tra qualche mese, Shavei Israel porter? con l’aliy? un gruppo di 250 Bnei Menashe dall’India nord-orientale in Israele. Tra questi Elon Lunkhojang Haokip, nato 55 anni fa a Manipur, ? molto entusiasta e felice di vivere il suo sogno e tornare alla terra dei suoi antenati.

Elon si ricorda di essersi interessato alle sue radici circa 20 anni fa, quando ha capito di essere discendente di una delle Dieci Trib? Perdute di Israele. Elon allora, ha deciso di condurre la vita di un ebreo osservate ed aiutare la sua comunit? con i suoi talenti e la sua forza. Per prima cosa ha fatto da chazan (cantore) nel locale centro comunitario B. Vengnom Beit Shalom, e successivamente ha deciso di fare da mohel (addetto alla circoncisione), portando cos? circa mille bambini Bnei Menashe al patto di Abramo.

Elon ? sposato e ha quattro figli e una figlia, lo seguiranno nel suo ritorno a casa in Terra d’Israele.

“E’ come un sogno per me ritornare alla terra che tanto ho sognato e desiderato. Questo sogno finalmente si sta avverando grazie all’aiuto di Shavei Israel!” ha esclamato Haokip con tanta emozione.

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Dipende dai fondi raccolti quando Haokip potr? finalmente arrivare in Israele. Il costo per ogni viaggio e la sistemazione di ogni immigrato ? di circa mille dollari. Per ogni mille dollari raccolti, un immigrato pu? fare finalmente il suo viaggio verso Zion.

Supporta l’aliy? dei Bnei Menashe, e fai la differenza!