Parash? Noach 5781

Parash? Noach 5781


Di solito mi sento sfidato a collegare la realt? attuale con quanto narrato nella Parasha di di Noach. Posso collegarmi alle sue sfide fisiologiche e morali. La storia di Noach ? la storia di una pandemia morale multigenerazionale che quasi spazza via tutta la vita sulla terra. La storia ? iniziata la scorsa settimana nella settima Aliyah. Dopo che la Torah ci parla dei tre figli di Noach, ci dice che l’immoralit? era diventata dilagante, questa non ? solo una lamentela moralista, questa piaga dell’immoralit? fa s? che la durata della vita diminuisca da una media di ottocento anni a soli centoventi . La peste continua e passa agli animali, la Torah qui registra il primo caso di contaminazione incrociata interspecie nella storia.

Qual ? la soluzione? Dio isola Noach, la sua famiglia e un gruppo selezionato di animali non esposti per un anno mentre disinfetta il mondo. Alla fine, dopo un anno di isolamento, Noach, la sua famiglia e gli animali possono tornare nel mondo. Il lockdown ? difficile, nessuno lo mette in discussione. Dobbiamo essere pronti a cambiare il nostro comportamento ogni volta che usciamo.

Altrimenti sappiamo che possiamo solo aspettarci la stessa sorte di coloro che prima si erano rifiutati di cambiare le loro abitudini.

Shabbat Shalom!


Rav Yehoshua Ellis,

Emissario di Shavei Israel a Varsavia, Polonia.

Parash? Bereshit

Parash? Bereshit

C’? cos? tanto da dire su Beresheit che ho paura di aprire bocca. Ad ogni nuovo inizio c’? la paura del fallimento e assistiamo ad un bel po ‘di fallimenti nel nostro Parasha’. Adamo e il suo primo peccato, e in grande stile. Qual ? la risposta di Dio al loro peccato? Li cerca. Non importa quanto lontano cadiamo, non importa che agiamo in diretta opposizione all’espresso comando di Dio, ci chieder? sempre di tornare.
Shabbat Shalom!
Rav Yehoshua Ellis, emissario di Shavei Israel a Varsavia, Polonia.
Rosh Hashanah 5781

Rosh Hashanah 5781

Mi sento sopraffatto quando si avvicina Rosh Hashanah. Non mi sento come se avessi l’energia cognitiva per provare a modellare il prossimo anno, quando sono ancora in soggezione cercando di percepire la forma dell’anno scorso. Se abbiamo imparato qualcosa quest’anno, sembra riguardare quanto velocemente il mondo possa cambiare completamente e quanto siamo ansiosi di comportarci come se nulla fosse cambiato.
Il potere dell’oggi contro la forza dell’abitudine. Questa ? la vecchia domanda, cosa succede quando una forza inarrestabile incontra un oggetto inamovibile?
Questi sono collegati a due dei temi presenti nella preghiera aggiuntiva(Musaf) di Rosh hashana’, Shofarot e Zijronot. Shofarot, il suono dello shofar ? il potere e il potenziale di adesso. Zijronot, ricordare tutto ci? che ? avvenuto prima, tutto ci? che ? tradizione, storia e costume. Come meditiamo su questo processo?
Il terzo tema, Maljuyot: la sovranit? di Dio su tutto. Ci adatteremo e cresceremo per affrontare le sfide dello scorso anno e del prossimo anno, mantenendo la nostra tradizione e il nostro carattere. Dio ci sta guidando attraverso questo labirinto di opportunit? e incertezza, questa ? la sua parte dell’accordo. A Rosh Hashanah, abbiamo l’opportunit? di unirci umilmente a Dio per tracciare insieme un percorso da seguire, che dar? significato e gioia alla nostra vita.

Che tutti noi possiamo essere iscritti nel libro della buona vita e della salute!
Shabbat shalom!
Shana Tova!
Rav Yehoshua Ellis, emissario di Shavei Israel a Varsavia, Polonia.

Parash? Nitzavim-Vayelech

Parash? Nitzavim-Vayelech

Il finale della Parasha’ della scorsa settimana ? stato brutale: maledizione dopo maledizione e altre maledizioni. Questa settimana stiamo finalmente iniziando il processo di ricostruzione: Israele ritorna a Dio. Il rapporto tra Dio e Israele viene rinnovato e persino portato a un livello superiore rispetto a prima. Dio promette che tutto tra noi e Lui sar? fantastico. Tuttavia, manca chiaramente la promessa dei buoni rapporti umani. Perch??
La prima risposta pu? essere trovata in quello che in Ghemara chiamiamo Kal-va chomer: se la relazione tra noi e Dio ? meravigliosa, tanto pi? la relazione tra le persone deve essere eccellente. Ma questo non convince, conosco troppe persone di profonda spiritualit? che non sopportano la compagnia degli altri. Quindi forse ? cos? che Dio non pu? prometterci l’unit? sociale. ? qualcosa che solo noi possiamo costruire con grande impegno e umilt?. Forse, infatti, la benedizione di unirci a Dio ? di ispirarci a impegnarci sinceramente nell’opera di amare il nostro prossimo come noi stessi.
Shabbat Shalom!
R. Yehoshua Ellis

Parashath Shemoth

Parashath Shemoth

All’inizio della Parash? di Shemot, quando la figlia del Faraone apre la cesta contenente Moshe dice “? degli ebrei”. (Shmote 2: 6) Cosa impariamo dalla sua affermazione, dopo tutto ? stato appena affermato che il padre e la madre del ragazzo provenivano entrambi dalla trib? di Levi, non so gi? che ? ebreo? La sua dichiarazione non ci informa su Moshe, ma piuttosto sulla figlia del Faraone. Vide un neonato ebreo e anche se suo padre aveva comandato che tutti i bambini ebrei maschi venissero annegati quel giorno, (il rifiuto sarebbe stato punito con la morte), ebbe piet? di lui e gli risparmi? la vita. Questa ? stata la prima persecuzione degli ebrei nella storia e la figlia del Faraone ? stata la prima gentile della storia a rischiare la vita per salvare un ebreo, per resistere alla tirannia dell’odio religioso e dell’antisemitismo. La figlia del faraone fu la prima Giusta tra le nazioni.

?????Perch? la Torah sceglie di includere l’infanzia di Moshe? Perch? non iniziare con l’episodio del roveto ardente e la sua chiamata a riscattare Israele? Raccontandoci la storia dell’eroismo e dell’empatia della figlia del Faraone, vediamo che tutta la nostra nazione esiste anche grazie al coraggio di una donna non ebrea, che ha rischiato la vita per salvare un bambino ebreo.

?????Nel corso della nostra storia siamo stati afflitti da periodi di intolleranza e antisemitismo, l’olocausto degli ebrei europei ? la massima espressione di questo odio. Questi periodi di oscurit? sono stati illuminati dalla luce delle azioni amorevoli dei nostri amici e vicini non ebrei; l’Olocausto era anche un esempio non parallelo di non ebrei che rischiavano la vita e la sicurezza per il nostro bene. Il messaggio della Parashat Shemot ? che dobbiamo a queste persone e alle loro famiglie la nostra immensa gratitudine, che la continua esistenza della nostra nazione ? dovuta alla loro volont? di sacrificare tutto.

Sefer Shemot ? il libro della nostra redenzione; ? il modello per tutta la storia ebraica e quindi la nostra redenzione finale, possa venire presto. Quindi vediamo che alla radice della nostra redenzione c’? l’azione altruista di un non ebreo. Perch? la nostra redenzione inizia anche con un atto di Chesed (bont?) da parte di qualcuno al di fuori della nostra nazione.

Shabbath Shalom

Parashat Vayech

Parashat Vayech

Questa settimana abbiamo la nostra visione finale dei figli di Israele quando sono proprio questo ?i figli di Israele?. Dopo questa settimana ci occuperemo della nazione e delle trib? di Israele in contrapposizione ai dodici figli di un uomo. L’atto finale di Israele / Yakov nella nostra Parsh? ? quello di benedire i suoi figli e come tale creare la formula per la futura integrazione nazionale. Attraverso le benedizioni, Yakov chiarisce ai suoi figli la necessit? della cooperazione e la natura intrinseca della loro connessione. In effetti divide la benedizione che suo padre gli ha dato e la divide tra i suoi figli.

In passato ho letto la benedizione di Yakov con enfasi sul nostro obbligo di confrontarci con il resto della nazione, possiamo essere una sola nazione quando tutti ci mettiamo in fila. Il potere e la sfida della benedizione di Yakov ? l’enfasi sull’unit? dell’obiettivo e non sul metodo. La benedizione di Yakov richiede che ognuno di noi sia il massimo individuo, per rafforzare i nostri fratelli essendo diversi da loro. Yakov ci benedice nel riconoscere che l’unico modo per creare un ente nazionale ? che ciascuno di noi sviluppi il suo percorso al massimo.

Shabbat Shalom!

Parashat Miketz

Parashat Miketz

l titolo della Parsha? di questa settimana cattura sempre la mia immaginazione, Miketz – dalla fine. La prima cosa che attira la mia attenzione ? la differenza tra l’inizio e la fine della nostra Parsha?. All’inizio Yosef ? uno schiavo imprigionato e i suoi fratelli sono liberi, alla fine Yosef ? libero mentre i suoi fratelli sono ridotti in schiavit? e incarcerati. Cos? avevo sempre compreso la nostra Parsh? come un’istruzione per cercare di vedere le cose dalla fine, come andranno a finire. Il problema ? che non possiamo farlo. Non conosciamo la fine, quindi non possiamo capire cosa ci sta accadendo da una prospettiva futura inesistente.

     Cosa permette a Yosef di elevarsi da una prigione a capo dell’Egitto, e perch? i fratelli cadono in schiavit? e in prigione? Per tutto il tempo in cui Yosef era in prigione, ha fatto piani per il futuro, per quello che far? alla fine. Yehuda e i fratelli non sono riusciti a farlo, per tutto il tempo in cui sono stati a casa di Yosef hanno saputo di essere stati bloccati l?, ma non sono riusciti a creare un piano per il futuro. Una delle poche costanti nella vita ? il cambiamento, qualunque sia la situazione in cui mi trovo attualmente l’unica cosa che so ? che non rimarr?. Dobbiamo essere sempre consapevoli di questo e vedere le cose Miketz – dalla fine di questo periodo e anticipare ci? che verr? dopo.

Shabbat Shalom e felice Hanuka!

Rav Yehoshua Ellis

Parash? Vaishlach – Donare la propria benedizione

Parash? Vaishlach – Donare la propria benedizione

Anche se Yacov era il fratello minore, di pochi minuti, Esav continuamente imparava da lui. Tuttavia, Esav continuava con testardaggine ad avere il suo carattere, e tra tutte le caratteristiche spiccava la sua superficialit?. E cos? quando Yacov chiedeva al padre come fare a donare il 10% dei propri possedimenti ai bisognosi, Esav voleva sapere come fare per evitare di fare tzedak?. Quando Yacov ? partito per cercare moglie, e ne ha trovata una virtuosa nella famiglia della madre, Esav ha sposato una donna problematica discendente da suo zio Ismaele. Anche quando Esav cerca di imitare Yacov viene fuori tutta la sua piccolezza. Lo vediamo all’inizio della nostra Parash?.

Prima di incontrare il fratello, dopo quasi trent’anni, Yacov invia ad Esav un gran numero di bestie da allevamento. Dopo l’incontro Esav propone al fratello minore un regalo, sarebbe a dire la restituzione di tutti i doni ottenuti da Yacov. Infine gli propone una scorta militare, ma Yacov rifiuta.

I doni e la loro accettazione ci dicono molto sul carattere dei due fratelli. Rashi ci dice che le bestie da allevamento inviate erano pari di numero in quanto a maschi e femmine, proprio per potersi riprodurre. Il regalo di Yacov ? un regalo pensato per moltiplicarsi in futuro, mentre Esav con le sue scorte di soldati pensa solo al presente. In pratica i guerrieri donati sono buoni solo nel combattimento, nient’altro. Devono contare sull’aiuto di altre persone per mangiare e dormire, quando non lo ottengono si ribellano. Esav ha donato a Yacov un problema, una potenziale rivolta.

Ambedue i fratelli inizialmente rifiutano i doni. Esav dice che ha gi? abbastanza, mentre Yacov dice di avere gi? tutto. La ricchezza di Esav ? anche la sua maledizione, non una benedizione, un pozzo senza fondo, che richiede sempre di pi?. Alla fine della Parash? ci viene detto che Esav dovr? abbandonare la Terra d’Israele poich? non c’? spazio per ambedue i fratelli. La terra in cui adesso vivono pi? di 7 milioni di persone non poteva contenere due fratelli? Probabilmente Esav parte poich? vuole mantenere un gran numero di terreni. Per questo accetta il dono di Yacov, quello che ha non gli basta mai.

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Parash? Pekudei ? Il significato dello Shabbat

Parash? Pekudei ? Il significato dello Shabbat

La Torah ci ha gi? offerto due Parashot con le istruzioni date a Moshe da Dio su come costruire il Mishkan. Queste istruzioni sono gi? esaustive e chiare, perch? allora abbiamo bisogno di una descrizione pi? realistica dell?atto di costruzione, visto che dopo il controllo Moshe dichiara che gli Israeliti hanno fatto tutto come comandato dal Signore?

Prima, quando Dio spiega le questioni legate al Mishkan, subito comanda a Moshe di rispettare Shabbat. Questo ci insegna che gli ebrei non costruivano il Mishkan di Shabbat e quindi possiamo da qui estrapolare quali sono le azioni concrete vietate a Shabbat. E quindi cosa veniamo a sapere di nuovo in questa Parash?? Inoltre, nelle Parashot precedenti il precetto di Shabbat compare subito dopo le istruzioni sulla costruzione del Mishkan, perch? qui allora se ne parla subito all?inizio?

Vi ? una discussione riguardo l?ordine cronologico delle diverse parti della Torah. Una delle teorie sostiene che quando Dio ha insegnato a Moshe sul Monte Sinai, prima gli ha spiegato i precetti legati allo Shabbat, e poi gli ha ordinato di costruire il Mishkan, e cos? Moshe ha ripetuto i Suoi insegnamenti, nell?ordine in cui li aveva ottenuti. La seconda teoria sostiene, che la decisione di Moshe di insegnare a Israele sullo Shabbat, prima di dare istruzioni al popolo sulla costruzione del Mishkan, aveva delle motivazioni pedagogiche. Sapeva che parlando al popolo gi? impegnato nei pensieri sulla costruzione del Mishkan, non sarebbe stato ascoltato riguardo ai precetti dello Shabbat. Ambedue le teorie hanno il loro valore e le loro ragioni, ma vi ? qui un insegnamento pi? profondo che dobbiamo imparare.

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