Ecco qui la traduzione dell’articolo del presidente di Shavei Israel, Michael Freund, per la sua rubrica “Fundamentally Freund” nel Jerusalem Post.
“Negli ultimi anni, un numero sempre maggiore di Bnei Anusim (discendenti degli ebrei sefarditi forzatamente convertiti al cattolicesimo secoli fa) ha iniziato a fare ritorno al proprio Popolo. A questo si ? unito un numero crescente di speculazioni sul senso di questo fenomeno in America Latina.
Ma ora, grazie ai risultati di una nuova ricerca genetica, ogni dubbio ? stato spazzato via. In un articolo pubblicato il 19 dicembre in Nature Communcations, un team internazionale di genetisti ha rivelato delle scoperte genetiche che hanno risuonato come un tuono.
Dopo avere analizzato campioni di 6500 individui nati tra Brasile, Cile, Colombia, Messico e Per? e averli confrontati con altri 2300 campioni di persone da tutto il mondo, i rinomati scienziati hanno concluso che circa il 23% della popolazione in America Latina abbia discendenza ebraica. In poche parole, significa che ci sono decine di milioni di persone di origine ebraica in tutto l’emisfero sud-occidentale.
Queste non sono fantasie o speculazioni. E’ una prova del fatto che Israele e il Popolo Ebraico abbiano adesso una opportunit? unica di rimodellare le relazioni con il mondo che parla spagnolo e portoghese, tra questi il sempre maggiore numero di ispanici negli Stati Uniti.
Insomma, viene provato da questa ricerca che il gene ebraico sefardita ? ben pi? esteso di quanto si pensasse finora. Dimostra come un gran numero di “conversos” o “marrani” sia fuggito in America Latina.
Sappiamo dalle cronache che gi? nel 1391 ci furono grandi ondate di pogrom in Spagna, che devastarono comunit? ebraiche intere. Seguirono migliaia di conversioni forzate, culminando nell’editto di Espulsione del 1491, da parte di re Ferdinando e la regina Isabella. Un enorme numero di ebrei scelse l’esilio.
Secondo l’Universit? Ebraica, si parla qui di 200mila esiliati. Rimasero nel Regno di Spagna gli “anusim” (i convertiti con la forza). Molti di questi continuarono coraggiosamente a professare la proria vera fede di nascosto, passando le tradizioni di generazione in generazione.
Come oramai ben sappiamo, un numero sempre maggiore di persone negli ultimi anni, sta tornando al Popolo Ebraico. Shavei Israel, l’organizzazione di cui sono presidente, aiuta proprio queste persone. Abbiamo emissari in Europa e America Latina.
Conosciamo due fenomenti, quelli che ritornano alla fede ebraica, ma anche quelli che semplicemente iniziano a provare affinit? con il Popolo Ebraico e con Israele. E’ quindi fondamente che Israele porga la mano a queste persone, iniziando a creare una rete e un legame pi? fitti. Adesso sappiamo di avere anche una forte connessione genetica.
Grazie a questo si possono avere pi? sostenitori per la causa israeliana, si pu? anche provare a combattere l’antisemitismo e l’antisionismo. Inoltre, abbiamo una responsabilit? morale, storica e religiosa verso i discendenti delle vittime dell’Inquisizione, e dobbiamo facilitare il loro ritorno.
Non hanno nessuna colpa se i loro antenati ci sono stati crudelmente portati via. Secoli fa la chiesa cattolica ha investito grandi risorse per portarli via al Popolo Ebraico, e ci sono quasi riusciti. Il nostro compito adesso, sarebbe di investire lo stesso livello di energie e determinazione nel riabbracciare i Bnei Anusim e accoglierli nuovamente a casa loro.
Senza polemiche, anzi complimentandomi per la ricerca… mi permetto solo di osseervare che millenni di convivenza probabilmente produrrebbero un risultato simile in pressoch? ogni paese di lingua neolatina… gi? qui in Italia, per la nota legge della progressione dei progenitori, ? probabile che buona parte degli italiani abbia qualche “cromosoma ebraico”.
Cordialmente.
Anche pietro e i primi apostoli, e lo stesso Ges?, erano ebrei. Quindi? Inoltre questi fantomatici genetisti chi sono e dove hanno pubblicato le loro ricerche? Perch? vista cos? mi sembra una mera esaltazione della razza … termine che spero non venga mai pi? usato per indicare distinzioni tra gli uomini.