Parash? Balak – Il vero senso di un sacrificio

Perch? Bilam, il mago che il re di Midian Balak assolda per maledire Israele senza riuscirci, offre sacrifici a Dio? (Numeri 23,4)

Come mai nel suo tentativo di ingraziarsi il volere divino e volgerlo contro il popolo ebraico Bilam sceglie anche la strada dell?offerta sacrificale?

Il Maharal di Praga fa notare (Netivot Haolam, Netivot Haavod?) che nel momento in cui si offre un sacrificio a Dio questo gesto sta a significare la consapevolezza che da Dio tutto dipende ed a Lui tutto appartiene. Colui che offre un sacrificio dichiara con questa offerta che Dio ? Unico e che la sua unicit? sta anche nella sua onnipotenza e potenza nei riguardi di tutto il creato. Per questo motivo la qualit? stessa del sacrifico ha la sua importanza: non si tratta di un atto simbolico come prov? ad insegnare Caino agli albori della storia del rapporto tra uomo e Dio, bens? cosa si offre ? importante almeno quanto il modo in cui si offre un sacrificio. Offrire un korban significa esprimere con cuore puro la propria volont? di vicinanza all?Eterno, il proprio omaggio sincero che se eccessivo, se troppo sfarzoso pu? diventare un messaggio distorto rispetto al vero sentimento di religiosit? richiesto per il rito del sacrificio stesso.

Bilam conosce la strada del sacrificio come mezzo di vicinanza a Dio ma interpreta il rito per fini utilitaristici, come mezzo di persuasione, per cos? dire, di Dio o comunque come mezzo per convogliare le energie della Divinit? a proprio favore.

Bilam, secondo il midrash Tanhuma (Balak 11), con i suoi sacrifici sembra dire a Dio che sarebbe stato meglio per Lui avere al proprio servizio le settanta nazioni del mondo piuttosto che il solo e solitario popolo ebraico. Le settanta nazioni del mondo avrebbero potuto offrirgli migliaia di animali invece del poco olio offerto da Israele. Secondo il midrash Dio risponde a Bilam usando le parole del re Salomone: ?E? meglio un tozzo di pane secco con la pace, che una casa piena di carni con la discordia.? (Proverbi 17,1). E? chiaro che il midrash ha ragioni che la ragione non conosce, come mi disse una volta il rav prof. Giuseppe Laras shlita, ma resta un insegnamento importante tra le pieghe della ragione del midrash.

Il rifiuto di Dio dei sacrifici di Bilam trova il suo senso nelle motivazioni dell?offerta di Bilam. Le motivazioni di Bilam non sono completamente libere da istanze personali, da necessit? personali, da volont? personali. L?ego di Bilam ? presente in ogni passo ed atto che egli compie. Non c?? una volont? sincera di vicinanza a Dio, non c?? un progetto spirituale nel suo agire. C?? il guadagno, c?? un progetto personale, c?? l?odio. In parole ebraiche, Bilam non agisce lishm?. Di conseguenza non c?? sincerit? in Bilam e non c?? unit? nel servire Dio. Bilam ha troppa coscienza di s? per servire Dio con coscienza: la sua presenza occupa il posto che sarebbe dovuto essere di Dio, il posto della relazione sincera con l?Altro, specie quando l?Altro ? l?Assoluto. L?ego di Bilam offusca la presenza di Dio e per questo i sacrifici di Bilam non sono sinceri, perch? non sono azioni di pura spiritualit?, bens? sono azioni fatte per ottenere qualcosa e non per esprimere un sincero rapporto con Dio.

One thought on “Parash? Balak – Il vero senso di un sacrificio

  • July 5, 2017 at 11:59 am
    Permalink

    molto interessante, l’azione, il gesto sacrificale senza scopo n? oggetto d’interesse.

    Reply

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.