Tor
Parash? Vaigash
Commento alla Parash? settimanale Vaigash di Eitan Della Rocca, emissario di Shavei Israel in Italia.
Parash? Miketz
Con il commento alla Parash? settimanale Mikketz di Eitan Della Rocca, emissario di Shavei Israel in Italia, auguriamo a tutti
ShabbatShalom!
?Parash? Ki Tissa e Purim?
Un commento video di Rav Pinchas Punturello, emissario di Shavei Israel in Italia.

“Purim e Parash? Ki Tissa- Il Banchetto”
Questa settimana la parash? di Ki Tiss? ? preceduta dalla festivit? di Purim.
Conosciamo tutti i versetti tragici con i quali si apre la parash? al capitolo 32 del libro dell?Esodo: il popolo ebraico entra in panico per il ritardo con il quale Mosh? scese dal monte Sinai e cade in preda all?ansia da guida, da materialit?, da senso di ordine che ordine non ? e costruisce il vitello d?oro che altro non ? che una inutile proiezione materiale, frutto di un panico pi? profondo a livello spirituale. Conclusione di questa caduta spirituale ? una festa, un banchetto, un mangiare insieme: ?L’indomani, si alzarono di buon’ora, offrirono olocausti e portarono dei sacrifici di ringraziamento; il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alz? per divertirsi.? ( Esodo 32, 6) L? dove il testo originale dice: ?????????? ????? ??????? ????????, ?????????? ???????.? Ed il verbo usato per indicare il divertimento, in generale indica un momento di assenza di limiti e di moralit?.
E? interessante notare che anche nella Meghill? i banchetti occupano un posto chiave nello drammaturgia della storia stessa.
La Meghill? si apre con un banchetto, quello del re Assuero, che ? il segno tangibile del suo potere ormai consolidato, c?? poi il banchetto della regina Vashti che ? il segno di una autonomia che verr? punita dallo stesso re Assuero e ci sono i banchetti di Ester che svela, in quei contesti, la propria origine e capovolge il senso della storia stessa.
Al centro della storia di Purim c?? per? il digiuno, come a dire la ripresa di una moralit? attraverso il gesto estremo dell?astensione dalla materialit?. Read more
Parashat Vayakhel – I due volti della vita umana
di Rav Eliahu Birnbaum
Questa parash? comincia con un riassunto delle regole relative alla costruzione del Mishkan, il santuario ebraico nel deserto. Sorprende che la prima mitzv? che viene menzionata sia niente meno che quella dell?attenzione allo Shabbat, la proibizione del lavoro nel giorno settimanale di riposo.
Il Mishkan aveva lo scopo di essere un centro spirituale, doveva essere lo spazio sacro che accompagnava Israele ovunque il popolo si trovasse. Lo Shabbat, d?altro canto, era il lasso di tempo destinato settimanalmente al sacro.
La Tor? pone varie eccezioni alle proibizioni sabbatiche: lo Shabbat pu? essere profanato in ogni caso per salvare una vita umana e le sue regole sono posticipate per esempio di fronte alla sacralit? superiore dello Yom Kippur. Potrebbe essere logico credere che, per accelerare la costruzione del santuario sarebbe stato anche permessa la profanazione dello Shabbat, considerando che Shabbat e Mishkan condividono una identica missione: elevare l?uomo a Dio. La Tor? insegna invece ci dice che il Mishkan non deve essere costruito di Shabbat e che una mitzv? non annulla un?altra, che una missione sacra non giustifica mezzi profani. In definitiva, in questa parash? ci viene insegnato che il fine non giustifica i mezzi e che il bene pu? trasformarsi in male quando i mezzi per raggiungerlo non sono giusti, onesti, coerenti con tutto il corpo morale e normativo ai quali la vita si deve attenere.
Dall?individualismo al collettivismo religioso-nazionale
Se poi la casa ? troppo piccola per un agnello, ne prenda uno in comune col pi? vicino di casa, tenendo conto del numero delle persone; voi determinerete la quantit? dell’agnello necessario, in base a ci? che ognuno pu? mangiare.
Esodo 12, 1-5.
Perch? era necessario compiere un sacrificio e consumarlo a livello collettivo prima dell?uscita dall?Egitto? I figli di Israele si predisponevano a lasciare l?Egitto quando Dio gli ordin? di compiere un sacrificio. Non si poteva aspettare un altro giorno prima di compierlo? Non sarebbe stato meglio fare questo sacrificio quando gi? sarebbero stati fuori dall?Egitto, gi? liberi? Il popolo di Israele era stato sommerso in Egitto da una cultura, chiaramente non ebraica e marcatamente idolatra. Read more