Lungo tutto il libro di Devarim ci viene insegnato come creare una societ? modello nella Terra di Israele. In questa parash? si parla della povert? in quanto realt? da conoscere e da affrontare. ?Non mancheranno mai poveri sulla terra?: la Tor? afferma ideali e codici di valore ed allo stesso tempo non perde di vista la realt?: considerando che la povert? ben difficilmente sparir? in maniera totale nella nostra realt? sociale, ci viene insegnato come convivere con essa ed aiutare coloro che hanno bisogno di noi.
?Se dovesse esserci un bisognoso tra i tuoi fratelli all?interno della tua citt?, nella terra che Dio l?Eterno ti ha donata, non indurirai il tuo cuore con lui n? chiuderai la tua mano, ma gli presterai qualsiasi cosa necessiti.? L?insegnamento ? chiaro: si deve positivamente aprire la mano e viene imposto di non chiudere il cuore. Azione ed emozione si integrano completamente per far fronte alle necessit? dell?altro: il cuore commosso che stimola la mano perch? questa agisca rimediando per quanto sia possibile alla situazione. Attraverso questa integrazione l?uomo riesce a superare la propria natura egoista e quindi riesce ad essere migliore.
D?altra parte il concetto ebraico di aiuto per il bisognoso non ? paragonabile alla ?carit?? ma alla ?giustizia?, concetto attivo chiamato ?tzedak??. E? un concetto che parte dal riconoscimento della uguale potenzialit? tra gli uomini. E? pertanto un obbligo che equivale al pagamento delle imposte, che non sentiamo certo come una ?carit??.