di Rav Pinhas Punturello
La Mishn? Rosh HaShan?, 1,1 ci informa che Bet Shammai fissa il capodanno degli alberi il primo di Shevat, mentre Bet Hillel il 15 di Shevat, giorno nel quale ? stato poi stabilito il capodanno degli alberi, il Rosh HaShan? Lailanot.
Come mai esiste questa differenza nella scelta della data tra le due scuole e come mai l?halach? ? stata fissata secondo l?opinione di Bet Hillel?
Il grande maestro italiano del 1500, Rav Ovadya di Bertinoro, commentando questo passo della Mishn? insegna che questa data, il capodanno degli alberi, serviva da spartiacque per il calcolo dei frutti maturati che andavano inseriti nel calcolo della decima per un anno o il successivo. In questo commento, per?, non troviamo nessuna spiegazione rispetto alla diversit? di opinione tra le due scuole ed i due maestri.

E? il Talmud, sempre Rosh HaShana 14a, che ci suggerisce una strada interpretativa: per Shammai e chi lo interpreta il primo di Shevat ? gi? caduta tutta la pioggia della stagione invernale, sebbene l?inverno non sia ancora terminato, per Hillel, sebbene la maggior parte delle piogge siano cadute, resta potenzialmente in essere l?inverno che potrebbe portare ulteriori piogge. Cominciamo a vedere, nell?orizzonte della distanza tra il primo di Shevat ed il 15, tra Bet Shammai e Bet Hillel, una strada interpretativa che si sviluppa tra atto e potenza, tra ci? che ? e ci? che potrebbe essere.
Nel trattato di Shabbat 21b, quando le due scuole si trovano a discutere di Channukk?, Shammai stabilisce che la channukki? vada accesa in ordine decrescente, cominciando da otto candele e scendendo fino ad una per l?ultimo giorno della festa, mentre Hillel segue l?ordine crescente da una ad otto, che ? poi l?ordine stabilito dalla halach?. Shammai interpreta l?accensione in ordine decrescente ponendo la sua attenzione sui giorni gi? cominciati e sul fatto che il senso della festa ? gi? compiuto nello stesso momento in cui la festa inizia, Hillel invece pone la propria attenzione sui giorni di Channukk? che arriveranno e sul fatto che ?si cresce in santit? e non si decresce?. Anche in questo caso Shammai sottolinea l?importanza dell?atto, della determinazione di ci? che ? gi? compiuto, mentre Hillel pone il proprio orizzonte interpretativo sul senso di ci? che ? ancora in divenire, che pu? ancora essere.
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