Mosh

Parash? Yitro – L?uomo e la fede nel mondo moderno
Dio allora pronunci? tutte queste parole: ?Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d?Egitto, dalla condizione di schiavit?: non avrai altri d?i di fronte a me. Non ti farai idolo n? immagine alcuna di ci? che ? lass? nel cielo n? di ci? che ? quaggi? sulla terra, n? di ci? che ? nelle acque sotto la terra?? Esodo 20,2-4.
In questa parash? troviamo per la prima volta i Dieci Comandamenti. I Dieci Comandamenti che furono donati al popolo di Israele come parte dei loro precetti morali e religiosi. Il primo dei Dieci Comandamenti si riferisce alla fede in Dio. Questo primo comandamento afferma che la conoscenza di Dio ? allo stesso tempo la negazione degli idoli.
In questo primo comandamento Dio si ?presenta? al popolo di Israele insegnando il principio della fede in Dio. La sua presentazione ? chiara e concisa: ? Io sono il tuo Dio che ti fece uscire dalla terra di Egitto?? Dio si presenta come il Dio della Storia, un Dio personale che ? cosciente di quello che accade al suo popolo e non estraneo rispetto alla sua situazione.
Molte personalit? hanno tentato di definire cosa sia la fede. Nonostante si tratti di un concetto antico, ogni generazione prova a definirla per adeguarla alle specifiche necessit? del proprio tempo. La fede non ? una entit? immutabile. Ogni generazione determina le proprie specifiche caratteristiche cos? come la fede di un individuo non somiglia a quella di nessun altro. La fede ? l?apertura dello spirito umano alla presenza di Dio. Ma come percepisce l?uomo la presenza di Dio? Come pu? testimoniare la sua esistenza? Come ? possibile che il Primo Comandamento non dica che l?uomo debba avere fede? La fede si fonda sulla conoscenza del cammino di Dio. Dio si rivela all?uomo attraverso i fenomeni naturali, come colui che determina i successi della vita personale e sociale, come colui che ordina e conduce. Read more

Parash? Beshalach – La religiosit? come elemento dinamico
Questa parash? ci pone di fronte ad un momento cruciale nella storia del popolo di Israele. Dopo secoli di schiavit? fisica e dopo essere stati a rischio di soccombere anche spiritualmente, il popolo di Israele si ritrova, per comando di Mosh?, sulle sponde del Yam Suf, ?un mare grande e tempestoso?.
Con timore stanno contemplando il Yam Suf, quando appaiono gli egiziani e si avvicinano pericolosamente: un mare immenso di fronte ed un nemico alle spalle?senza armi, senza eserciti, senza una coscienza della propria libert?, senza esperienza alcuna rispetto alla necessit? pratica di difendersi e sopravvivere.
?Non c?erano forse tombe in Egitto?? Si lamenta il popolo tremante con Mosh?: ?Perch? ci hai portato a morire nel deserto?? Sottomessi al panico, buttano su Mosh? la frustrazione immensa che li opprime. Per? Mosh?, attento al ruolo che deve ottemperare, reagisce immediatamente: ?Non temete. Restate eretti e vedrete la salvezza di Dio??. Mosh? non aveva ricevuto nessuna comunicazione da parte del Creatore; una convinzione tanto forte non aveva alcun fondamento. Ma, in quanto leader sa che, prima di tutto, deve restituire al suo popolo la serenit? perduta e deve insegnargli ad avere fiducia in Dio. Read more
Parash? Shemot – commento video di Eitan Della Rocca

Parash? Vaielech – Preparativi per una nuova realt
?E Mosh? disse queste parole a tutto Israele: oggi ho cento e venti anni e non posso pi? uscire ed entrare. Inoltre Dio mi ha detto: ?Tu non passerai il Giordano (?) Yehoshua mi sostituir? e continuer? a guidare il popolo?? In questo modo Mosh? d? il suo addio al popolo di Israele a met? del cammino che aveva sognato e per il quale aveva loro insegnato a camminare. Mosh? vive in questo momento una delle pi? grandi frustrazioni che pu? sperimentare un uomo, come il padre che prepara i suoi figli per la vita per? ? assente nel vedere i risultati dei loro sforzi.
Ogni situazione di rinuncia ? traumatica per quanto sia stata attesa e programmata. La perdita di Mosh? non giunge improvvisa ma ? stata minuziosamente preparata in ogni dettaglio; ci? non attenua per il popolo la traumaticit? e la difficolt? della situazione.
La condotta di Mosh? nel momento in cui prende commiato dal popolo ? esemplare. Mosh? non intendeva pronunciare il suo addio da ?pulpiti e balconi? n? con grandi discorsi, bens? cercando una volta ancora il contatto personale con il popolo che aveva guidato. Non era il leader che ai nostri giorni sarebbe apparso nei comizi in epoca elettorale, per trasmettere ai posteri una immagine attraverso i flash ed i microfoni: per lui, il contatto quotidiano con la sua gente non era un mezzo carismatico per ottenere l?adesione delle moltitudini, ma un cammino sincero per comprendere ed occuparsi delle necessit? del suo popolo.
Esiste una seconda lettura dell?attitudine di Mosh?, la cui franchezza non nasconde il suo carattere genuinamente pessimista rispetto alla relazione tra governante e governato. Mosh? si rivolge al suo popolo, probabilmente anche perch? il suo popolo non si rivolge a lui. Mosh? stava concludendo la sua funzione di dirigente e il popolo si preparava ad elaborare la sua relazione con il ?nuovo governo? che avrebbe assunto la responsabilit? di guidarlo. Read more

Parash? Vaetchannan – Ogni processo ha bisogno di un leader diverso.
Il popolo di Israele si appresta ad attraversare il Giordano e ad entrare nella Terra promessa. In quel luogo la sua vita cambier? e si dovr? confrontare con sfide mai conosciute prima. Questo ? il momento culminante di tutto il percorso che, lungo i quaranta anni del deserto, dar? luogo ad una nazione, partita come popolo di schiavi.
Da quel momento in poi la vita sar? diversa, il confronto quotidiano si relazioner? con le normali necessit? di un popolo e non pi? con il rischio dell?imprevedibile. Per questo anche le strutture della leadership e del potere dovranno cambiare.
Mosh? era cosciente di tutto questo. Egli era stato il visionario, il sognatore che aveva insegnato ad un intero popolo una utopia che stava per divenire realt?. Aveva guidato la liberazione di un popolo che non aveva voglia di essere liberato e lo aveva guidato attraverso il deserto, per tappe dove tutte le necessit? vitali della sua gente furono soddisfatte in modo miracoloso.
Parash? Bo – commento video di Rav Pinhas Punturello

Parash? Devarim – L’insegnamento ebraico
Il libro del Deuteronomio, Devarim, ? l’ultimo libro del Pentateuco, quello che pi? di ogni altro esprime la necessit? della partecipazione e della responsabilit? umana per attuare pienamente il progetto divino nel mondo.
Rav Shimshon Refael Hirsch spiega che Devarim ? il libro che avrebbe accompagnato Israele nella sua nuova vita dal deserto alla costruzione di una societ? ebraica in Eretz Israel. ? il libro degli insegnamenti morali, della legge, della presenza divina che smette di essere sovrannaturale come durante il cammino nel deserto e diventa quotidianit? o per meglio dire diventa obbligo di costruzione di una quotidianit? che si richiami costantemente al Divino.

Parash? Korach – Quando i bassi istinti governano la ragione
La crisi che si scatena in questa parash? ?, nei fatti, una crisi di autorit?. Nella parash? precedente la disperazione e la mancanza di fede hanno fatto s? che la generazione del deserto non sarebbe entrata nella terra di Israele e avrebbe vagato per quaranta anni nel deserto.
La leadership su tutto il popolo era gestita personalmente da Moshe fin da prima dell?uscita dall?Egitto. Il popolo non aveva preso nessuna decisione per conto proprio: era stato forzato alla liberazione, gli era stato imposto un ruolo ed un modo di vita e, a prescindere della sua volont?, si era determinato per lui un destino.
Probabilmente, se fosse stato consultato preventivamente, il popolo di Israele non avrebbe organizzato l?uscita dall?Egitto, n? avrebbe scelto Mosh? come proprio leader. Ma ancora di pi?: non avrebbe agito e non avrebbe scelto.