Il diritto al ritorno (parte 2)

Il diritto al ritorno (parte 2)

Continuiamo l’intervista al presidente di Shavei Israel, Michael Freund…

Il processo dopo la morte

Dopo l’espulsione dalla Spagna, molto ebrei trovarono rifugio nel vicino Portogallo, fino a che nel 1497 il re del Portogallo, Manuel I, non chiese ad Isabella, figlia del re cattolico della Spagna, di sposarlo. La corte spagnola pose come condizione al matrimonio la deportazione di tutti gli ebrei dal Portogallo. Poich? questo sarebbe stato un grande danno economico per il paese, visto che gli ebrei erano il 20% della popolazione, il re portoghese scelse un’altra direzione. Invece di deportarli, li costrinse alla conversione nei modi pi? crudeli, senza permettere loro di lasciare il Portogallo. Uno degli esempi: trascinare le persone per i capelli per farli battezzare forzatamente.

La storia continuava a girare, la Spagna e il Portogallo divennero potenze economiche, e cos? anche gli Anusim arrivarono in tutte le colonie sotto la loro protezione. Speravano cos? di essere il pi? lontano possibile dalle grinfie dell’Inquisizione, che continuava a perseguitare gli ebrei che professavano la loro religione in segreto.

Il regime, simile a quello nazista, teneva degli archivi molto precisi. Venivano fatte perquisizioni corporali molto scrupolose. Se si trattava di pettegolezzi riguardo a persone decedute, si andava al cimitero e si portavano le ossa riesumate fino al tribunale; l? una sentenza di morte veniva eseguita.

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Una conferenza su Dona Gracia

Una conferenza su Dona Gracia

La scorsa settimana, il Ma?ani Center di Shavei Israel a Gerusalemme, ha organizzato una conferenza aperta a tutti sulla vita e la personalit? di Dona Gracia Mendes Nasi, una delle pi? ricche e interessanti donne dell’Europa Rinascimentale.

Durante l’incontro, tenuto dall’autore Giorra Barak, ? stato presentato il suo ultimo libro, “Gracia da Lisbona”, dove si racconta la storia della giovane Dona Gracia, la cui famiglia ? stata forzatamente convertita al cattolicesimo. Sullo sfondo, ovviamente, la storia della comunit? ebraica iberica, prima e dopo l’Espulsione del 1492.

In questo e nei prossimi libri, l’autore avviciner? al lettore l’incredibile storia dei Bene Anusim e racconter? del ruolo significativo che i rappresentanti di questa comunit? hanno avuto nella storia mondiale.

I Bnei Anusim: la scoperta della storia ebraica in America Latina

I Bnei Anusim: la scoperta della storia ebraica in America Latina

Ecco qui la traduzione dell’articolo del presidente di Shavei Israel, Michael Freund, per la sua rubrica “Fundamentally Freund” nel Jerusalem Post.

“Negli ultimi anni, un numero sempre maggiore di Bnei Anusim (discendenti degli ebrei sefarditi forzatamente convertiti al cattolicesimo secoli fa) ha iniziato a fare ritorno al proprio Popolo. A questo si ? unito un numero crescente di speculazioni sul senso di questo fenomeno in America Latina.

Ma ora, grazie ai risultati di una nuova ricerca genetica, ogni dubbio ? stato spazzato via. In un articolo pubblicato il 19 dicembre in Nature Communcations, un team internazionale di genetisti ha rivelato delle scoperte genetiche che hanno risuonato come un tuono.

Dopo avere analizzato campioni di 6500 individui nati tra Brasile, Cile, Colombia, Messico e Per? e averli confrontati con altri 2300 campioni di persone da tutto il mondo, i rinomati scienziati hanno concluso che circa il 23% della popolazione in America Latina abbia discendenza ebraica. In poche parole, significa che ci sono decine di milioni di persone di origine ebraica in tutto l’emisfero sud-occidentale.

Queste non sono fantasie o speculazioni. E’ una prova del fatto che Israele e il Popolo Ebraico abbiano adesso una opportunit? unica di rimodellare le relazioni con il mondo che parla spagnolo e portoghese, tra questi il sempre maggiore numero di ispanici negli Stati Uniti.

Insomma, viene provato da questa ricerca che il gene ebraico sefardita ? ben pi? esteso di quanto si pensasse finora. Dimostra come un gran numero di “conversos” o “marrani” sia fuggito in America Latina. Read more

La prima del musical storico sui Bnei Anusim

La prima del musical storico sui Bnei Anusim

Nelle scorse settimane, le talentose Sharon Katz e Avital Macales, del Woman?s Performance Community di Gerusalemme, hanno presentato la prima del loro fantastico musical “Hidden: The Secret Jews of Spain“,?basato sul libro ?La famiglia Aguilar? di Rav Marcus Lehmann.?Narra la storia di una famiglia che all?esterno vive secondo le regole cristiane, mentre in segreto continua a professare la fede ebraica affrontando le difficolt? e cercando di sopravvivere.

Lo spettacolo si ? svolto al Teatro?IASA (Israel Arts and Science Academy) di Gerusalemme, e ha fatto un tutto esaurito. Tra il pubblico c’erano i nostri colleghi di Shavei Israel, tra cui Chaya Castillo, direttrice del Dipartimento per i Bnei Anusim. Visto il nostro lavoro con i discendenti di ebrei in tutto il mondo, lo spettacolo ? stato per noi particolarmente toccante e commovente quando abbiamo immaginato cosa avessero passato queste persone nei secoli.

Come ha detto?Shifra C. Penkower, regista del musical, descrivendo il programma: “Lo spettacolo per intero ? stato fonte di ispirazione, nessuno di noi uscir? di qui uguale a come era prima da un punto di vista umano”. Come non darle ragione…

Per ulteriori informazioni e per acquistare i biglietti, per favore seguite questo?link.

Photo: Laura Ben-David

Un musical storico sui Bnei Anusim

Un musical storico sui Bnei Anusim

Negli ultimi anni vi ? un rinato interesse per la storia dei Bnei Anusim – i discendenti di quegli ebrei forzatamente convertiti al cattolicesimo durante l’Inquisizione Spagnola. La rinascita ? talmente forte che anche nel campo dell’arte sono nate opere dedicate a questo periodo storico. Un bellissimo esempio ? il nuovo musical basato sul libro “La famiglia Aguilar” di Rav Marcus Lehmann.

Il musical ?Hidden: the Secret Jews of Spain?? si svolge in Spagna nel 1692, duecento anni dopo l’espulsione degli ebrei. Narra la storia di una famiglia che all’esterno vive secondo le regole cristiane, mentre in segreto continua a professare la fede ebraica affrontando le difficolt? e cercando di sopravvivere. La prima dello spettacolo si svolger? a Gerusalemme l’11 novembre ed ? dedicata ad un pubblico femminile.

Alla base del progetto ci sono le superstar?Sharon Katz & Avital Macales, della Women?s Performance Community of Jerusalem, in collaborazione con OU Israel Center. Shavei Israel ha gi? partecipato nel The Woman?s Perfomance Community?s Spanish Heritage Night, dove era stato presentato dalla nostra?Chaya Castillo, direttrice del Dipartimento dei Bnei Anusim. Questo incontro era stato una preview dello spettacolo originale in arrivo. Non vediamo l’ora di vederlo!

Per ulteriori informazioni sul musical e per comprare i biglietti, per favore seguite questo?link.

Genie Milgrom di Miami, Florida, ha ricevuto la Medaglia delle Quattro Sinagoghe Sefardite di Gerusalemme

Genie Milgrom di Miami, Florida, ha ricevuto la Medaglia delle Quattro Sinagoghe Sefardite di Gerusalemme

Genealogista, scrittrice, e promotrice del Patrimonio Ebraico nella Penisola Iberica, buona amica di Shavei Israel, Genie Milgrom, ? stata insignita della tanto ambita Medaglia delle Quattro Sinagoghe Sefardite di Gerusalemme.

E’ stata insignita dell’onorificenza la scorsa settimana a Zamora, in Spagna, dove ha fatto un discorso sulla diaspora dei suoi antenati, da Fermoselle, per l’appunto nella regione spagnola di Zamora.

Il Presidente del Consiglio delle Comunit? Sefardite di Spagna, Abraham Haim, ? volato da Gerusalemme per presentarle questo prestigioso premio. Le ? stato conferito visto il suo impegno decennale per la riscoperta delle radici ebraiche della sua famiglia cubana cattolica, andando indietro fino a 22 generazioni. Non solo ? stata in grado di ricostruire la sua genealogia usando metodi da lei stessa brevettati, ma ? riuscita anche a riscoprire la storia ebraica dell’intero villaggio di famiglia, e di molti altri sulle rive del fiume Duero, che separa la Spagna dal Portogallo. Read more

Viaggio nella Napoli Ebraica – parte IV (e ultima)

Viaggio nella Napoli Ebraica – parte IV (e ultima)

Continuiamo il racconto sulla Napoli Ebraica, pubblicato da Ariel Borestein sul giornale israeliano Israel HaYom a questo link. ?I precedenti episodi tradotti in italiano, si trovano sul nostro blog www.anousimitalia.shavei.org

Tradizionalmente osservante

Internet gioca un ruolo centrale nella storia della rinascita degli Anusim. Negli ultimi cento anni, gli abitanti dell’Italia meridionale, inclusi quelli che sospettavano di avere origini ebraiche, non avevano modo di attingere alle informazioni sull’ebraismo. La crescita della rete ha ampiamente risolto questo problema. Chiunque volesse interessarsi alla storia della propria famiglia, poteva leggere dei Marrani, venire a conoscenza di storie simili e trovare sostegno nella continuazione del processo. Quindi, una comunit? virtuale di Anusim ? cresciuta in rete, ed ? ritenuta il catalizzatore del viaggio di ritorno all’ebraismo, per molti di loro.

Ma ancora oggi, le tracce dei Marrani in Italia meridionale, non sono semplicemente virtuali. Come gi? detto, Ciro vaga nelle viuzze del centro di Napoli ed ? come se facesse un viaggio nel tempo. Per esempio nella zona di Bacoli: ? qui che nel Cinquecento vivevano molti Marrani, ed ? qui che crearono una comunit? che ancora in segreto osservava alcune tradizioni ebraiche. Molte famiglie, per allontanarsi dai ferrei controlli della Chiesa, hanno lasciato le zone adiacenti il mare, vicino a Posillipo, per stabilirsi in un’area fuori dal perimetro cittadino, Bacoli per l’appunto. Gli antichi muri non vogliono svelare tutti i loro segreti, ma in alcuni edifici sono stati ritrovati un mikve e una sinagoga.

Allo stesso tempo, pi? prove sono emerse. Nei registri della chiesa di S. Anna, a cui Bacoli appartiene, non vi sono registri di matrimoni o battesimi di Marrani fino al 1704. Sembrerebbe incredibile che duecento residenti di Bacoli siano rimasti fedeli alla loro religione di provenienza e non abbiano assecondato il potere delle cristianit?. Read more

Viaggio nella Napoli Ebraica – Parte III

Viaggio nella Napoli Ebraica – Parte III

Continuiamo il racconto sulla Napoli Ebraica, pubblicato da Ariel Borestein sul giornale israeliano Israel HaYom a questo link. ?I precedenti episodi tradotti in italiano, si trovano sul nostro blog www.anousimitalia.shavei.org

Il lavoro alle radici

L’organizzazione Shavei Israel ? stata fondata circa 15 anni fa da Michael Freund, per aiutare i discendenti dei Marrani in tutto il mondo. Le attivit? in Italia meridionale sono iniziate quando l’UCEI ha trovato interessante il fenomeno. I membri dell’Unione volevano organizzare eventi culturali in vari luoghi d’Italia, e presentare il mondo ebraico ad un pubblico di ebrei e non. Arrivarono nel Sud aspettandosi qualche decina di ascoltatori, si stupirono vedendo centinaia di persone ad ogni incontro. Inoltre, dopo ogni conferenza, decine di persone scrivevano chiedendo cosa fare per potere ufficialmente riconoscere le proprie radici ebraiche.

Secondo Freund, questo risveglio testimonia l’enorme forza dello spirito ebraico che non ha ostacoli in questo mondo – nemmeno le minacce e le intimidazioni combinate con il fattore tempo – lo possono estinguere: “I loro padri ci sono stati portati via con la forza contro la loro volont?, sequestrati, secondo le brutali persecuzioni dell’Inquisizione. Ora che i loro discendenti bussano alle nostre porte comunitarie e chiedono di tornare a casa, abbiamo il dovere morale, storico ed ebraico di aiutarli”.

Dovrebbe Israele prendere l’iniziativa e localizzare i discendenti dei Marrani?

“Innanzitutto, ? giunto il tempo per lo Stato di Israele e per il Popolo Ebraico di riconoscere questo meraviglioso fenomeno di ritorno degli Anusim alla nostra gente e agire di conseguenza, per rafforzare cos? il Popolo Ebraico e lo Stato d’Israele. Questa ? la chiusura di un ciclo storico senza precedenti negli annali delle nazioni. Anche se qualcuno scopre di avere radici ebraiche e sceglie di restare cattolico a Napoli, il solo fatto che capisca la sua vicinanza con il popolo ebraico lo render? pi? amichevole, pi? attento al nostro popolo e sicuramente non sar? un antisemita o anti-israeliano.” Read more

Viaggio nella Napoli Ebraica ? Parte II

Viaggio nella Napoli Ebraica ? Parte II

Continuiamo il racconto sulla Napoli Ebraica, pubblicato da Ariel Borestein sul giornale israeliano Israel HaYom a questo link. ?Il precedente episodio tradotto in italiano, si trova sul nostro blog www.anousimitalia.shavei.org

Gli ebrei cattolici

La stessa cosa vale per la famiglia di Ciro, originario di una piccola cittadina vicino a Napoli: inspiegabilmente si evitava di andare in chiesa (a parte lo stretto necessario), vi erano strane tradizioni per evitare il consumo di certi cibi, e storie raccontate dalla nonna. Quando cap? di essere un discendente di ebrei, Ciro decise di convertirsi, per? ha sempre lamentato del modo in cui gli Anusim vengono trattati dalle comunit? ebraiche gi? organizzate. I sospetti verso di loro sono un deterrente, e secondo lui il popolo ebraico ha gi? perso un buon numero di potenziali ritorni. Ma le difficolt? non hanno spaventato Ciro D?Avino, che ha completato il suo processo nei primi anni ?80, quando pochi sapevano dei processi di ritorno dei discendenti dei ?marrani?. A seguito della sua conversione ha aggiunto al suo nome cos? tipicamente napoletano, quello ebraico ? Moses (Moshe).

Secondo Rav Pinhas Punturello, i Bnei Anusim arrivano quasi ogni giorno. ?E? una questione di post-modernit??, ci spiega, ?i tempi in cui viviamo ci portano verso una ricerca di identit?, le persone cercano le proprie radici, ma la vita moderna sta distruggendo qualsiasi forma di tradizione e eredit? in Italia. Possiamo essere anche testimoni quotidianamente delle esperienze dei discendenti dei ?marrani?. Read more

Viaggio nella Napoli Ebraica – parte I

Viaggio nella Napoli Ebraica – parte I

Il viaggio di Ariel Borstein nella Napoli ebraica ? stato pubblicato su Israel HaYom a questo link.

I discendenti in Italia Meridionale dei cosiddetti “marrani” tornano alle loro origini, sia in maniera simbolica che pratica.

Camminare con Ciro D’Avino per il centro di Napoli ? molto pi? che una passeggiata turistica. Ciro, orgoglioso napoletano, conosce bene la rete di labirinti fatta di strade e vicoli, conosce ogni casa e ogni pietra, e conosce anche qualcosa della sua citt? che sfugge a molti altri suoi abitanti. A differenza loro, Ciro pu? navigare nel passato e trovare gli strati della Napoli ebraica. La sua diligenza rimuove dalle chiese o dalle rovine la contemporanea apparenza portandoci indietro, almeno nell’immaginazione, alle sinagoghe che operavano in questi edifici pi? di 500 anni fa.

“Qui era la via degli Ebrei”, indica un alto muro che blocca il passaggio. “E qui ci sono i Marrani, quegli ebrei che furono forzati alla conversione al cattolicesimo, ma che in segreto continuarono a vivere una vita ebraica.”

Il signor d’Avino, con la sua grande Stella di Davide appesa al collo, ? un discendente dei “marrani”. In effetti il suo cognome fa subito sospettare che vi siano delle radici ebraiche, vista la parola ebraica “Avinu”, uno dei nomi di Abramo. Ci dice con orgoglio che la sua famiglia di Ebrei Sefarditi viveva nel Regno di Aragona e aveva vissuto in Francia nel XIII secolo. Secondo le sue ricerche, il cognome era popolare nelle zone di Soma e Zubiana, dove risiedeva una comunit? ebraica, i cui membri furono costretti alla conversione nel 1515. Secondo i registri dell’Inquisizione spagnola, chiunque portasse un cognome come questo o simile a questo era considerato “di sangue ebraico”.?Ancora oggi a Napoli, sulle cassette postali si notano molti cognomi di “marrani”: Simauna, Escallone, Cavaliera e altri – tutti hanno radice ebraica.? Read more