“Ma su tutte eccelle la corona del buon nome”

di Rav Avi Baumol

Olga ? cresciuta in Polonia come cristiana senza nessuna connessione all’ebraismo, finch? non ? venuta a sapere delle sue radici ebraiche all’et? di 12 anni. Da quel momento Olga ha seguito la strada delle sue origini, trovando sostegno sociale, spirituale e fisico presso il Centro della Comunit? Ebraica di Cracovia. Da quando ci conosciamo, cio? da qualche anno, studia con me diverse volte alla settimana. La sua storia non ? niente di particolare in Polonia; nell’arco degli ultimi 25 anni, migliaia di giovani uomini e donne hanno trovato la loro strada e sono entrati nella comunit? ebraica di nuovo, aiutando a far rivivere la vita ebraica in Polonia.

IMG_1334

Le storie di queste persone non sono cos? facili: durante il comunismo in Polonia, l’antisemitismo ? entrato a fondo nella coscienza dei Polacchi e molti ebrei polacchi si sono promessi di non rivelare mai le loro radici tenendole nascoste anche davanti ai figli. Quando dopo molti anni la mamma di Olga ha deciso di raccontarle la verit?, ha detto cos?: “tua nonna era ebrea”. Non riusciva a dire: “Io sono ebrea, tu sei ebrea e tua nonna era ebrea”.

1662126_1606176432945835_4859524367082900502_n

La terza generazione dei sopravvissuti alla II guerra mondiale ? molto pi? aperta per parlare apertamente di quello che i loro genitori e nonni hanno nascosto. La zia di Olga per tutta la vita ha nascosto le sue origini ebraiche. E’ morta l’anno scorso. Non sono stato in grado di convincere la famiglia a seppellirla in un cimitero ebraico. Nessuno ancora non voleva identificarsi pubblicamente con gli Ebrei. Un’altra anima ? andata perduta.

Olga cambia il corso della storia, intraprendendo il suo viaggio qualche anno fa. Studia, osserva, fa volontariato, mette in cantiere diversi progetti, intraprende un dialogo tra ebrei e non-ebrei, educa gli studenti polacchi parlando loro dell’ebraismo (sono molto interessati a questa parte perduta di storia polacca). Olga cerca di “riavere” gli anni perduti vissuti nella mancanza di coscienza e nell’identit? nascosta.

Read more

Il messaggio ebraico dell?inverno

di Rav Yitzhak Rapoport

Ci troviamo adesso nel periodo invernale, un periodo di ?riposo? dai chaghim (feste). L?anno secondo la Torah inizia in primavera, assieme alla festa di Pesach e finisce in autunno con Sukkot e Shemin? Atzeret. Abbiamo ovviamente Hanukkah e Purim, le feste istituite dai Rabbini, per? si sente in un certo modo una forma di vuoto durante l?inverno.

Vorrei quindi spiegare il messaggio di questo vuoto invernale riguardo alle feste.

Come gi? detto in precedenti articoli, la parola ?festa? non esiste in ebraico. I ?chaghim? non sono ?feste? come le si intendono in occidente. Il termine non ? connesso ad un concetto di santit? o di qualcosa di eccezionale. La parola ebraica ?chag? significa ?ruota? e si riferisce al carattere di unit? e solidariet? nel quale la festa dovrebbe essere celebrata quel giorno, che porta cos? un significato unico nella storia del nostro popolo. A Pesach HaShem ci ha liberati dalla schiavit? in Egitto. A Shavuot abbiamo ricevuto la Tor? sul Monte Sinai e abbiamo portato, ogni anno, un cesto pieno di frutti al Tempio di Gerusalemme. Per Sukkot ci ricordiamo della fede e fiducia dei nostri antenati per HaShem, che sono usciti nel deserto e hanno vissuto in capanne (Sukkot) per ordine di HaShem. Uno degli scopi di ogni chag, ? quello di unire il popolo ebraico attorno alla nostra storia comune. Per questo motivo, la Torah usa il termine ?chag?, cio? ruota, che in realt? non ha molto a che fare con la parola ?festa?.

Il ?chag? viene nella Tor? chiamato anche ?reghel?, che significa pellegrinaggio a Gerusalemme. L?unit? di un popolo si raggiunge al meglio nel luogo che ? il pi? importante per la storia di quella nazione. Il Monte del Tempio a Gerusalemme, dove oggi si trova la moschea, ? il luogo pi? importante per la storia del nostro popolo. Sul Monte del Tempio, Abramo e Isacco hanno avuto la loro prova di fede: quando HaShem ha detto ad Abraham, che deve donare in offerta suo figlio Yitzhak sull?altare. Il Monte del Tempio a Gerusalemme ? anche il luogo dove il nostro avo Yaakov ha avuto il suo sogno della scala, che unisce la terra al cielo. Yaakov successivamente ottiene il nome Israel da HaShem. Israel, che ? il primo e pi? vero nome del Popolo Ebraico, cio? ?figli di Israele?.

Read more

I veri miracoli di Chanukkah

Di Rav Avi Baumol

 

Che cos?? un miracolo di Hanukkah?

La maggior parte di noi dir? che ha a che fare con l?olio, e che non si ? consumato in otto giorni. Questi ci veniva insegnato quando eravamo bambini e cos? lo comprendiamo da adulti, e quindi percepiamo Hanukkah come un ?festival delle luci?. Tutta la giornata gira attorno alla Menorah e l?accensione delle candele ? qualche cosa di festivo. Ma suona un po? superficiale, vero? Una festa solo per accendere candele e mangiare frittelle varie? Ci deve essere qualcosa di pi?, qualcosa che i nostri Saggi hanno voluto farci capire.

imgp8129

 

Leggete attentamente la preghiera ?Al ha-Nissim? (Per i miracoli), che si aggiunge all?Amidah e alla Birkat haMazon (benedizione dopo il pasto), durante i giorni di Hanukkah. Non vi si parla di nessun olio. Si parla invece di una lotta politica?Per? bisogna ammettere che il Talmud si concentra sul miracolo legato all?olio. Nel Trattato Bavli Shabbat 21b si parla del miracolo di una brocca d?olio, bastato miracolosamente ad avere luce per otto giorni. Per questo i Rabbini hanno stabilito questo giorno come giorno festivo.

Perch? allora questa festa ha una costruzione duplice? Perch? non si pu? parlare solo di una cosa? Di che argomento si parla? Di olio, del Tempio, di una nuova benedizione e purificazione? O si parla di vittoria, lotta, miracolo militare, ritorno al potere? Ognuno di questi argomenti ha la sua fonte e si focalizza su qualcos?altro. Allora questa vera Hanukkah potrebbe farsi vedere e parlarci?

Read more

Kislev, un mese con un messaggio

Siamo da poco entrati nel mese di Kislev. Alla fine di questo mese ci sar? la festa di Hanukk?. Il mese di Kislev ? il terzo mese dell?anno secondo la numerazione dei mesi rabbinica, che inizia con il 1 di Tishrei (Rosh-haShan?). Ma Kislev ? anche il nono mese dell?anno, secondo la numerazione della Torah, che inizia a contare i mesi da Nissan.

images

Vorrei per prima spiegare come mai la Torah conta Nisan come il primo mese dell?anno, mentre i Rabbini hanno creato una numerazione che inizia da Tishrei (Rosh ha-Shan?).

La volont? di HaShem, come vediamo nella Torah, ? che il Suo popolo, il popolo di Israele, sia il punto pi? centrale della Torah. Per questo la Torah conta l?inizio dell?anno dal mese in cui il popolo d?Israele ? uscito dall?Egitto. Invece i nostri Rabbini hanno voluto diversamente. Loro volevano che noi percepissimo HaShem come il ?punto? pi? centrale della Torah, e non noi stessi! Per questo i Rabbini hanno deciso che il giorno in cui HaShem ha aperto il creato, cio? il primo giorno del mese Tishrei (Rosh ha-Shan?), deve essere il primo giorno dell?anno. Per questo il mese di Kislev ? il terzo mese secondo la numerazione rabbinica e il nono secondo la numerazione data dalla Torah.

Read more

Dalla Sicilia a Napoli, i cripto-giudei italiani stanno tornando

Gli sforzi di un rabbino, attraverso l?Italia, per costruire nuove comunit? di ebrei da tempo dispersi.

Di Gedalyah Reback – Arutz Sheva

Rav Pinhas (al centro, con gli occhiali) accende le luci di Hanukkah a Palermo
Rav Pinhas (al centro, con gli occhiali) accende le luci di Hanukkah a Palermo

Quando parliamo di cripto-giudei, abbiamo la tendenza a pensare ai discendenti degli ebrei spagnoli (1492) e portoghesi (1497), che furono costretti a convertirsi al cattolicesimo, seppur mantenendo la Torah in segreto. Per? tendiamo a dimenticare che anche la Chiesa Cattolica e l?Inquisizione hanno influenzato l?Italia, in particolare la Sicilia. In spagnolo erano spesso chiamati conversos o marranos; in ebraico ?bnei anousim?, letteralmente ?i figli dei costretti?.

Rav Pinhas Pierpaolo Punturello (che per fortuna, a causa delle mie scarse capacit? con la lingua italiana, viene chiamato Rav Pinhas) ? un prodotto di quella poco conosciuta comunit? cripto-ebraica italiana. Si ricorda i suoi familiari coprire gli specchi in casa dopo che sua nonna era morta, quando era bambino (un?usanza comune durante i lutti per gli ebrei); ha trovato connessioni con l?ebraismo da ambedue i lati della sua famiglia; e dopo avere infine scelto di appartenere all?ebraismo, ? diventato capo spirituale della piccola comunit? di Napoli. Read more

?Indi sedettero a prender cibo? – Commento alla Parash? Vaieshev

Rav Avi Baumol?

I fratelli di Giuseppe, figli di Giacobbe, hanno commesso uno dei delitti peggiori, quasi un peccato mortale, e poi tra le urla e le sofferenze del fratello, si sono seduti a mangiare.

La Torah non ci parla di quando le persone si mettessero a mangiare. Tutti noi pensiamo che mangiare sia qualcosa di ovvio, pensiamo che una volta si mangiava come ora. Dunque, esclusa qualche occasione speciale, nella quale si ricorda di Abramo che spezza il pane in occasione della nascita del figlio; o di Giacobbe e Labano che finalizzano la pace tra loro? – non dovremmo avere racconti su una questione terrena come il mangiare. Ma qui l?occasione ? particolare, i fratelli cambiano il corso della storia ebraica, consumano il pasto, spezzano il pane spezzando al contempo il cuore del padre. Read more

Aggiornamenti dalla Sicilia e dall?Italia Meridionale: 40 Bnei Anousim partecipano allo Shabbaton, in attesa di Hanukkah

Brian Blum

Quaranta Bnei Anousim dalla Sicilia e dall?Italia Meridionale hanno partecipato allo Shabbaton di due giorni, organizzato da Shavei Israel alla fine di ottobre. L?incontro si ? tenuto a Palermo, da dove veniva la maggior parte dei partecipanti, riferisce l?emissario nella regione di Shavei Israel, Rabbi Pinchas Punturello. Gli altri aderenti sono arrivati da Catania e da altre citt? della Sicilia, ma anche dalla Calabria.

La presenza di Shavei Israel si ? sentita durante tutto il fine settimana. Tre giovani uomini ? Carlo, Marco e Salvo ? gi? ospiti a Gerusalemme quest?anno, per un seminario offerto da Shavei Israel per i Bnei Anousim italiani (vedi qui il nostro report), hanno preparato le drashot (discorsi sulla porzione di Torah della settimana), esposte alla tavola di Shabbat.

E? stata anche la prima volta che i partecipanti hanno avuto occasione di usare i nuovi birkonim italiani (libri di preghiere e canti), che Shavei Israel ha recentemente pubblicato (vedi qui il nostro report). Rabbi Punturello scrive che i birkonim ?hanno avuto un posto d?onore alla nostra tavola?.

Oltre ai discorsi sulla Torah, il cibo kosher e alla bella socializzazione, la comunit? ha studiato e cantato canzoni in tre lingue ? italiano, ebraico e ladino (la lingua ibrida ebraico-spagnola) ? ?per tutto il tempo, dall?accensione delle candele per cominciare lo Shabbat, fino alla fine del weekend con l?Havdalah?, aggiunge Rabbi Punturello.

Quali sono i prossimi impegni per i Bnei Anousim in Sicilia? Nella seconda settimana di Dicembre, la comunit? ospiter? un gruppo di ebrei da Milano, che visiteranno l?Italia Meridionale, con lo scopo di conoscere meglio il lavoro di Shavei Israel nella regione.

E? un evento importante.

?E? la prima volta che una grande organizzazione ebraica italiana incontra ufficialmente alcune delle persone che Shavei Israel sta accompagnando nel loro ?ritorno a casa??, dice Rabbi Punturello. Sessanta partecipanti da Milano e cinquanta da Palermo e Catania prenderanno parte all?incontro.

Quindi per Hanukkah, Shavei Israel ritorner? al nefando Palazzo Steri, l?edificio che fu quartiere generale dell?Inquisizione a Palermo tra il 1601 e il 1782, e che ? stato anche prigione per gli ebrei in attesa della morte nel terribile auto da fe ? bruciati sul rogo. L?anno scorso, Rabbi Punturello, ha accompagnato circa 200 Bnei Anousim, accendendo la hanukiah (il candelabro di Hanukkah) nell?ex carcere per la prima volta in assoluto. Abbiamo parlato di quell?evento qui e qui e abbiamo le foto dell?accensione delle candele qui.

Guardando al 2015, Rabbi Punturello sta collaborando con il sindaco di Palermo e con l?UCEI (Unione delle Comunit? Ebraiche Italiane) per istituire il centro ufficiale dei Bnei Anousim della Sicilia e Italia Meridionale. Ne parleremo ulteriormente seguendo gli sviluppi del processo.