Parash? Behar Sinai – La distribuzione delle ricchezze

Parash? Behar Sinai – La distribuzione delle ricchezze

La parash? di Behar Sinai richiama il concetto della shemitt? e dello yovel che ? gi? presente nell?Esodo cio? nella parash? di Mishpatim ( Esodo 23 10-11). Nel Levitico 25, 1-13, questo precetto ? definito nell?ambito del conteggio del ciclo dei sette anni di produzione e lavoro, il cui settimo anno era appunto di sospensione del lavoro, shemitt?, e del ciclo di sette volte sette anni che si concludevano con il giubileo, lo yovel, momento anche di sospensione ma non solo dal lavoro agricolo o produttivo che fosse.

In sostanza durante il settimo anno all?ebreo ? comandato di non lavorare la terra ed allo stesso tempo di considerare ogni prodotto spontaneo della stessa come hefker, ovvero, come prodotto non legato ad alcun proprietario. Il senso di questo mitzv? comporta un grande sacrificio ed una profonda fede in Dio, perch? proprio attraverso l?abbandono del ciclo produttivo per un intero anno l?ebreo si educa a moderare il senso del possesso, l?affanno dell?accumulo di beni e di capitali.

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Rav Pinhas Punturello parla di Ebraismo a “Radio Spazio Noi Arcidiocesi” di Palermo

In questi giorni, durante la sua visita a Palermo in occasione della giornata di ricordo dell’Espulsione degli Ebrei dalla Sicilia, il nostro emissario in Italia – Rav Pinhas Punturello ha parlato ai microfoni di Radio Spazio Noi Arcidiocesi, nel programma “Teologia del Giubileo”.

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Con la conduttrice e giornalista Adele Di Trapani, Rav Punturello ha discusso di Ebraismo in Sicilia, dello Yovel (Giubileo) e del concetto di misericordia.

Abbiamo per Voi la registrazione dell’intervista. Buon ascolto!

Parashat Behar Sinai-Bechukkotai

???-??????Santificherete il cinquantesimo anno e proclamerete la libert? nel paese per tutti i suoi abitanti. Sar? per voi un Giubileo; ognuno di voi torner? nella sua propriet? e ognuno di voi torner? nella sua famiglia.?

Con queste parole il versetto 10 del capitolo 25 del Levitico descrive la dichiarazione dell?anno del Giubileo: un anno di liberazione per tutti i suoi abitanti. La parola ebraica libert? usata in questo contesto ? DROR e tenendo presente che nell?ebraico biblico ed in quello post biblico esistono altre due parole per indicare la libert? (chofesh e cherut) dovremmo chiederci perch? nel linguaggio della Tor? la libert? dell?anno del Giubileo ? dror e non altra.

Il grande commentatore Rash? cita in loco una fonte e spiega in questo modo: ? Insegna Rabbi Yehuda: ?Cosa significa DROR? Come chi abita in un luogo di residenza qualsiasi, che abita quindi ovunque egli voglia senza essere sottoposto ad altri.?

Ibn Ezra, commentatore medioevale spagnolo offre un secondo spunto di riflessione: ? Dror ? risaputo che significa libero come ? detto in Proverbi 26, 2 rispetto alla libert? di volo degli uccelli. Cos? come un piccolo passero canta quanto ? libero nel suo luogo di residenza, si lascia invece morire di fame se ? nelle mani dell?uomo.?

Sembrerebbe quindi che il senso delle libert? vista dalla parole dror sia legato alla capacit? ed al diritto dell?uomo di mouversi e di risiedere dove preferisce, un diritto che per Ibn Ezra deriva quasi dalla natura nel paragone che lui compie con il mondo degli uccelli. Read more