Giacobbe

Parash? Vaiechi – Quale eredit? devono lasciare i padri ai figli?
Questa parash? ci insegna la fusione tra passato e presente, in una unit? la cui forza rappresenta l?impegno di una vita proiettata verso l?eternit?.
Il termine ?Vaiechi? significa letteralmente ?e vivr?? ma viene utilizzato dalla Tor? per indicare gli anni che Yaakov aveva vissuto sopra la Terra. Ci? che Yaakov fece durante il suo ?passaggio? nella vita fisica ? ci? che lascer? ai suoi discendenti quando morir?, ? ci? attraverso cui egli vivr? quando non sar? pi? in questo mondo. Yaakov fu, durante tutta la sua vita, una persona solitaria e sofferente. Tutti gli ostacoli, i dilemmi ed i conflitti che egli incontr? li dovette affrontare in solitudine. Nel momento in cui si sta separando dai suoi figli, Yaakov non fa alcun riferimento al passato, ma predice personalmente ad ognuno di loro ci? che accadr?. In questo momento culminante, prova a trasmettere la sua esperienza alle generazioni successive, per evitare che la sua propria sofferenza possa ripetersi.

Parash? Vaigash – Le quattro tappe della vita umana
Questa parash? contiene uno dei passaggi pi? significativi della Tor? da cui possiamo imparare quale debba essere il comportamento dell?ebreo in esilio.
Yosef era giunto in Egitto come schiavo e, dopo sofferenze ed ingiustizie, arriva a conquistare la posizione pi? potente in quella nazione: da schiavo umiliato diventa un principe, un uomo temuto e rispettato da tutti. E? la prima realizzazione che troviamo nella nostra tradizione, del sogno che ogni emigrante nasconde in s?, allorch? comincia ad integrarsi in una nuova societ?.
Fino alla fine della parash? precedente, Yosef era sempre stato descritto come un sognatore; ora diventa un amministratore efficiente, freddo e calcolatore. Solo ora, quando Yosef si rivede con i suoi fratelli, possiamo percepire la profondit? delle sue emozioni, che in qualche modo ci rimandano al Yosef che abbiamo gi? conosciuto. Read more

Parash? Vaishlach – Il cambio di un nome segna il cambio del destino
La vita del patriarca Yaakov ? segnata dalla costante dicotomia tra i sogni e la realt?. Quando usc? dalla terra di Canaan, sogn? la scala che definiva l?esperienza che avrebbe vissuto fino al suo ritorno, allorch? si confront? con l?angelo divino.
Fin dalla sua nascita egli dovette affrontare difficolt? e conflitti, sia interni che connessi col mondo che lo circondava: litiga con suo fratello prima del parto, compra la primogenitura, partecipa all?inganno della benedizione di suo padre, difendendo il suo diritto alla primogenitura acquistata si vede costretto a fuggire verso Haran. L? lavora per quattordici anni nell?azienda di Lavan che lo inganna dandogli come sposa Lea invece di Rachel. Quando finalmente abbandona suo suocero, pieno di tremore ed apprensione va incontro a suo fratello Esav; poi sua figlia Dina subisce violenza, i suoi figli odiano il suo favorito Yosef, il quale ?sparisce? ed alla fine discende in Egitto nel mezzo di una carestia e in quel luogo muore.
La vita di Yaakov ? un esempio degno di essere studiato per imparare come si debba reagire allorch? si corre il rischio di essere sopraffatti dalle difficolt? e dai contrattempi. In questo senso possiamo osservare tre modalit? di condotta paradigmatiche:
-La prima ? quella dell?ottimismo ingenuo e radicale alla Leibniz: ?Le difficolt? non esistono, solo l?immaginazione dell?uomo ? responsabile di aver creato il male e le sue conseguenze.? Read more

Parash? Vayetz? – La testa in cielo e i piedi ben piantati sulla terra
Yaakov fugge dalla casa dei suoi genitori per il timore della vendetta di suo fratello Esav e cammina fino al confine della terra di Canaan. Al calar della notte decide di pernottare e continuare il suo cammino al mattino successivo, appoggia la sua testa su una pietra e dorme e sogna?. Questo sogno di Yaakov ? uno dei capitoli di maggiori ampiezza e profondit? simbolica dell?intera Tor?.
L?ingegno e le capacit? intellettuali di molti rabbini hanno ?giocato? con la quantit? e la originalit? delle interpretazioni che si possono dare a questo momento onirico di illuminazione. Questo sogno, con le sue diverse esegesi, si configura come una delle colonne della Cabal?, l?interpretazione che studia e pratica i misteri della Tor?.
?Giacobbe part? da Beersheva e si diresse verso Charran. Capit? cos? in un luogo, dove pass? la notte, perch? il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coric? in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa.? Read more

Shavei Israel introduce un nuovo frasario per aiutare i Bnei Menashe nello studio dell’ebraico
Il viaggio di una trib? dall’antico regno di Israele fino alle pendici dell’Himalaya – e ritorno in un Israele cambiato completamente, pu? essere descritto in un solo modo: miracoloso.
I Bnei Menashe, che discendono dal nipote di Giacobbe – Menasse, hanno una storia antica come la Bibbia stessa.
Dopo essere stati esiliati dall’armata Assira, gran parte della loro cultura e delle loro tradizioni si sono perse in questo viaggio lungo millenni verso i villaggi del Manipur, Mizoram e Chin nell’India rurale.
Nel 1948 ? nato, intanto, lo Stato di Israele, fondato da una comunit? oppressa e proveniente da tutto il mondo. E nel 1997, Michael Freund, Direttore delle Comunicazioni nel gabinetto del primo ministro Netanyahu, ha ricevuto una lettera dal Consiglio Regionale dei Bnei Menashe, dove spiegavano chi fossero e perch? volessero immigrare in Israele.? Read more

Parash? Shemot – La forza delle radici
Siamo cos? abituati a considerare il libro dell?Esodo come il testo del racconto della nostra schiavit? in Egitto e della nostra liberazione, che quasi non ci rendiamo conto che nei primi versetti del primo capitolo del libro dell?Esodo il popolo ebraico poteva ancora godere di una certa libert?.
?Questi sono i nomi dei figli d?Israele entrati in Egitto; essi vi giunsero insieme a Giacobbe, ognuno con la sua famiglia: Ruben, Simeone, Levi e Giuda, ?ssacar, Z?bulon e Beniamino, Dan e N?ftali, Gad e Aser. Tutte le persone discendenti da Giacobbe erano settanta. Giuseppe si trovava gi? in Egitto. Giuseppe poi mor? e cos? tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione. I figli d?Israele prolificarono e crebbero, divennero numerosi e molto forti, e il paese ne fu pieno?. (Esodo 1, 1-7)
Secondo molte fonti che affermano che la schiavit? in Egitto non ? cominciata fino a quando non sono morti tutti i figli di Yaakov. Sforno, il maestro italiano del 1500, fa notare come fino a quando vissero i figli di Yaakov, essi seppero mantenere l?intera famiglia-nazione ebraica ad un livello spirituale cos? alto che non potevano essere toccati da eventuali decreti di schiavit? egiziana. Read more

Parash? Vaishlach – Guardare in profondit
Genesi 33, 1: ?Giacobbe alz? gli occhi, guard? e vide arrivare Esa?, che aveva con s? quattrocento uomini. Allora divise i figli fra Lea, Rachele e le due serve.?In testa mise le serve e i loro figli, poi Lea e i suoi figli, e da ultimo Rachele e Giuseppe. Egli stesso pass? davanti a loro e s’inchin? fino a terra sette volte, finch? giunse vicino a suo fratello.?
E? davvero difficile digerire il fatto che il nostro padre Yaakov si sia inchinato per sette volte di fronte a suo fratello Esa?.
E? davvero difficile provare a comprendere come egli abbia potuto chiamarlo: ? Signor mio? e come egli stesso si sia definito: ? Suo servo.?
Lo Zohar (I 171B) offre una visione completamente diversa degli eventi, come ? tipico per i testi mistici.
Si chiede lo Zohar: ? Come ? possibile che Yaakov, il pi? completo dei nostri padri si sia cos? tanto prostrato di fronte Esa? che invece rappresenta l?idolatria ed il potere del male??
Parashat Vayeshev – commento video di Rav Pinhas Punturello
Shabbat Shalom!
Parash? Vayeshev – Il destino di un leader
C?? un oggetto particolare che diventa un elemento di riflessione in questa parash?: la tunica di Yosef.
Al versetto 3 del capitolo 37 ? scritto: ?Israel amava Yosef pi? di tutti i suoi figli, perch? era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica di lana sottile.? Questa scelta, obiettivamente poco equilibrata, se analizzata dal punto vista educativo di un padre di molti figli, sar? il simbolo dell?odio tra i fratelli e della distanza che si era creata tra di loro. La tunica, in quanto oggetto di un rapporto nato sulla preferenza di Yaakov/Israel, occuper? nello spazio della relazione tra i fratelli un luogo di ossessione, una centralit? sulla quale gli stessi fratelli di Yosef convoglieranno la loro violenza non meno di quanto faranno contro Yosef stesso.
Dal versetto 25 in poi, dopo che i fratelli vedono arrivare Yosef e prendono la terribile decisione di ucciderlo, come primo atto tragico lo spogliano della tunica, eliminano in definitiva il simbolo di quell?amore paterno che cos? pubblicamente era stato ingiusto e sopra ogni cosa aveva posto Yosef come primogenito, stando all?interpretazione di Sforno e del Kli Yakar che vedono nella tunica il simbolo della leadership ed il segno del comando.