Sukkot nel mondo

Sukkot nel mondo

La scorsa settimana tutto il mondo ebraico, in Israele e in diaspora, ha celebrato Sukkot, uno dei “shalosh regalim”, i tre pellegrinaggi festivi. L’uso ? di sedersi nella sukk?, una capanna temporanea usata durante la settimana della festa per dormire e consumare i pasti.

Shavei Israel ? stata felice di ricevere centinaia di foto da diverse parti del mondo e dalle varie comunit? con le quali lavoriamo, e vedere la gioia con la quale i nostri fratelli costruiscono la loro sukk? per poi mangiare l? dentro insieme. In queste immagini che seguono vogliamo farvi vedere le pi? belle immagini dei Bnei Menashe in India e ISraele, cos? come gli Igbo della Nigeria.

Bnei Menashe, Manipur

Bnei Menashe, Israel

Nigeria

America Latina

Nessun’altro ci ha inviato cos? tante meravigliose foto quanto le comunit? Bnei Menashe in America Latina! Le comunit? del Cile, Ecuador, Guatemala, Venezuela e tanti altri paesi, hanno condiviso le foto delle loro sukkot, dei loro pranzi e celebrazioni, assieme a preghiere di Chol HaMoed (giorni intermedi) tra Sukkot e Hoshana Rabba.?

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Un ragazzo dell’Ecuador fa il suo Bar Mitzv? a Gerusalemme

Un ragazzo dell’Ecuador fa il suo Bar Mitzv? a Gerusalemme

David Peretz, un giovane ragazzo ebreo dell’Ecuador, immigrato in Israele da poco, sognava di poter fare il suo Bar Mitzv? con la sua famiglia a Gerusalemme. La scorsa settimana, il suo sogno si ? avverato, e la famiglia Peretz ha festeggiato gioiosamente grazie anche al supporto di Shavei Israel.

David e la sua famiglia provengono dall?Ecuador e hanno fatto una strada lunga e tortuosa. David assieme ai due fratelli e ai suoi genitori, hanno fatto aliy? due anni fa con l?aiuto di Shavei Israel. La sua famiglia si ? avvicinata all?ebraismo nel 2014, quando suo padre Yochana conobbe il nostro emissario in Colombia, Rav Shimon Yehoshua. Ne avevamo gi? scritto qui.

La famiglia Peretz ? molto felice e commossa, grata a Shavei Israel per l’opportunit? di potere organizzare un cos? importante evento. Al bar mitzv? hanno partecipato Rav Yitzchak Abelson e Rav Shlomo Waghnon, i rabbini che seguono il percorso spirituale della famiglia, Chaya Castillo di Shavei Israel, parenti arrivati dall’Ecuador per celebrare con David e condividere questi momenti speciali con lui, e i suoi compagni della yeshiv? di Carmiel.

Siamo felici di potere condividere alcune foto (fatte da Yacob Frias) e un commovente video dove David parla del significato del suo bar mitzv? e ringrazia tutti quelli che lo hanno aiutato in questo giorno speciale.

Dall’Ecuador a Gerusalemme – esaudiamo il sogno per il Bar Mitzva di David

Dall’Ecuador a Gerusalemme – esaudiamo il sogno per il Bar Mitzva di David

David Peretz ? un ragazzo di 12 anni che vive a Gerusalemme e come tanti altri ragazzi ebrei si sta preparando per il suo Bar Mitzva. Per? la sua storia ? un po’ differente…

David e la sua famiglia provengono dall’Ecuador e hanno fatto una strada lunga e tortuosa. David assieme ai due fratelli e ai suoi genitori, hanno fatto aliy? due anni fa con l’aiuto di Shavei Israel. La sua famiglia si ? avvicinata all’ebraismo nel 2014, quando suo padre Yochana conobbe il nostro emissario in Colombia, Rav Shimon Yehoshua.

La famiglia Peretz decise cos? di fare un processo di conversione formale a Miami, ma prima hanno dovuto passare un anno in Colombia, con la comunit? seguita da Rav Yehoshua. Dopo essersi convertiti hanno capito che per vivere il proprio ebraismo con pi? autenticit?, dovevano vivere in Israele. Hanno fatto aliy? e vissuto in un primo tempo a Carmiel, nel nord del paese, fino a quando non si sono trasferiti a Gerusalemme.

David e la sua famiglia sono molto orgogliosi di avere fatto un percorso cos? significativo, e Shavei Israel ? stata con loro dall’America Latina fino ad Israele. Adesso possiamo tutti contribuire e aiutare la famiglia Peretz ad esaudire il sogno di David, organizzando un bellissimo anche se modesto ricevimento per il suo Bar Mitzva a Gerusalemme, un momento che rester? per lui indimenticabile.

David and his family are deeply grateful to have come so far, and Shavei Israel has been with them all along the way from South America to Israel.?Now you can also join our efforts?and help the Peretz family to make David?s dream come true and organize a modest yet beautiful, and unforgettable bar-mitzvah celebration in Jerusalem.?

Dona adesso per essere parte della festa!

Le comunit? di Shavei Israel hanno celebrato Shavuot

Le comunit? di Shavei Israel hanno celebrato Shavuot

Questa settimana, tutto il mondo ebraico ha celebrato Shavuot, una delle “Shalosh Regalim” – le tre feste del pellegrinaggio – che commemorano la rivelazione della Torah al popolo ebraico.

Le comunit? di Shavei Israel dai luoghi pi? distanti del globo, hanno condiviso foto di studio della Torah, preparazione di deliziosi piatti a base di latticini e la decorazione delle loro sinagoghe e centri comunitari con ghirlande di fiori, secondo la tradizione di Shavuot.

Cile

Medellin, Colombia

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Shavei Israel ha spedito 2 tonnellate di matzah in Polonia

Shavei Israel ha spedito 2 tonnellate di matzah in Polonia

Pubblichiamo la traduzione dell’articolo uscito questo settimana su Arutz Sheva.

La comunit? ebraica in Polonia quest’anno ha ricevuto un pacco speciale, giusto in tempo per Pesach – 2 tonnellate di matzah da Israele, cio? 1692 scatole di Matzot Aviv, assieme a 90 scatole di matzah fatta a macchina, ma controllata cio? “shmura” e 45 scatole di matzah fatta a mano – grazie all’organizzazione gerosolimitana Shavei Israel e il suo presidente Michael Freund.

Poich? la preparazione della matzah deve essere rigorosamente controllata, la comunit? polacca ancora ? troppo piccola per provvedere. A seguito della richiesta del rabbino capo della Polonia, Michael Schudrich, Michael Freund ha accettato di sponsorizzare l’acquisto e la spedizione delle matzot, che verranno distribuite in una dozzina di comunit? polacche, tra queste Bielsko-Biala, Gdansk (Danzica), Katowice, Krakow (Cracovia), Legnica, Lodz, Lublin, Poznan, Szczecin (Stettino), Varsavia e Wroclaw (Breslavia).

Le matzot, che ricordano l’uscita degli Israeliti dall’Egitto, verranno consumate durante i Seder comunitari in tutta la Polonia. Verranno anche donate alle persone bisognose, agli ebrei anziani e alle persone inferme, e ai tanti sopravvissuti alla Shoah.

“Siamo estremamente grati a Shavei Israel e Michael Freund, che ci ha aiutati per cos? tanti anni ininterrottamente nell’educazione ebraica e con i suoi generosi doni”, ha detto Monika Krawczyk presidente dell’Unione Comunit? Ebraiche di Polonia.

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Come si preparava la matz? per Pesach a Vysoki, in Russia

Come si preparava la matz? per Pesach a Vysoki, in Russia

La matz? ? parte fondamentale di ogni Seder. Ai giorni nostri si pu? acquistare in ogni angolo sperduto del mondo, mentre una volta non tutti si potevano permettere di comprarne in quantit? sufficiente per le feste. Cos?, per esempio, i Subbotnik in Russia la preparavano in casa.

Gli abitanti del villaggio ricordano quei giorni. Maria Leonovna Gridneva ci racconta di come sua madre Dina Isaevna se ne prendeva cura, con l’aiuto di speciali arnesi che venivano tenuti nascosti in un luogo segreto per il resto dell’anno.

Si trattava di: due grandi tavole, un pestello per la farina, due ciotole di diverse dimensioni, un bicchiere per misurare l’acqua e un secchio, specie di coltellini per fare i buchi nella matz?, due matterelli, un coltello per tagliare la matz? e una pala in legno per infornare.

Per preparare la matz? diverse famiglie lavoravano insieme per alcuni giorni. Visto che le famiglie erano numerose, bisognava prepararne grandi quantit?. Oggi gli abitanti di Vysoki si recano a Voronezh per comprare la matzah dalla comunit? ebraica locale. Per? si tengono ancora tutti gli strumenti in casa, per ricordo.

Anna Lazarevna Bocharnikova, che ha da poco fatto aliy?, ci parla dei suoi ricordi d’infanzia legati ai preparativi per Pesach tra i Subbotnik.

“Le donne preparavano la farina e gli uomini la battevano. L’acqua veniva portata dal pozzo, di notte e chiamata “acqua della notte”. Partecipavano anche i bambini, che stendevano l’impasto. Il forno lavorava dalla mattina alla sera. La pasta veniva stirata e schiacciata tra le due lunghe tavole. Si tagliava, si facevano i buchi e si infornava. C’era una donna accanto al forno, ma era cos? caldo che si faceva fatica a starci vicino. Si occupava anche di lavare il forno e togliere la cenere. La matzah veniva infornata per 5-7 minuti e usciva profumata e croccante.”

Tova Filchagova, a capo della comunit? di Vysoki, ci dice cosa rendeva la loro matz? cos? speciale: “Avevamo 18 minuti per tutto il processo, solo cos? sarebbe stata casher, cio? matzah schmur?. Si faceva molta attenzione alla conservazione della farina, i grani erano di prima scelta tenuti in luoghi asciutti.”

E qui le toccanti foto degli arnesi da loro usati.

Pensieri per Pesach 5779

Pensieri per Pesach 5779

Ci avviciniamo B”H a Pesach.

Oggi vorrei proporvi una questione di alach?, dal libro “Vearev Na” di rav Zilbertstein.

Questa straordinaria domanda di alach? ci fa capire come anche nei momenti pi? bui, gli ebrei hanno sempre voluto rispettare la alach? e la shemirat mizwot.

Il caso ? il seguente :

2 ebrei nei campi di concentramento, riescono a corrompere un ufficiale nazista per aver un kezait di mazz? (misura di 27 grammi) ciascuno per adempiere alla mizw? (mideoraita) la sera del seder…l?ufficiale riesce a procurare loro solamente un kezait di mazz?. I 2 ebrei si chiedono cosa sia pi? giusto fare, se dare da mangiare il kezait intero ad una sola persona (facendolo quindi adempiere completamente alla mizw? e facendolo uscire d?obbligo) oppure dividere quel kezait in 2, in modo che comunque entrambe possano avere un ?ricordo? della mizw?.

I 2 ebrei indecisi, provano a fare chiarezza riportando lo Shulhan Aruch per cui in un analogo caso, 2 ebrei nel deserto hanno solo un kezait di mazz?. E in quel caso se uno dei 2 con la violenza lo ruba al compagno e lo mangia, non esce d?obbligo(il motivo per cui non esce d?obbligo, pur avendo mangiato il kezait intero, ? perch? ha precluso la possibilit? all?altro di fare la mizw?).

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