Parash? Vaikr? – L?appartenenza ad una identit? collettiva

Parash? Vaikr? – L?appartenenza ad una identit? collettiva

Il libro di Vaikr?, terzo nell?ordine in cui ? divisa la Tor?, comincia insegnando i differenti tipi di sacrificio che dovevano essere offerti a Dio da parte di tutto il popolo di Israele.

All?inizio della nostra parash? ci imbattiamo in una espressione molto particolare che non ha nessuna analogia possibile nel resto della Tor?: ?E chiam? Mosh? e parl? l?Eterno dal Santuario dicendo: Parla ai figli di Israele e d? loro: ?Chiunque voglia fare una offerta all?Eterno, tra gli animali?prender? la sua offerta?. Dio ha parlato a Mosh? dal Santuario.

Generalmente la Tor? si esprime in questo modo: ?E parl? Dio a Mosh酔; questa ? l?unica occasione nella quale, nonostante l?infinita potenza della voce divina, ad ascoltare Dio c?era solo Mosh? e solamente quando entrava nel Santuario trasportabile del deserto.

Ma Dio parlava davvero solo con Mosh?? ci verrebbe da chiederci. O forse parlava solamente in un determinato spazio fisico? La concezione ebraica del divino tende a considerare che Dio ? presente in ogni tempo, in ogni luogo ed in ogni spazio cos? come in ogni elemento del creato. Avere un messaggio di Dio ? un qualcosa che dipende totalmente da colui che riceve, data la non mutabilit? del trasmettitore. Giustamente ? nel Santuario, solo in esso, che Mosh? era capace di ?sintonizzarsi? con l?Eterno, ponendo la sua ?antenna?, il suo decodificatore interno nel solco del linguaggio divino, ricevendo in modo diretto il messaggio del Creatore.

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Parash? Toldot – La preghiera come dialogo

Parash? Toldot – La preghiera come dialogo

La parash? settimanale ci presenta fin da subito la difficile, ma tanto desiderata, gravidanza di Rivka, che porta in grembo due gemelli che si muovono incessantemente senza darle riposo. Rivka sapr? che i due gemelli saranno padri di due popoli o per meglio dire di due approcci diversi al mondo, tra la materia e lo spirito, in una lotta senza sosta e dove, a volte, i ruoli potranno essere anche drammaticamente confusi, tra il fratello tendente alla spiritualit? e quello tendente alla materialit?. ( Genesi 25, dal verso 22 in poi).

Come e dove avr? Rivka risposte alle sue domande? Il testo biblico ci racconta che una volta avvertiti questi terribili dolori Rivka ?and? a chiedere all?Eterno?, motivo di tanta pena. Rash? commenta il versetto dicendoci che si rec? a sentire quale sarebbe stata la conclusione della sua gravidanza. Il Midrash Bereshit Raba afferma invce che Rivka si rec? nel bet midrash di Shem ed Ever, che erano discendenti di No? e suoi discepoli, che le spiegarono l?esistenza dei due gemelli ed il loro destino simbolico. Read more

Parash? Lech Lech? – Va verso ci? che sei

Parash? Lech Lech? – Va verso ci? che sei

La Tor? adotta un approccio deduttivo della Creazione. Mentre progrediamo nei suoi capitoli si specifica sempre di pi? l?oggetto della sua attenzione. Quando giungiamo alla parash? di Lech lech?, dove ci troviamo adesso, tutto sembra dire che ci? che precedeva era preparato per introdurci alla scena dell?apparire di Abramo. Il Talmud spiega che il padre di Abramo era un fabbricante di idoli, oggetti di culto materiale, e che contro questi idoli Abramo focalizza la sua ribellione. Abramo non accetta il culto ?orizzontale? e l?idolatria estremamente diffusa nella sua epoca e di fatto cerca di superarla, scegliendo per se stesso la ribellione e la spiritualit? e, a sua volta, ? scelto da Dio per ?trovare? il monoteismo.

Il Signore disse ad Abramo: ?Vai via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va? nel paese che io ti mostrer???.Prima di tutto: ?Vai via?, vai per te, cerca te stesso e la tua identit?. Per poter raggiungere ci? dovrai abbandonare ?la tua terra?, la terra dei tuoi beni materiali, ?il tuo parentado?; dovrai separarti da tutto ci? che hai ricevuto per via emozionale, dalla matrice che ti ? stata impressa sin dall?istante della fecondazione e dai tuoi legami affettivi; dalla ?casa di tuo padre?, dalla cultura, dalla civilt? e da tutta la struttura morale ed intellettuale in cui sei vissuto fino ad adesso.

Abramo fu il primo ol?, il primo immigrato in terra di Israele che ha certamente affrontato difficolt? ben superiori di quelle incontrate da un immigrato dei nostri giorni. Abramo parte da Ur Casdim, uno dei maggiori centri culturali ed economici della sua epoca, e si dirige verso se stesso, per ?incontrarsi?. Abramo, nato nel seno di una famiglia ?agiata?, non parte a seguito di una persecuzione politica e tantomeno a causa di una crisi economica. Nella sua situazione, separarsi dalle proprie radici ? una delle pi? grandi prove che una persona possa affrontare. Senza radici culturali, familiari, sociali, spirituali n? tantomeno geografiche, l?uomo non ha un universo di riferimento con il quale identificarsi: Abramo si forza a vivere al massimo livello della solitudine esistenziale. Read more

Parash? Nitzavim ? Il patto di ognuno di noi

Parash? Nitzavim ? Il patto di ognuno di noi

Ogni cultura concepisce forme diverse di relazione ed impegno tra le persone e le istituzioni. Noi ci rapportiamo alle persone ed alle istituzioni, per iscritto o oralmente, sia attraverso le emozioni, che l?intelletto, che la legge. In questa parash? la Tor? pone di fronte a noi una formula diversa di impegno: il Patto.

Il Patto che formula la Tor? prevede la necessit? di due parti, chiaramente differenziate ed obbligatoriamente presenti, che accettano il patto in modo esplicito. Da un lato abbiamo Dio, dall?altro il popolo di Israele composto da persone che, nel momento in cui viene stipulato il Patto, si rivolgono a Dio al singolare come se fossero un unico individuo. Il patto si realizza sempre tra due parti che mantengono la loro indipendenza ma che non sono obbligatoriamente uguali o reciprocamente equivalenti. Il concetto di Patto ? applicabile al rapporto tra Dio e l?uomo, a quello di un uomo con sua moglie, a quello tra due uomini o a quello tra istituzioni con usi ed ideologie differenti: due uomini o entit? ?uguali? non hanno bisogno di un patto. Sarebbe inutile fare un patto con se stessi. Read more

Parash? Balak – Amore e timore

Parash? Balak – Amore e timore

Ci lascia sempre molto pensierosi la parasha di Balak. Abbiamo questo re che ? terrorizzato dalla potenza di Israele ma allo stesso tempo coglie l?idea che per sconfiggere questa potenza c?? bisogno di un attacco diverso da quello militare.

Ecco che entra in scena Bilaam, il mago, il potere ?altro?, l?idea di poter giocare con energie e magia, con benedizioni e maledizioni. Bilaam che a suo modo ? un uomo di fede. Una fede particolare, oscura, negativa ma pur sempre fede. Una fede che ? paura di Dio, non timore e non amore per Lui. Bilaam ? il prototipo, ? l?esempio di una fede non ebraica. Rispetta Dio perch? ne accetta l?Onnipotenza, non perch? ne custodisce l?amore per il mondo e per il genere umano. Vero ? che il timore ? parte della relazione di fede tra uomo-ebreo e Dio, ma si tratta di un timore che ? custodia di rispetto e consapevolezza del nostro limite, non terrore di creatura schiacciata dal potere infiniti di Dio. Ed ? per questo motivo che timore ed amore per l?Ebraismo si possono fondere come recitiamo prima dello Shem?, mentre terrore ed amore difficilmente si incontrano. Anche questa ? la distanza tra Bilaam e noi.

Una distanza che da Bilaam in poi troveremo ripetuta pi? volte nella storia della relazione tra uomo e Dio, una relazione che ebraicamente si esprime in modo totalmente diverso, da allora sino ad oggi.

Parash? Chukkat – In cosa ha sbagliato Mosh

Parash? Chukkat – In cosa ha sbagliato Mosh

Qual ? stato il peccato di Mosh?? In questa parash? di Chukkat leggiamo il terribile episodio che?condanner? Mosh? a non entrare nella terra promessa, lui che era guida e maestro del popolo ebraico.
Al capitolo 20 ed ai versetti dal 9 al 13 leggiamo: ?Moshe prese il bastone che era davanti come il?Signore gli aveva ordinato, e radunarono Mosh? ed Aaron tutta la comunit? davanti alla roccia e Moshe?disse loro: ? Ascoltate, ribelli, faremo noi uscire da questa roccia dell?acqua per voi??Moshe alz? la mano, percosse la roccia con il bastone due volte e ne usc? acqua in abbondanza: ne?bevvero la comunit? ed il bestiame. Ma il Signore disse a Moshe ed Aaron: ?Poich? non avete creduto in?me, in modo che manifestassi la mia santit? agli occhi dei figli di Israele, per questo motivo voi non?accompagnerete questa comunit? nella terra che io gli do. Queste sono le acque di Meriv?, dove i figli di?Israele litigarono con il Signore e dove Egli si mostr? Santo in mezzo a loro.?
Ma in definitiva qual ? stato il peccato di Mosh?? Il grande maestro italiano, Shemuel David Luzzatto?scrive: ?Moshe Rabbenu pecc? davvero molto ed i commentatori gli hanno imputato tredici e pi? sbagli,?ognuno dei quali gli ha causato nel suo cuore una nuova colpa, giacch? Don Itzhak Abravanel riport??dieci opinioni ed aggiunse la sua, Rashban nel libro Maghen Avot alla pagina 75 aggiunge una altra?opinione, Ramban un?altra ancora e probabilmente sono state scritte altre opinioni che io non conosco;
cos? che avevo sempre evitato una approfondita indagine di ci?, temendo che attraverso questa mia?indagine venisse fuori un nuovo commento ed anche io stesso mi sono ritrovato ad aggiungere un nuovo?peccato per Mosh? Rabbenu.? Read more

Parash? Korach – Chi era costui?

Parash? Korach – Chi era costui?

Chi ? Korach? Non una persona qualsiasi ed ? per questo che la sua rivolta, il suo agire contro Moshe ed Aaron e contro la stessa idea di Tor? ? ancora pi? grave di quello che possa apparire. Korach ? il capo della famiglia di Keahat, una della pi? importanti famiglie tra i leviti. Korach aveva un ruolo importante nel dover portare il Mishkan, il tabernacolo nel deserto, Korach era un uomo intelligente. Come ? stato possibile che potesse diventare il leader di una rivolta cos? drammatica e cos? insensata?

Il punto ? che l?intelligenza di Korach, cos? come l?intelligenza in genere, non ? un mezzo di sicura difesa dall?errore spirituale, dall?allontanamento da Dio, dal peccato stesso. Korach intelligentemente aveva vissuto la liberazione dall?Egitto, i prodigi che l?hanno accompagnata, la presenza di Dio quasi palpabile di fronte al Mar Rosso, il dono della Tor? e la rivelazione sul Sinai. Eppure tutto questo non ha salvato Korach ed i suoi duecentocinquanta uomini dalla ribellione. Eppure da Korach c?? da imparare. C?? da imparare dalla sua caparbiet?, dalla sua voglia di raggiungere il ruolo di sommo sacerdote, ma non c?? da imparare dall?uso che lui fa della sua intelligenza, dalla strumentalizzazione della Tor? per i suoi scopi, dal suo trascinare gli altri nell?errore e solo per i suoi scopi personali. Read more

Shavuot – Sotto le ali di Dio

Shavuot – Sotto le ali di Dio

Accanto alla luminosa lettura della rivelazione della Torah (Esodo 19-20) che si legge la mattina del primo giorno di Shavuot pochi sanno che per la stessa festivit? esiste una abbinamento con un altro libro biblico, il libro di Ruth, una delle cinque meghillot??che come le altre quattro ? stata legata ad un giorno di festivit? dai Maestri secondo questo schema: Cantico dei Cantici / Pesach, Qohelet (Ecclesiaste) / Sukkot, Esther / Purim, e Ech? (Lamentazioni) / Tisha B’Av.
Chi era Rut? Ruth ? la nuora moabita di una donna israelita di nome Naomi che si era trasferita con il marito ed i figli da Israele al paese vicino di Moav. Naomi, Ruth, e la cognata moabita Orpah restano vedove in un lasso di tempo molto breve ed allora Naomi, rimasta ormai sola senza marito n? figli, decide di tornare in Israele ed invita le nuore a lasciarla,? a tornare alle proprie case ed a cercare nuovi mariti. Orpah, non sappiamo se per mera educazione, inizialmente afferma di voler seguire la propria suocera ma poi di fatto torna al suo popolo, mentre Ruth ? decisa a restare con Naomi e zittisce ogni replica della suocera con queste parole: ” Ovunque andrai, andr?? il tuo popolo sar? il mio popolo e il tuo D.o ? il mio D.o”. (Ruth 1:16)

Sulla base di questo impegno, che ? in s? una dichiarazione di amore filiale ma anche una condivisione di cittadinanza, di fede, di identit? e di storia, Rut segue Naomi e l?evolversi di questa storia meravigliosa che consiglio di leggere e studiare porta come risultato il matrimonio di Rut stessa con un uomo di nome Boaz, ebreo e parente del defunto marito di Rut: da questa unione nascer? la famiglia che sar? la linea di ascendenza del re David, il quale aveva Rut come antenata, una moabita che aveva abbracciato fede ed identit? nazionale ebraica. Read more

Parash? Acharei Kedoshim – La Santit

Parash? Acharei Kedoshim – La Santit

Dalla parash? di Shemin, seguendo un cammino interpretativo interessante, ci ritroviamo a confrontarci con il concetto di santit? all?interno di? vari aspetti del mondo ebraico: la kasherut, le regole alimentari, la santit? della nascita in Tazri?, delle relazioni? sociali in Metzor?, delle abitazioni,? dei luoghi di vita.

? Siate Santi, perch? Io, il Signore vostro Dio, sono santo.? Levitico 19,2.

E? interessante, in questo versetto, il cambio tra un comandamento al plurale, ?Siate santi, (kedoshim)? e la contestualizzazione, al singolare, di questo stesso comandamento: ?Perch? Io il Signore vostro Dio, sono santo,(kadosh).?

Nella sua completezza il versetto recita: ?Il Signore disse ancora a Mos?: ?Parla a tutta la comunit? degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perch? io, il Signore, Dio vostro, sono santo.?

Alla santit? unica, inimitabile ed irripetibile di Dio corrisponde un comandamento collettivo che richiama la santit? della comunit?, di tutta la comunit? dei figli di Israele e ci invita ad ulteriori riflessioni.

Una santit? che non ? mai un richiamo astretto, ma passa per il cibo, per le relazioni intime, per ogni azione quotidiana con significato, li dove la Tor? richiama alla santit? come impegno e come luogo non sempre razionalmente comprensibile.? Read more

Parash? Vayakhel Pekudei – Una unione mistica con Dio

Parash? Vayakhel Pekudei – Una unione mistica con Dio

?E i capi dei popolo portarono pietre d?onice e pietre da incastonare per l?efod e per il pettorale,
aromi e olio per il candelabro, per l?olio dell?unzione e per il profumo fragrante, il ketoret hasamim? (Esodo 35, 27-28).
E? sempre stato difficile comprendere fino in fondo l?offerta dell?incenso che bruciava nel Mishkan ed in seguito nel Mikdash, nel Tempio di Gerusalemme.
Il ketoret bruciava quotidianamente ed una volta l?anno bruciava all?interno del Kodesh haKodashim, il luogo pi? sacro del Tempio.
Si trattava di un rituale che esprimeva un?intima connessione con l?Eterno, una devekuth, una unione mistica con Dio stesso.
Dobbiamo notare che la parola ebraica katar, che vuol dire bruciare, in aramaico ha il senso di ?attaccarsi, legarsi?.
Il senso di questo legame richiama un?unione con Dio che va al di l? di un rito come il sacrificio o l?offerta sull?altare.
Affermano, infatti i nostri saggi: ? Tutte le offerte venivano portate a causa dei peccati o degli obblighi, ma il ketoret era offerto solo per gioia.? (Tanchuma Tetzaveh, 15)
Il ketoret era un?insieme di profumi e fragranze, il suo fumo profumato che saliva verso l?alto simboleggiava una perfetta connessione tra cielo e terra, tra spirito e materia.

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