La prima del musical storico sui Bnei Anusim

La prima del musical storico sui Bnei Anusim

Nelle scorse settimane, le talentose Sharon Katz e Avital Macales, del Woman?s Performance Community di Gerusalemme, hanno presentato la prima del loro fantastico musical “Hidden: The Secret Jews of Spain“,?basato sul libro ?La famiglia Aguilar? di Rav Marcus Lehmann.?Narra la storia di una famiglia che all?esterno vive secondo le regole cristiane, mentre in segreto continua a professare la fede ebraica affrontando le difficolt? e cercando di sopravvivere.

Lo spettacolo si ? svolto al Teatro?IASA (Israel Arts and Science Academy) di Gerusalemme, e ha fatto un tutto esaurito. Tra il pubblico c’erano i nostri colleghi di Shavei Israel, tra cui Chaya Castillo, direttrice del Dipartimento per i Bnei Anusim. Visto il nostro lavoro con i discendenti di ebrei in tutto il mondo, lo spettacolo ? stato per noi particolarmente toccante e commovente quando abbiamo immaginato cosa avessero passato queste persone nei secoli.

Come ha detto?Shifra C. Penkower, regista del musical, descrivendo il programma: “Lo spettacolo per intero ? stato fonte di ispirazione, nessuno di noi uscir? di qui uguale a come era prima da un punto di vista umano”. Come non darle ragione…

Per ulteriori informazioni e per acquistare i biglietti, per favore seguite questo?link.

Photo: Laura Ben-David

Un laboratorio di candele per Shabbat

Un laboratorio di candele per Shabbat

Rav Avraham Latapiat, emissario di Shavei Israel in Cile, ha organizzato un laboratorio per bambini speciale, nel locale Talmud Torah (doposcuola ebraico), per spiegare loro l’importanza del rispetto di Shabbat e di come preparare candele artigianalmente e organizzare la tavola di Shabbat.

Read more

Gli ultimi “olim” Bnei Menashe si sono trasferiti dal centro di accoglienza alle loro nuove case

Gli ultimi “olim” Bnei Menashe si sono trasferiti dal centro di accoglienza alle loro nuove case

La scorsa settimana le famiglie Bnei Menashe, tutte immigrate in Israele dall’India diversi mesi fa, hanno lasciato il centro di assorbimento di Shavei Israel a Kfar Hasidim per i loro nuovi appartamenti di Beit Shean. Di solito, i nuovi immigrati si fermano a Kfar Hasidim per tre mesi circa, tempo in cui studiano ebraico, imparano pi? cose sulle tradizioni ebraiche e la vita in Israele, e si preparano alla loro conversione formale all’ebraismo.

Questi nuovi immigrati fanno parte di un gruppo di 225 Bnei Menashe portati in Aaliyah da Shavei Israel a giugno. Tutti loro prima vivevano nel Manipur, stato nel nord-est dell’India al confine con il Myanmar, dove vive la pi? numerosa comunit? Bnei Menashe indiana.? Read more

Dopo 49 anni, un matrimonio ebraico ? stato celebrato nella Sinagoga del Piazzo a Biella

Dopo 49 anni, un matrimonio ebraico ? stato celebrato nella Sinagoga del Piazzo a Biella

E’ stato da poco pubblicato un articolo su di un matrimonio che si ? svolto nell’antico quartiere ebraico di Biella, il Piazzo. In realt? Angela Ferrari (64 anni) e Alberto Cal? (72 anni), sono gi? sposati da 44 anni. Dopo avere studiato e fatto una conversione ufficiale con Shavei Israel, hanno potuto celebrare il loro?matrimonio secondo la legge ebraica.

?E Isacco introdusse Rebecca nella tenda di Sara sua madre, si un? a lei, s? che ella gli divenne moglie e la am??. Da questo passo della Genesi (24:67) prende origine la consuetudine ebraica di celebrare i matrimoni sotto alla chuppah, un baldacchino sotto il quale si riuniscono gli sposi e che simboleggia l?unione e la coabitazione di uomo e donna nel vincolo nuziale. Dopo 49 anni, lo scorso 29 luglio, la Sinagoga del Piazzo, il quartiere medievale di Biella, ha festeggiato nuovamente l?unione di due sposi, Alberto Cal? e Angela Ferrari Cal?. L?ultimo matrimonio, quello della biellese Eva Coen Sacerdotti Scialtiel, era stato celebrato nel 1969, dal Rabbino Sergio Sierra della Comunit? di Torino.

Gli attuali sposi, Alberto e Angela, seppur residenti per lo pi? in Israele, hanno scelto di sposarsi nella Sinagoga del Piazzo con una scelta dettata dall?affetto, la propria Comunit? – di cui lo sposo ? consigliere – e dal legame che i Cal? mantengono con Biella. Alberto Cal?, adolescente, fece il suo bar mitzvah (maggiorit? religiosa) nella Sinagoga del Piazzo, celebrato da suo nonno, Rav Gustavo Cal?, ultimo rabbino capo della Comunit? ebraica di Vercelli con Biella nell?immediato dopoguerra, dopo la Shoah e la relativa dispersione degli ebrei dalle nostre province. Rav Cal?, uomo colto, gi? Rabbino di Verona nel 1907, di Corf? fino al 1918, di Bengasi, di Pitigliano fino al 1924, di Mantova dal 1927, fu nominato rabbino di Vercelli nel 1946.

Read more

Sempre pi? partecipanti ai seminari di Shavei Israel nel Maani Center di Gerusalemme

Sempre pi? partecipanti ai seminari di Shavei Israel nel Maani Center di Gerusalemme

Il Maani Center di Shavei Israel continua a lavorare per preservare il patrimonio dei discendenti di comunit? ebraiche in tutto il mondo. Un nuovo seminario si ? svolto nei nostri uffici di Gerusalemme la settimana scorsa, richiamando pi? di 30 partecipanti entusiasti di sapere di pi? sui Bnei Anusim in Europa e America Latina. La lezione ? stata tenuta da Edith Blaustein, vice presidente di Shavei Israel; e per la prima volta la lingua dell’evento ? stato lo spagnolo.

Una delle ospiti speciali dell’incontro ? stata Sara Israel, autrice di??Vasijas Reparadas? (Vasi Riparati) che ha presentato il libro e condiviso la sua storia con i presenti.

Siamo felici di condividere una registrazione dell’incontro, per quelli che non hanno potuto essere presenti.

E alcune foto dell’incontro:

I discendenti dei Chuetas celebrano il loro matrimonio ebraico, in Israele – per la prima volta in 500 anni!

I discendenti dei Chuetas celebrano il loro matrimonio ebraico, in Israele – per la prima volta in 500 anni!

La scorsa settimana, Shavei Israel ha partecipato con commozione al matrimonio di Antonio (Pinchas)?Pi?a Florit e Xisca (Iscah) Oliver Valls, ambedue discendenti dei Chuetas di Palma di Maiorca. L’evento ? stato unico nel suo genere, visto che in 500 anni non si ? mai svolta una cerimonia simile! Per pi? di 500 anni i Chuetas (discendenti dai primi abitanti ebrei dell’isola spagnola di Maiorca, convertiti forzatamente al cattolicesimo secoli fa) non avevano il diritto di sposarsi secondo le leggi ebraiche.

Pinchas ha seguito un viaggio spirituale verso l’ebraismo, attraverso una conversione ufficiale. Oggi ? uno chef di successo, famoso autore di diversi libri di cucina e maggiore esperto della speciale cucina di Maiorca. Assieme alla moglie, ? arrivato in Israele appositamente per stare sotto la chupp?, nel matrimonio celebrato dal nostro Rav Eliyahu Birnbaum, che ha anche organizzato un ricevimento per la coppia ad Efrat. Anche Rav Nissan Ben Abraham, ? gi? emissario di Shavei Israel a Palma, ha partecipato al grande evento e ha dato una benedizione alla coppia in catalano.

Auguriamo agli sposi un grande MAZAL TOV e, con grande piacere, condividiamo alcune foto e dei video del matrimonio.

Uno dei video mostra il momento pi? commovente di tutta la cerimonia, Pinchas che dedica una poesia in catalano a sua moglie.

Foto di Laura Ben-David

Il matrimonio si ? svolto in una yeshiv? vicino a Gerusalemme:

Read more

Interessanti nuovi seminari presso il nostro Maani Center a Gerusalemme

Interessanti nuovi seminari presso il nostro Maani Center a Gerusalemme

Il “Maani Center” di Shavei Israel sta producendo ininterrottamente dei seminari coinvolgenti dedicati alle varie comunit? ebraiche?”perdute e nascoste” in tutto il mondo. Gli ultimi due sono stati dedicati ai Bnei Anusim (i cosiddetti marrani) che stanno riscoprendo le loro radici ebraiche, e agli ebrei nascosti della Polonia.

Il primo seminario ? stato tenuto da Esther Astruc, una nuova immigrata dagli Stati Uniti e discendente di Bnei Anusim, i cui antenati hanno nascosto la propria identit? per 500 anni. Ha condiviso la sua incredibile storia personale e uno degli ospiti ha scritto quanto segue:

Esther ha condiviso la sua incredibile storia, da ragazza cristiana del midwest a donna dalle radici ebraiche francesi e spagnole. La storia della sua famiglia attraverso i secoli ? stata affascinante. Come un detective ha scoperto segreti di famiglia durati centinaia di anni.”

Ecco alcune foto dei nostri incontri:

Read more

Viaggio nella Napoli Ebraica – parte I

Viaggio nella Napoli Ebraica – parte I

Il viaggio di Ariel Borstein nella Napoli ebraica ? stato pubblicato su Israel HaYom a questo link.

I discendenti in Italia Meridionale dei cosiddetti “marrani” tornano alle loro origini, sia in maniera simbolica che pratica.

Camminare con Ciro D’Avino per il centro di Napoli ? molto pi? che una passeggiata turistica. Ciro, orgoglioso napoletano, conosce bene la rete di labirinti fatta di strade e vicoli, conosce ogni casa e ogni pietra, e conosce anche qualcosa della sua citt? che sfugge a molti altri suoi abitanti. A differenza loro, Ciro pu? navigare nel passato e trovare gli strati della Napoli ebraica. La sua diligenza rimuove dalle chiese o dalle rovine la contemporanea apparenza portandoci indietro, almeno nell’immaginazione, alle sinagoghe che operavano in questi edifici pi? di 500 anni fa.

“Qui era la via degli Ebrei”, indica un alto muro che blocca il passaggio. “E qui ci sono i Marrani, quegli ebrei che furono forzati alla conversione al cattolicesimo, ma che in segreto continuarono a vivere una vita ebraica.”

Il signor d’Avino, con la sua grande Stella di Davide appesa al collo, ? un discendente dei “marrani”. In effetti il suo cognome fa subito sospettare che vi siano delle radici ebraiche, vista la parola ebraica “Avinu”, uno dei nomi di Abramo. Ci dice con orgoglio che la sua famiglia di Ebrei Sefarditi viveva nel Regno di Aragona e aveva vissuto in Francia nel XIII secolo. Secondo le sue ricerche, il cognome era popolare nelle zone di Soma e Zubiana, dove risiedeva una comunit? ebraica, i cui membri furono costretti alla conversione nel 1515. Secondo i registri dell’Inquisizione spagnola, chiunque portasse un cognome come questo o simile a questo era considerato “di sangue ebraico”.?Ancora oggi a Napoli, sulle cassette postali si notano molti cognomi di “marrani”: Simauna, Escallone, Cavaliera e altri – tutti hanno radice ebraica.? Read more

Shavuot – Sotto le ali di Dio

Shavuot – Sotto le ali di Dio

Accanto alla luminosa lettura della rivelazione della Torah (Esodo 19-20) che si legge la mattina del primo giorno di Shavuot pochi sanno che per la stessa festivit? esiste una abbinamento con un altro libro biblico, il libro di Ruth, una delle cinque meghillot??che come le altre quattro ? stata legata ad un giorno di festivit? dai Maestri secondo questo schema: Cantico dei Cantici / Pesach, Qohelet (Ecclesiaste) / Sukkot, Esther / Purim, e Ech? (Lamentazioni) / Tisha B’Av.
Chi era Rut? Ruth ? la nuora moabita di una donna israelita di nome Naomi che si era trasferita con il marito ed i figli da Israele al paese vicino di Moav. Naomi, Ruth, e la cognata moabita Orpah restano vedove in un lasso di tempo molto breve ed allora Naomi, rimasta ormai sola senza marito n? figli, decide di tornare in Israele ed invita le nuore a lasciarla,? a tornare alle proprie case ed a cercare nuovi mariti. Orpah, non sappiamo se per mera educazione, inizialmente afferma di voler seguire la propria suocera ma poi di fatto torna al suo popolo, mentre Ruth ? decisa a restare con Naomi e zittisce ogni replica della suocera con queste parole: ” Ovunque andrai, andr?? il tuo popolo sar? il mio popolo e il tuo D.o ? il mio D.o”. (Ruth 1:16)

Sulla base di questo impegno, che ? in s? una dichiarazione di amore filiale ma anche una condivisione di cittadinanza, di fede, di identit? e di storia, Rut segue Naomi e l?evolversi di questa storia meravigliosa che consiglio di leggere e studiare porta come risultato il matrimonio di Rut stessa con un uomo di nome Boaz, ebreo e parente del defunto marito di Rut: da questa unione nascer? la famiglia che sar? la linea di ascendenza del re David, il quale aveva Rut come antenata, una moabita che aveva abbracciato fede ed identit? nazionale ebraica. Read more

Parash? Emor – Il ruolo del sacro

Parash? Emor – Il ruolo del sacro

Esiste un ruolo storico ed un ruolo contemporaneo ed invisibile del Cohen. Il ruolo storico ? quello che conosciamo attraverso la Tor?, rispetto alla sua presenza nel Bet HaMikdash, rispetto al suo essere persona fisica di incontro tra Dio e uomo, tra rito e Shechina otre la stessa ritualit?.
In nome di questo ruolo i primi versetti della nostra parasha di Emor delimitano e definiscono lo spazio ben definito e ben delimitato che il Cohen ha per la propria vita privata sia in positivo che in negativo. Allo spazio del dolore il Cohen pu? concedere solo lo stretto ambito familiare ed allo spazio positivo come quello matrimoniale il Cohen pu? concedere solo gli spazi che la Tor? delimita: il Cohen non pu? sposare una divorziata o ?una ghioret.
? davvero difficile comprendere le richieste della Tor? in questo senso perch? ? chiaro che a livello emotivo ci ? difficile seguire la logica di una imposizione matrimoniale che impone al Cohen di non poter sposare una donna ebrea che sia divorziata o ghioret.

Read more