Parash? Beaalotecha – A volte dal lamento nasce il problema

Questa parash? ci mostra il popolo di Israele che esperimenta diverse frustrazioni, a causa delle quali protesta e si lamenta davanti a Dio. In un uno di questi casi il popolo vive un senso di ?vuoto? senza che vi sia alcun motivo particolare. E? la percezione di tale vuoto che provoca un lamento che ? fine a se stesso. La Tor? ci racconta, in questo caso, che Dio reagisce incendiando parte dell?accampamento. L?altro caso ? ben differente. Il popolo vive una necessit? concreta e reclama: ?Chi ci dar? carne per mangiare?…Ci manca il pesce??. Non ? che Il popolo abbia fame, perch? con la manna riesce a gustare tutti i sapori che desidera, ma si sente stufo di mangiare sempre la stessa cosa. Di fronte alla lamentela per una mancanza concreta, indipendentemente dalla sua validit?, Dio soddisfa la richiesta del popolo e gli invia carne da mangiare.

Questi due casi sono una porta che si apre, attraverso cui comprendiamo le circostanze nelle quali ? valido reclamare. La Tor? non si oppone all?uomo che si lamenta, che critica e reclama, purch? abbia una ragione specifica e concreta per farlo. In varie occasioni il popolo di Israele si ? lamentato davanti a Dio ed Egli ha accettato le sue lamentale. La Tor? ci fa notare che anche Abramo si lament? di fronte al Creatore, cos? come, pi? volte, si lament? lo stesso Mosh?.

La situazione acquisisce una diversa valenza e diviene problematica quando ci si lamenta a vuoto, senza un motivo apparente, quando ci si lamenta e si piange senza un perch?. A volte ci si lamenta idealizzando le situazioni, alienandosi dalla realt?. Non si ? coscienti di ci? che accade effettivamente intorno a s?, si chiudono gli occhi e, con essi, si chiude anche la possibilit? di comprendere le ragioni della propria lamentela. In questo modo, l?ambiente negativo, lontano da essere causa di tristezza e di lamentela, risulta essere la sua conseguenza.

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