Conto alla rovescia per la loro Alya’ in Israele

Conto alla rovescia per la loro Alya’ in Israele

Porteremo 250 nuovi immigrati. Con il tuo aiuto sar? possibile! Ecco la storia di una famiglia che attende con ansia:

Per Ofer Kolny, 44 anni, realizzare l’aliya ? stato un sogno per lui, sua moglie e i loro due figli. Un ragazzo laureato che lavora come insegnante privato, Ofer ha sempre voluto trasferirsi in Israele e diventare un rabbino. Ha rinnovato il suo passaporto tre volte mentre aspettava la sua possibilit? di fare l’aliya in Israele. Come dice, ?Uno dei pi? importanti comandamenti delle mitzvot della Torah ? vivere in Israele; essere nella Terra Promessa. Altrimenti siamo incompleti. “

Ora che ha una famiglia, spera di poter almeno studiare la Torah regolarmente una volta in Israele. Ofer si ? sempre sentito turbato in India e sta contando i giorni in cui la sua famiglia potr? finalmente chiamare Israele “casa”.

Anche la moglie di Ofer, Tehila, che fa il possibile per aiutare la famiglia economicamente, ? entusiasta. I ragazzi, Itzhak che ha otto anni e Yuval, che ne ha quattro, stanno gi? sognando il loro futuro ruolo nell’IDF. ?Mio figlio maggiore, che frequenta la seconda elementare, vuole diventare un ufficiale dell’esercito. Ma il mio piccolo, che ha solo quattro anni, sta gi? progettando di diventare un pilota dell’aeronautica militare israeliana! “

Per favore, aiuta Ofer e la s vaua famiglia a fare l’aliya. Il costo ? di $ 1000 a persona, quindi nel caso di Ofer e della sua famiglia solo $ 4000 consentiranno loro di realizzare il loro sogno.

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Nove coppie di immigrati Bnei Menashe si sposano in una cerimonia di gruppo in Israele

Nove coppie di immigrati Bnei Menashe si sposano in una cerimonia di gruppo in Israele

Nove coppie Bnei Menashe, tutte immigrate dal Manipur in India lo scorso mese, si sono sposate questa settimana in una cerimonia di gruppo nel centro di assorbimento di Shavei Israel a Kfar Hasidim, secondo la legge ebraica subito dopo la formale conversione.

Le nove coppie fanno parte di un gruppo di 162 immigrati appena arrivati in Israele grazie a Shavei Israel. Arrivano tutti dall’India nord-orientale, centro maggiore per le comunit? Bnei Menashe. I nuovi immigrati si vogliono stabilire a Tiberiade in Israele, non appena lasciato il centro di Kfar Hasidim.

“Dopo avere realizzato il sogno di fare aliy? e tornare al popolo ebraico, le nove copie Bnei Menashe adesso hanno un’ulteriore motivo per celebrare”, ha detto il presidente di Shavei Israel, Michael Freund.”Si sono risposati seguendo una tradizionale cerimonia ebraica che simboleggia anche la nuova vita che stanno costruendo nello Stato Ebraico. Auguriamo loro di cuore mazal tov e tanta gioia, salute e successo qui in Israele”. Read more

VIDEO: #OperazioneMenashe riunisce le famiglie in Israele

VIDEO: #OperazioneMenashe riunisce le famiglie in Israele

Preparate i fazzolettini, perch? sar? dura trattenere le emozioni dopo avere guardato questi filmati. Famiglie che non si sono incontrate da anni scoppiano in lacrime mentre grida di gioia arrivano in sottofondo, da parte dei nuovi immigrati. Madri, figlie, sorelle e fratelli si riuniscono: questi sono tre video che non potete perdervi.

Immigranti dalla Colombia celebrano due anni di aliy

Immigranti dalla Colombia celebrano due anni di aliy

Mentre Rosh HaShana si avvicina, ? tradizione fare il conto delle proprie benedizioni. Per le famiglie Antolinez, Camargo e Maloof c’? una benedizione particolarmente importante: il privilegio (zechut) di iniziare una nuova vita in Israele.

Queste tre famiglie Bene Anusim, assieme a Rivka Sisa, arrivata in Israele per conto suo, sono tra gli orgogliosi nuovi immigrati che Shavei Israel ha aiutato nel fare aliy? dalla Colombia. Celebrano due anni nella Terra Santa proprio questo Rosh HaShana.

Gli uomini della famiglia Camargo e Maloof studiano attualmente in una yeshiva. I bambini vanno a scuola. E la signora Camargo ha aperto un mischpachton – un asilo nido a casa sua.

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Gli ebrei del Kurdistan vogliono un maggiore riconoscimento

I discendenti degli ebrei nella regione del Kurdistan iracheno chiedono maggiore riconoscimento. Dopo decenni, durante i quali hanno dovuto nascondere le proprie radici ebraiche, vogliono avere la libert? di potere scegliere la propria identit?, come riporta da Irbil Judit Neurink del Deutsche Welle.

“Israele ci dovrebbe accettare” dice Sherko Sami Rachamim, un curdo dalle radici ebraiche, che vive e lavora nel Kurdistan iracheno. Per anni ha cercato di stabilirsi con la sua famiglia in Israele, “ma gli israeliani ci hanno chiuso le loro porte”.

Dice che molti ebrei convertiti all’islam, si sentono come lui. Rachamim ? uno delle migliaia degli ebrei del Kurdistan iracheno, i cui nonni si sono convertiti prima e durante le persecuzioni nell’area, a seguito della fondazione dello Stato di Israele. Negli anni 1950, due terzi dei circa 150mila ebrei che vivevano in Iraq sono fuggiti in Israele e altri paesi. Altri si sono convertiti, o sono fuggiti negli anni ’70, quando il dittatore Sadam Husein ha ripreso le persecuzioni.

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