Ricevi in regalo il bellissimo calendario (fino a esaurimento scorte) della comunit? ebraica di lodz, a partire da una donazione di 25 dollari. Accertati di avere inserito il tuo indirizzo di residenza nel modulo del link.
I volti di 15 studenti ebrei polacchi sono il tema di un meraviglioso calendario anglo-polacco. E’ la pi? forte e tangibile testimonianza della rinascita e tenacia della vita ebraica in Polonia. Decenni dopo la Shoah molti giovani polacchi hanno iniziato ad avere un ruolo attivo nella ricostruzione della vita ebraica in Polonia, aiutando gli altri a fare lo stesso viaggio e percorso.
Lo scopo di Shavei Israel ? di essere il punto di riferimento per ogni ebreo polacco che voglia esplorare le proprie radici, aiutando nel percorso e accogliendo con calore.
Al link, il modulo da compilare per la donazione. Grazie!
La comunit? ebraica di Belmonte, in Portogallo, sa come celebrare lo Shabbat “con gusto”. Ecco qui alcune foto dello scorso venerd? prima del tramonto, con l’emissario di Shavei Israel per la comunit?, Rav Elisha Salas, che da ad alcuni uomini una lezione su come tagliare i nodi ai loro piccoli scialle da preghiera.
E cosa si cuoce in pentola? Forse della chall? casalinga e un brodo di pollo?
Vi aspettiamo il 18 settembre 2016 a Palermo, per la Giornata Europea della Cultura Ebraica.
Gli incontri inizieranno alle 9:30 con la visita guidata alla Giudecca di Palermo; e proseguiranno nel pomeriggio alle 17, con l’incontro sul tema “Lingue e dialetti ebraici”, dove parler? il nostro emissario in Italia – Rav Pinhas Punturello.
Radomsk in Polonia ? stato uno dei maggiori centri del Chassidismo prima della II guerra mondiale. Basti pensare che 1/3 di tutti i Chassidim del mondo erano di Radomsk. Questo grazie anche a Rav Salomon HaKohen Rabinowicz, uno dei pi? grandi maestri (tzaddik) del Chassidismo, sepolto tuttora nel kirkut (cimitero) di via Przedborska.
Oggi il suo pronipote, Zelig Rabinowicz ha posto la prima pietra di fondazione del nuovo centro per visitatori di Radomsk – la Casa del Pellegrino.
Ogni anno migliaia di ebrei da tutto il mondo visitano la citt? e il cimitero dove ? sepolto il fondatore della grande dinastia chassidica.
Il centro sar? un punto di accoglienza per il pellegrini, ma anche un museo dove si potr? conoscere meglio la storia degli ebrei a Radomsk.
Gli accordi sono stati firmati tra il sindaco Jaroslaw Ferenc, Zelig Rabinowicz ed era presente anche l’emissario di Shavei Israel a Lodz – Rav Dawid Szychowski.
“Alla fine di marzo 2017 sar? l’anniversario della morte di Rav Rabinowicz, e ci piacerebbe molto che gi? i primi muri fossero innalzati”, ci dice il pronipote.
Anche in Polonia l’evento non sta passando inosservato -?articolo e foto.
Il 29 agosto 1944, ? partito dal ghetto di Lodz – organizzato dai nazisti – il trasporto verso il Campo di Concentramento di Auschwitz-Birkenau. La citt? di Lodz, con il suo sindaco Hanna Zdanowska, hanno voluto commemorare il tragico evento.
“E’ partito con quel trasporto 1/3 della popolazione di Lodz, parte integrante della societ? del tempo” sottolinea la Zdanowska.
Dawid Szychowski, rabbino a Lodz ed emissario di Shavei Israel ha partecipato, facendo notare come in questo momento debba?esserci posto per il dolore silenzioso e per la sofferenza. Il rabbino Szychowski ha fatto l’esempio di Giobbe, che dopo avere perso tutti gli averi e la sua famiglia, si ? concentrato sulla riflessione. “Il momento di immersione nel dolore ? il momento nel quale ci incontriamo con Dio e con l’Assoluto, per porre la domanda: che senso ha la sofferenza”, ha detto il nostro rabbino.
Ecco qui uno degli articoli della stampa polacca dedicato all’evento:
Come ti vesti per il tuo Bat-mitzva in Nigeria? Non molto diversamente che in Israele: con un abito vaporoso rosa e una corona!
Gadi Bentley, uno dei nostri emissari per gli Ebrei Igbo in Nigeria (ne avevamo gi? scritto qui e qui), ci ha inviato le foto di questa giovane ragazza durante il suo Bat-mitzva, Tuvia Bat Pennyel, circondata da fratelli e genitori. Tuvia vive nella piccola cittadina di Ogidi.
Circa 3000 Igbo si identificano come Ebrei e praticano una moderna forma di ebraismo, con sinagoghe (26 nel paese), rotoli di Torah, casherut, indossano i Tefillin e il Tallit, e i maschi vengono circoncisi.
Gli Ebrei Igbo sono stati notati dagli occidentali circa 500 anni fa, quando dei missionari portoghesi arrivarono in Africa Occidentale. Inviarono alle loro sedi dei rapporti nei quali si parlava di africani che rispettavano lo Shabbat e le leggi della Casherut. Anche se i missionari iniziarono a convertire gran parte degli Igbo al cristianesimo, questi non dimenticarono delle loro origini e negli ultimi decenni hanno iniziato a ritornare alle proprie radici.
Questa riconnessione non riguarda solo le celebrazioni, smachot, come un bar-mitzva. Ogni mese i ragazzi della comunit? si raccolgono per varie attivit? e per divertimento. Ecco alcune foto (quello alto non-Nigeriano ? il nostro emissario Gadi).
L’idea ? quella di incontrarsi in posti diversi ogni volta “per studiare Torah insieme e imparare gli uni dagli altri”, ci dice Gadi Bentley.
C’? sempre un quiz sul Legge Ebraica, Sionismo e lingua ebraica. Ci sono sempre tanti vincitori.
E ultimamente, come si vede dalle foto, c’? stato uno Shabbaton a Eboni.
Elad Israel e Yoel Kolshing sono tifosi di calcio da sempre – che nel loro caso significa da circa nove anni. I Bnei Menashe sono proprio cos?, danno calci al pallone da quando riescono gi? a dire Shem? Israel.
Ma nemmeno nei loro sogni pi? grandi avrebbero mai immaginato di entrare in campo accompagnando una delle pi? grandi squadre italiane – il Maccabi Tel Aviv – vestiti con la tipica uniforme della squadra, blu e gialla.
Il grande momento di Elad e Yoel ha inaugurato una nuova eccitante collaborazione tra Shavei Israel e la Fondazione Maccabi Tel Aviv Football Club. Altre attivit? in programma: un campeggio con calcio per i giovani Bnei Menashe, sponsorizzazione del torneo di calcio di Sukkot dei Bnei Menashe, e forse anche una visita ai Bnei Menashe che ancora vivono in India da parte del Maccabi Tel Aviv.
Il 20 giugno 2016, presso la Sede dell’Ente Parco dell’Etna si terr? il convegno “I deserti di Israele e i deserti lavici dell’Etna. Protezione e utilizzabilit? di un territorio”.
L’introduzione verr? fatta dal nostro emissario Rav Pinhas Punturello.
Il convegno e la Sottoscrizione del Protocollo di Intesa sono organizzati dall’Ente Parco dell’Etna, dall’Istituto Internazionale di Cultura Ebraica e dalla Charta delle Judeche di Sicilia.
Nel nuovo hotel casher Har Sinai di Belmonte in Portogallo, ? stato organizzato uno shabbaton.
Il nostro emissario Rav Elisha Salas e Rav Isroel Nachum di Safed hanno ospitato un gruppo di 120 ebrei Chassidici di New York, per quella che Rav Salas ha chiamato “una straordinaria e unica esperienza in Portogallo”.
Membri della locale comunit? Bnei Anousim si sono uniti ai loro confratelli americani per un fine settimana di cibo gourmet, lezioni entusiasmanti, preghiere gioiose, e tanti canti “over the top” – come potete vedere nei video.
“E’ stato uno spettacolo meraviglioso per i nostri occhi e un’elevazione per le nostre anime, potere vedere e sentire cos? tanti ebrei cantare le canzoni di Shabbat e i salmi, qui a Belmonte”, ha detto Rav Salas. “Per la prima volta in quasi 600 anni, le voci degli ebrei sono ritornate nella nostra citt?. La sinagoga era piena e non c’era nemmeno una persona che non ballasse per strada al suono delle meravigliose melodie di Shabbat”.
Rav Salas descrive quello che sta succedendo in Portogallo in questi giorni come “una grande benedizione e un nuovo inizio. E’ stato uno Shabbat bellissimo, pieno di gioia, conversazioni, abbracci, strette di mano e felicit? nei nostri cuori”.
Belmonte ha avuto una comunit? ebraica florida fino al XV secolo quando i suoi membri vennero forzati o a nascondersi o a convertirsi al cattolicesimo. Oggi, i discendenti di questi ebrei – i Bnei Anousim – stanno sempre pi? riscoprendo e riabbracciando le loro origini nascoste.
Belmonte, dove Rav Salas fa base, ? al centro di questa rinascita. Ma per i membri di questa comunit? portoghese in crescita di Bnei Anousim, questo Shabbat li ha fatti sentire – per un breve momento e con un piccolo aiuto di alcuni nuovi amici che hanno attraversato l’Atlantico – come il vero centro del mondo ebraico.