Di Yosef Bitton
Come abbiamo detto nel precente principio, poich? Dio non ? e non ha un corpo, nulla di legato al mondo fisico pu? essere applicato a Lui. Sonno, veglia, rabbia e risate, o gioia e tristezza, non si applicano a Lui.
Ogni volta che la Tor? o i profeti parlano di Dio in questo modo (antropomorfismo), lo fanno in modo metaforico o allegorico. Allo stesso modo, non possiamo applicare a Dio, i concetti di nascita o fine. Dio non esiste nel tempo (o, esiste indipendentemente dal tempo). Idee di principio, fine o et? non si applicano a Lui.
Chiederci “Se Dio avesse creato il mondo, chi ha creato Dio?” sarebbe come chiedere: “Se il fornaio accumulava il pane, chi accumulava il fornaio?” La nozione di “impastamento” si applica a ci? che produce il fornaio, ma non pu? quindi essere applicata all’esistenza del fornaio. Allo stesso modo, il concetto di creazione non pu? essere applicato al Creatore. Dio ? eterno. Ed ? stato tutto creato da Dio dal nulla, incluso il “tempo”, che ? una delle creazioni di Dio.
C’? un punto molto importante nel campo del dibattito sulla scienza e l’ebraismo che deriva da questo principio. Noi ebrei non abbiamo mai creduto nell’eternit? dell’universo.
Il 4? principio della nostra fede afferma che solo Dio ? eterno. Maimonide (1165-1204) scrisse: “Un principio fondamentale della Legge ebraica ? che il mondo ? stato creato da Dio dall’assoluta inesistenza. Ci? che osservi, lettore, che ho ripetutamente argomentato contro l’eternit? del mondo contro l’opinione dei filosofi, ? dimostrare il carattere assolutamente [soprannaturale] della Sua esistenza, come ho spiegato e chiarito nella Guida dei Perplessi”.
Perch? Maimonide ha enfatizzato questa convinzione? A partire probabilmente da Aristotele, filosofi e scienziati negarono sempre che l’Universo avesse un inizio. Hanno detto che l’universo era eterno e non c’era alcun punto di partenza (‘olam qadmon).
Questa idea inizi? a cambiare solo nel 1930, quando Edwin Hubble scopr? che l’universo si stava espandendo. Se il cosmo si espande, e non si muove in cerchio come si pensava in precedenza, allora deve aver avuto un “punto zero”. Qualche anno dopo molti scienziati hanno elaborato una semplice formula induttiva che affermava che se riportiamo indietro il film dell’espansione dell’universo raggiungeremo inevitabilmente un momento di inizio, all’inizio dell’universo. L’ipotesi pi? famosa su questo argomento ? il Big Bang, che in realt? non viene insegnato nelle scuole, riafferma l’idea biblica del principio “[Bereshit] dell’Universo” dopo che 25 secoli di scienza lo hanno negato.
Tuttavia, quando uno scienziato afferma che l’Universo ha avuto un inizio da una “singolarit? iniziale di densit? infinita, contenente l’intera massa e lo spazio-tempo dell’universo”, ma senza l’intervento divino, dovrebbe essere in grado di dimostrare da dove viene quell’unicit?. Mentre per definizione, Dio ? eterno, in termini scientifici, ? assolutamente necessario spiegare come qualcosa ? venuto fuori dal nulla. Questa domanda senza risposta ? senza dubbio il tallone d’Achille della teoria del Big Bang.
Un’altra cosa. Secondo Rabbi Jaim Pereira-Mendes (1852-1937), l’eternit? di Dio ha anche implicazioni per le nostre aspettative di giustizia divina (perch? accadono cose cattive alle persone buone? ecc.). Poich? Dio ? eterno, la punizione per i malvagi o la ricompensa per i giusti potrebbero avvenire oltre le scadenze delle nostre vite limitate. “La consapevolezza che Dio ? eterno, specialmente se combinata con la consapevolezza che Egli ? onnipotente, ci aiuta a risolvere uno dei pi? grandi enigmi di mortalit? … perch? si osserva spesso che l’uomo buono subisce disgrazie e i malvagi riescono… ma quando comprendiamo che Dio ? eterno, comprendiamo che Egli sar? incaricato nel suo tempo e a modo suo, in questa vita o nella vita futura, di beneficiare i giusti e punire i malvagi. e cos? questo mistero e le sue apparenti contraddizioni sono risolti.