Il lavoro di Shavei Israel in tutto il mondo, per aiutare le comunit? “perdute”, richiama molta attenzione. Non stupisce che persone di tutte le et?, con svariati interessi a dalla diversa provenienza, si uniscano ai nostri progetti dando il loro grandissimo contributo nel sostenere gli ebrei di tutto durante il ritorno alle proprie radici.
L’aiuto che ci offrono ? molteplice. Alcuni organizzano attivit? per le comunit? con le quali hanno un legame culturale diretto: come le donne della comunit? di Beit Shemesh che aiutano Shavei Israel nell’organizzazione delle feste nel centro culturale del luogo, o Alexander Moiseevich che da anni ? il gabbai (sagrestano in senso ebraico) della sinagoga di Vysoki, cittadina della Russia meridionale.
E’ interessante la storia di?Abigail (Marina) Erlich, la cui famiglia ? immigrata dall’Argentina in Portogallo, stabilendosi a Lisbona. Dopo una visita a Belmonte, Abigail ha deciso di seguire i corsi di Rav Elisha Salas, emissario di Shavei Israel, e infine si ? convertita ufficialmente presso un beit-din in Israele. Dopodich? il suo interesse per l’ebraismo ? solo cresciuto e ha deciso di aiutare gli altri nel loro percorso di ritorno. In questo periodo, Abigail ? responsabile dei social media di Shavei Israel in portoghese, cercando di offrire informazioni sulle nostre attivit? al maggior numero di utenti. Abigail partecipa agli eventi della comunit? di Belmonte, parla a?seminari e pubblica suoi articoli.?
Altri volontari, invece, partono per lunghi viaggi, fuori da Israele, verso remote destinazioni dove per? una connessione con il mondo ebraico ? molto desiderata. Per esempio Shoshana Hovav che ha insegnato ebraico quest’anno a Belmonte e ha scritto affascinanti articoli per il nostro blog.
Il viaggio del professor Cavaglion di Kfar Adumim ? stato ben pi? lungo – si ? recato in Salvador per un mese, dove ha organizzato Shabbaton, aiutando le persone nel connettersi alle proprie radici ebraiche. Il professore originario di una piccola cittadina in Italia, immigrato molti anni fa in Israele, scrive libri e insegna presso l’Academic College di Ashkelon.
Anche le comunit? ispanofone ricevono la nostra assistenza. Per esempio, Rakefet, una giovane donna della comunit? Bnei Moshe in Per?, che adesso vive ad Alon Shvut, aiuta molto il nostro dipartimento per i Bnei Anusim, aiutando nelle traduzioni e pubblicazioni in spagnolo. Rakefet ? immigrata in Israele quando aveva nove anni e adesso si ? appena laureata presso l’Universit? di Ariel.
E ancora ci sono molti progetti programmati per il futuro, in Polonia e Colombia per esempio.
Lo scorso mese migliaia di persone hanno acceso le loro candele di Chanukka. E la lezione di Chanukka ? proprio questa, il contributo di ogni persona, anche se sembra insignificante come quella piccola candela, tuttavia se costante e sincero, pu? divenire la fonte di una grande luce e unit?. L’esperienza di volontario per Shavei Israel non solo ? una dichiarazione di appartenenza a ?una certa visione del mondo, ma anche una grande avventura, un modo per allargare i propri orizzonti.
Vi invitiamo tutti ad unirvi a noi.