Avete mai sentito parlare di un falegname cantante? Il suo nome ? Itzhak Fanai e, assieme a sua moglie e il piccolo figlio, far? aliya all’inizio del 2017.
Itzhak ? uno dei??20 Bnei Menashe?che immigreranno dallo stato Indiano?del Mizoram l’anno prossimo con l’aiuto di Shavei Israel. Abbiamo parlato con Itzhak per conoscere meglio la sua vita in India e sapere quali siano le sue aspettative riguardo al suo futuro in Israele.
Itzkhak, 30 anni, di giorno costruisce armadi e mensole, nei fine settimana ? cantore alla sinagoga Bnei Menashe di Aizawl, la capitale nota anche come la “Honk Kong” del Mizora (grazie ai suoi impressionanti grattacieli nel mezzo dell’India rurale, nella foto).
Come molti altri Bnei Menashe, si ? avvicinato all’ebraismo durante l’adolescenza, quando i suoi genitori scoprirono le proprie radici.
“Ero veramente felice?e sorpreso”, ci dice. Itzhak ha ancora dei parenti che non si sono uniti alla comunit? e che non capiscono la necessit? di rispettare lo Shabbat, la casherut e le leggi della purit? famigliare.
Per fortuna, Itzhak aggiunge di non essersi mai sentito discriminato per la sua scelta e che non ha visto l’antisemitismo nella sua parte d’India. Il pi? grande problema della comunit? ? che non vi ? uno shochet (macellaio rituale) ad Aizawl e quindi non si trova carne casher.
Itzhak spera di continuare nella sua professione anche in Israele, ma ? pronto a “qualsiasi lavoro decente che potr? trovare, se vi sar? questa necessit?”. Tra i suoi tanti scopi vi sono “essere un buon padre, fare felice la mia famiglia, e pensare al benessere della mia famiglia, sia religiosamente che economicamente. Far? del mio meglio per essere una persona utile alla mia comunit? e per Israele. Sono pronto ad aiutare gli altri e a servire la nazione ebraica”.
Sicuramente lo ha dimostrato in India: nel 2013 ha partecipato ad uno dei seminari di Shavei Israel a Sikkim, in India. Dopo questo ha potuto insegnare ebraico e ebraismo agli altri Bnei Menashe.
Non deve quindi stupire che le sue capacit? e dedizione lo abbiano posizionato con la sua famiglia tra i primi sulla lista a potere fare aliyah. “Ho aspettato di potere fare aliy? per dieci anni.”, ci dice. “Era difficile vedere altri Bnei Menashe fare aliy? mentre io ero ancora in coda. Ma Shavei Israel ci ha dato speranza.”
E’ molto emozionato di potere “osservare Shabbat e le feste in pace” in Israele e “vedere e pregare al muro del Pianto” (Kotel).
Se visiterete Nazaret Illit, dove vivr? la famiglia Fanai, ? sentirete un falegname praticare le sue hazanut (capacit? di cantore) dando martellate ai chiodi, mi raccomando salutate. Sar? sicuramente Itzhak Fanai.