Di Rav Yitzhak Rapoport
Noi ebrei amiamo molto le festivit?, ma devo sottolineare che non esiste la parola ?festa? in ebraico.
Per esempio, per quanto riguarda la festa di Sukkot esistono nella Torah 3 termini:
1. CHAG
2. MOED
3. REGEL
La parola Regel significa anche ?gamba?, in riferimento alla tradizione del pellegrinaggio che caratterizza Sukkot. Dicendo quindi REGEL la Torah ha in mente le feste in cui si svolgeva un pellegrinaggio. Ogni ebreo adulto si doveva recare al Tempio di Gerusalemme 3 volte in un anno, per: Pesach, Shavuot e Sukkot.
Passiamo ora agli altri due termini: Chag e Moed.
La parola Moed significa letteralmente ?dal testimone?, laddove la parola ED significa ?testimone?. Ogni MOED si riferisce a un evento accaduto al popolo di Israele. La parola Moed si riferisce alla nostra testimonianza che passiamo ai nostri figli riguardo quello che ? successo ai nostri antenati. Dai tempi del Monte Sinai, circa 3300 anni fa, fino ad oggi ogni bambino ebreo ha sperimentato i festeggiamenti che i genitori organizzano per Pesach, Shavuot e Sukkot. I genitori gli hanno raccontato a quali fatti ? legato il Moed, e questo bambino ebreo, da adulto, lo passer? ai suoi figli. La catena eterna del passaggio della conoscenza.
L?ultimo termine, cio? CHAG, contiene le stesse lettere della parola CHUG, che significa ?cerchio?. La parola Chug descrive l?esperienza sociale di un dato Chag. Per Pesach siamo seduti insieme alla tavola del Seder, e per Sukkot camminiamo in cerchio attorno alla Bimah in sinagoga, tenendo in mano il Lulav, l?Etrog, il Hadasim e l?Aravot ?le 4 piante legate al Chag Sukkot, vedi Libro Vaikr?, capitolo 23, versetto 40).
Sulla base dei termini qui sopra spiegati vediamo che ne Sukkot, ne Pesach, ne Shavuot sono delle ?feste?. Si tratta pi? che altro di testimonianze e di lasciare una traccia di questi avvenimenti accaduti al popolo di Israele, a cui anche gli altri popoli si possono associare.
Saluti da Gerusalemme
Rav Yitzhak Rapoport