Il rispetto per le minoranze – Parashat Ekev

Rav Eliahu Birnbaum

cultura4884_imgIn questa parash? veniamo istruiti sul rispetto con il quale si devono trattare le minoranze che vivono all?interno della societ? ebraica. E ci? vale come esempio per insegnarci il rispetto per le minoranze in generale, cosa che significa parlare dell?inalienabile diritto alla differenza.

?Dio fa giustizia dell?orfano e della vedova e ama lo straniero che vive tra di voi, dandogli pane e abbigliamento. Voi dovrete amare lo straniero perch? voi foste stranieri in Egitto.? E la Tor? in seguito afferma: ? Amerai l?Eterno tuo Dio??
La Tor? si riferisce con questo precetto a tutti coloro che si trovano in una condizione di minoranza o in inferiorit?: l?orfano, la vedova e lo straniero, coloro che appartengono ad un altro popolo o un?altra nazione, che sono fedeli di un?altra religione, che sostengono un?altra idea o appartengono ad un altro schieramento politico: tutti coloro che, in definitiva, sono ?diversi? ma abitano nella stessa terra in cui noi siamo la maggioranza.

Questo precetto ? quello che ? ripetuto il maggior numero di volte nella Tor?. Per ben quarantadue volte ci viene detto di rispettare la minoranza e il debole. I nostri saggi hanno addotto due motivazioni per spiegare la necessit? di tale reiterazione: la prima ? la rilevanza di un precetto che riguarda le relazioni umane e regola la vita di una comunit?; la seconda perch? si tratta di un precetto ?molto facile da dimenticare?, trascurare o eludere, invocando argomenti il cui carattere fallace non ? sempre facile scoprire.

La Tor? espone a sua volta alcuni motivi per i quali ? fondamentale questo rispetto. Il primo motivo ? di carattere religioso: si tratta di rispettare tutti coloro che Dio, a Sua volta, rispetta ed aiuta. Facendolo seguiamo nel cammino di Dio. Ci viene insegnato che il ?cammino umano? per assomigliare a quello di Dio deve essere un cammino morale e la sua essenza non si trova in lunghe preghiere o digiuni. Dio ? il Padre di tutti gli uomini ed esige il rispetto per tutte le creature che furono da Lui create a Sua propria immagine ed in accordo con la Sua immagine. Lo straniero merita il nostro amore e rispetto, analogo a quello che professiamo nei confronti di Dio. Il secondo motivo che la Tor? ci offre per compiere questo precetto fa appello alla nostra umanit? ed alla nostra memoria. Ci viene ordinato di rispettare colui che si trova in condizione inferiore perch? noi stessi siamo stati stranieri e siamo stati schiavi in Egitto.

Molto spesso accade che la sofferenza indurisce il cuore di una persona: in tal caso l?aver sofferto non induce a comportarsi con amabilit? e giustizia nei confronti di coloro che vivono ci? che noi stessi abbiamo vissuto, ma esattamente il contrario. La Tor? ci fa notare che, essendo passati per l?esperienza della schiavit?, dobbiamo identificarci con coloro che soffrono in analoga condizione.

L?esperienza dell?Egitto dovrebbe insegnarci la sensibilit? umana e morale che ?, in realt?, l?essenza dell?Ebraismo e che dovrebbe essere in noi connaturata. Oggi, questo insegnamento ha una valenza speciale, in quanto il progresso scientifico e tecnologico del nostro tempo non sembra aver contribuito al mutuo rispetto e alla concordia n? a far s? che il diritto alla differenza sia maggiormente rispettato. Continuamente vediamo e viviamo manifestazioni che provano quanto poco sia avanzata l?umanit? nelle attitudini che nobilitano la stessa condizione umana.

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