Brian Blum

Sambatyon ? il nome del fiume leggendario, oltre cui si dice, che vennero esiliate le Dieci Trib? di Israele dal re assiro Shalmaneser, nel 722 p.e.v. Attraverso il Sambatyon ? anche il nome di un?esibizione fotografica sui Bnei Menashe, attualmente esposta nel comune di Acco (Acri). Il nome ? pertinente: i Bnei Menashe fanno risalire le loro radici alla trib? biblica di Manasse (Menashe), che attravers? il fiume Sambatyon, costretto a lasciare la Terra d?Israele 2700 anni fa. Dopo molti anni di spostamenti, i Bnei Menashe si stabilirono in quello che oggi viene chiamato India nordorientale.
L?antica trib? di Menasse sta facendo attualmente un significativo ritorno nella sua patria; grazie all?aiuto di Shavei Israel gi? 3000 persone hanno fatto aliyah negli ultimi anni.
Quando i Bnei Menashe atterrano in Israele, vengono temporaneamente sistemati nel centro di accoglienza di Kfar Hasidimi, nel nord di Israele. Dopo tre mesi si trasferiscono nelle loro case stabili, in varie comunit? di tutta Israele. Una di queste ? la citt? di Acri.
La mostra Attraverso il Sambatyon racconta la storia del viaggio dei Bnei Menashe e della loro costante dedizione alla tradizione ebraica, per oltre due millenni. In 13 fotografie accompagnate da testo e un tracciato storico, la mostra descrive la vita dei Bnei Menashe in India, sottolineando il processo di aliyah della comunit? e il loro attuale stabilirsi in Israele, descrivendo il loro status secondo la Legge Ebraica.
Una prima versione della mostra era stata inaugurata nel dicembre 2010 presso il Ministero di Accoglienza degli Immigrati a Gerusalemme. L?ideazione fu dell?allora ministro Sofa Landver, dopo che ebbe visitato il centro Beit Miriam di Shavei Israel per i Bnei Menashe, alle porte di Gerusalemme. Il ministro Landver fu cos? commossa dall?esperienza, da contattare Shavei Israel chiedendo di allestire il progetto.
La mostra ? stata aggiornata negli ultimi quattro anni, con nuove pitture e storie, visto che altri Bnei Menashe sono venuti in Israele, stabilendo comunit? a Nazareth Nord, Migdal haEmek e ora Acco.
L?apertura della mostra ad Acco alla fine di novembre, ha visto la partecipazione di diverse autorit? comunali e governative, e del Ministero israeliano di Accoglienza, cos? come di quasi tutta la comunit? Bnei Menashe della citt?. Rav Hanoch Avitzedek, direttore del dipartimento di Shavei Israel per l?aliyah e accoglienza dei Bnei Menashe, aggiunge che, alla fine di una serie di ?discorsi molto commoventi, i Bnei Menashe hanno cominciato a cantare, dando spontanea espressione all?inno della comunit? in cui si esprime il loro desiderio di rivedere Zion?.
La mostra Attraverso il Sambatyon diventer? itinerante a breve, le tappe successive saranno Ma?alot, dove una comunit? di Bnei Menashe ha vissuto per pi? di un decennio, seguita da Migdal haEmek, Nazareth Nord, e finalmente Safed.
Perch? Safed? Perch? ? la nuova localit? dove la comunit? Bnei Menashe verr? spostata dopo la permanenza a Kfar Hasidim. A differenza dei precedenti gruppi, che venivano divisi in varie citt?, Safed ha case a sufficienza per un grande gruppo composto da 50 famiglie di Bnei Menashe.
Safed ? stata scelta, spiega Rav Avitzedek, anche perch? possiede un Garin Torani locale, una piccola comunit? di giovani famiglie gi? stabilitesi a Safed per rafforzare la sua vita religiosa. I Garin Torani di Safed hanno entusiasticamente accettato di essere responsabili per i nuovi arrivati, che si trasferiranno a Safed nella seconda settimana di febbraio.
Il trasloco arriva giusto in tempo: l?ultimo volo di 250 immigrati (oltre ai 900 per cui Shavei Israel ha ottenuto il permesso di portare nell?arco di 15 mesi) arriver? a Kfar Hasidim subito dopo le feste di Pesach. Vi resteranno fino alla fine dell?estate, dopo di che si stabiliranno nelle loro case stabili.
La mostra Attraverso il Sambatyon sicuramente continuer? il suo viaggio.
Ecco qui altre foto della serata di inaugurazione: